Gruppi di studio |
B209-A6
Alle 11,45, la celebrazione Eucaristica si pone come punto di arrivo della riflessione della mattinata e come momento di incontro con Gesù nel Sacrificio di adorazione, di ringraziamento, di impetrazione, di invocazione.
I giovani del Gruppo Famiglie, Paolo, Fiorenzo e amici commentano i vari momenti della Celebrazione con ben scelti e ben eseguiti canti a cui tutta l'assemblea si unisce.
Il breve pensiero di Omelia del Celebrante, Don Luigi Ballesio, commentando le letture della Liturgia, conduce alla sintesi tra l'azione liturgica e la preparazione e continuazione mediante l'Adorazione alle Piaghe di Gesù.
Nel pomeriggio si riprende alle 14,50 con la proiezione del film sulla Sacra Sindone: « Testimone silenzioso ».
Nel profondo raccoglimento e nella viva attenzione a cui la proiezione viene seguita, ci ritorna alla mente lo stupendo pensiero del beato Sebastiano Valfrè sul confronto tra la Croce e la Sindone: « Quella accolse un Vivo e ce lo restituì morto; questa accolse un morto e ce lo restituì Risorto! », quasi eco delle parole dell'angelo alle donne che si erano recate al sepolcro: « Non abbiate paura! So che cercate Gesù il crocifisso.
Non è qui. É risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto ». ( Mt 28,5.6 ).
I gruppi di studio che già si erano tonnati nella mattinata, si riuniscono alle 15,30 per sviluppare i temi presentati nelle relazioni del mattino, articolando i riflessi operativi della Adorazione, dal movimento adoratori alla catechesi, dall'impegno nella scuola cristiana a quello nel mondo del lavoro e della società, dalla catechesi familiare a quella per i poveri e i sofferenti, dalla promozione della scuola cristiana alle opere sociali.
Alle 17,50 si riunisce l'Assemblea plenaria nel Tempio centrale per le relazioni conclusive del lavoro dei Gruppi di studio, relazioni che vengono presentate in calce.
Seguono due brevi interventi dei relatori della mattinata.
Il Fratei Vittorino Ratti, Visitatore, rivolge quindi la sua parola ai convenuti esprimendo la sua viva soddisfazione per lo svolgimento del Convegno e per l'impegno di approfondimento di un tema di cosi grande importanza per la Comunità Lasalliana; rileva l'opportunità e la necessità che simili incontri plenari di varie componenti operanti nell'unico spirito lasalliano abbiano a ripetersi per una sempre più profonda conoscenza tra di esse e quindi per un'azione comunitaria sempre più unita e di conseguenza sempre più efficace.
Prende quindi la parola il Presidente del Convegno, Fratel Secondino Scaglione che in breve sintesi riepiloga i vari momenti del Convegno, ne sottolinea i temi più salienti emersi, ringrazia tutti i partecipanti e li invita, a conclusione, a unirsi tutti, nello spirito del Convegno, a rinnovare la Adorazione a Gesù Crocifisso: segue quindi la recita della Adorazione meditata.
Dà quindi lettura dei telegrammi inviati all'Arcivescovo, Mons. Anastasio Ballestrero e al Superiore Generale dei Fratelli Fr. Josè Pablo.
Alle 18,30 con il canto della Salve Regina ha termine il Convegno.
Riportiamo qui di seguito le conclusioni dei gruppi di Studio.
Relatore: Catechista Roggero Piero Bernardo
L'Adorazione a Gesù Crocifisso ha dato vita, attraverso coloro che l'hanno accolta, ad un Movimento i cui membri fanno della loro vita, nelle varie condizioni o stati in cui si esprime, una continua adorazione a Gesù Crocifisso.
La « formula » di Fra Leopoldo rappresenta il momento forte, particolarmente caldo di amore, di tutto un anelito verso Gesù.
Ogni adoratore stabilisce un rapporto intimo e personale con Gesù, ma lo fa unito a Maria Santissima e con la Chiesa celeste e peregrinante, condividendo, quale membro del Corpo Mistico, tutte le situazioni di sofferenza e di speranza del mondo intero.
Fratel Teodoreto sollecitava, nelle circolari inviate ai Fratelli, la diffusione dell'Adorazione: Gennaio 1940: « Parli a scuola e fuori scuola della Divozione a Gesù Crocifisso e insista perché i propri allievi diano il loro nome all'Unione Catechisti, almeno come Ascritti o come Zelatori ».
Per questo si auspica che nelle nostre scuole si dia vita al Movimento Adoratori.
I Fratelli, nello spirito del loro Fondatore, i Catechisti, seguendo gli orientamenti di Fratel Teodoreto, gli Ex-Allievi sull'esempio dei loro educatori, riprendano lo studio costante e intenso degli scritti di Fratel Teodoreto su questo argomento.
Si auspica inoltre insistentemente, il ripetersi di questi incontri della Comunità Lasalliana, allo scopo di giungere a delle scelte operative.
Relatore: Catechista Prof. Cagnetta Luigi
Dopo aver considerato alcuni temi di catechesi derivanti dalla Adorazione a Gesù Crocifisso, temi agganciati alla situazione globale del giovane, all'unanimità sono stati verbalizzati i seguenti punti:
a) Il catechista scopre il valore delle Piaghe di Gesù, meditando la parola di Dio viva ed efficace.
b) Il catechista si preoccupa di comunicare agli adulti il messaggio della salvezza per preparare il terreno alla catechesi derivata dalla Adorazione a Gesù Crocifisso, sia per gli adulti stessi sia per la comunità parrocchiale.
c) Il catechista si preoccupa di presentare Cristo crocifisso-risorto come dono di Dio-Padre, soprattutto ai fanciulli.
d) Il catechista sente il dovere di portare i ragazzi a credere al dono della salvezza che si realizza nel sacrificio della Santa Messa; sacrificio che si perpetua nel tempo, la cui applicazione è quella dei meriti del Cristo morto e perciò risorto.
In questo spirito i Catechisti ritengono di ringraziare e di fare ringraziare Dio al termine della S. Messa, del dono della salvezza, con l'Adorazione a Gesù Crocifisso.
e) Ugualmente i catechisti ritengono di dover invitare ragazzi e adulti a prepararsi al sacramento della Riconciliazione con l'Adorazione a Gesù Crocifisso.
f) La Sacra Scrittura, parola per conoscere l'universalità e la continuità dell'atteggiamento di adorazione della creatura per il suo Creatore, è base e stimolo per animare all'Adorazione a Gesù Crocifisso.
g) Ogni cristiano deve sentirsi impegnato ad annunciare il Cristo Crocifisso, con le forme e i metodi più opportuni: questo impegno incombe in particolare sui Catechisti.
Relatore: Fratel Alfredo Aimone Prina
a) Sulla pareti delle nostre aule è presente il Crocifisso: riusciremo a rendere viva la sua presenza?
Risponde un Papa: « Con l'esempio prima di tutto, che ha forte valore probante.
E poi anche con la parola che deve nascere da una profonda convinzione interna ».
b) Da molti genitori sorge ed è posto il problema della preoccupazione del « finita la scuola ».
L'Unione Catechisti del SS. Crocifisso è sorta, proprio come opera di perseveranza, scaturita dalla Adorazione a Gesù Crocifisso di cui è centro e anima.
Tutti riconoscono la necessità di formare « gruppi impegnati »: l'Unione Catechisti, nelle sue ampie possibilità di struttura, dovrebbe essere il nostro « gruppo impegnato ».
Così la nostra scuola potrebbe essere vera comunità educante nel presente, per gli alunni, e nel futuro, per gli ex-allievi, irradiando la sua azione anche nelle famiglie.
c) Viene fatto notare che la scuola è in sé una struttura profana.
Come portarvi il messaggio della Adorazione?
Si prospetta che l'insegnamento della religione sia incentrato sul grande dogma Pasquale della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù: sofferente per le sue piaghe che Egli conserva nel suo Corpo glorioso.
Il segno del cristiano è il segno della Croce.
d) Per assicurare continuità alle opere di perseveranza e ai gruppi impegnati si impegnino in essi anche gruppi di sostenitori adulti.
Si presenta qui il problema del discorso e della formazione da realizzare con adulti particolarmente sensibili.
E si afferma: ce ne sono! sta a noi invitarli.
e) Negli incontri con i Genitori: riunioni, assemblee … teniamo presente che siamo una scuola cattolica.
Non abbiamo timore di iniziare con un pensiero formativo spirituale.
Sia detto anche da altri, meglio se da Insegnanti laici, da un Genitore.
Non sia però questo un pretesto per esimerci noi da un tale impegno.
Quando il gruppo è pronto si consiglia di iniziare anche con i genitori un discorso di maggiore impegno, quale è quello che presenta l'Unione Catechisti.
Il Gruppo sposi, che così efficacemente opera in Torino, potrebbe essere ottimo punto di riferimento ad esempio, con la sua già consolidata esperienza, per una azione familiare.
E l'Adorazione potrebbe così entrare anche nelle Case.
Relatori: Dott. Claudio Andreoli - Fr. Arrigo Golzio
La devozione a Gesù Crocifisso è preghiera Lasalliana primaria e come tale deve animare diffusamente le nostre Associazioni Ex Allievi e Lasalliane in senso lato.
In pratica proponiamo e vogliamo diffondere la devozione a Gesù Crocifisso, come preghiera preferenziale di esordio di ogni attività Lasalliana sia che si tratti di riunioni dei Consigli Direttivi, che Assemblee o manifestazioni varie delle nostre Associazioni.
Proponiamo ancora come realizzazione dell'educazione ricevuta nella scuola dei Fratelli la creazione in ogni Associazione di Gruppi di Preghiera che si ispirano al Vangelo, per assicurare validità e continuità alle nostre Associazioni o per fondarLe dove ancora non esistano.
Le nostre Associazioni, sostenute dalla devozione a Gesù Crocifisso, valorizzate e corroborate dal contatto periodico con la Parola di Dio, sapranno adeguatamente rivolgere la Loro attenzione alle più varie attività sociali che si propongono oggi per un Apostolato dei Laici moderno e incisivo.
In particolare crediamo necessario sostenere la promozione di Attività Catechistiche tra i Lasalliani, promuovendo anche Corsi di Formazione per Catechisti, in collaborazione con le Diocesi locali, esperimento già positivamente in atto tra l'Associazione del Collegio S. Giuseppe ed il Vicariato a Roma.
Ci auguriamo di vedere presto « nella gloria del Bernini » fr. Teodoreto e di poterlo salutare Patrono Universale delle Associazioni Lasalliane, Egli che, fondando l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso con un gruppo iniziale di ex Alunni, ha posto le basi ed ha tracciato le linee informatrici per la creazione e la vitalità di qualunque Associazione Lasalliana.
Relatore: Dott. Vito Moccia
a) La famiglia cristiana trova nella pratica dell'adorazione a Gesù Crocifisso uno strumento prezioso per meditare come essa ritrovi nel Crocifisso l'origine, l'esemplare e la ricapitolazione di ogni valore suo proprio, e ciò sia sul piano naturale per quanto attiene l'amore coniugale e parentale, sia sul piano soprannaturale per quanto concerne la sacramentalità del matrimonio.
b) Se ogni sapienza è posta in Gesù Crocifisso, è solo volgendo lo sguardo a Lui trafitto, che possiamo trarre gli elementi ispiratori per la difesa, la promozione e la santificazione della famiglia.
c) Così, ad esempio, essendo la famiglia essenzialmente impostata sull'amore, occorre trarre ispirazione da Gesù Crocifisso per intendere qual'è l'autentica dimensione dell'amore.
Infatti, Gesù ha dato la sua vita per gli uomini, agendo in conformità al suo insegnamento che « non c'è amore più grande di colui che da la propria vita per il fratello ».
d) Sul piano soprannaturale poi il sacramento del matrimonio, come ogni altro sacramento, è scaturito, secondo l'insegnamento conciliare, dal cuore trafitto di Gesù, per cui è solo adorando il Crocifisso che si ha una piena nozione e comprensione dello stesso sacramento del matrimonio.
Il riferimento al cuore trafitto di Gesù non può poi non richiamare come in esso si sia effettivamente verificata la trafittura per amore, e per un amore universale verso Dio e verso tutti gli uomini.
La sacramentalità del matrimonio è riposta nel fatto che l'amore nuziale è simbolo dell'amore di Gesù per la Chiesa, e tale amore ha il suo perfezionamento sulla Croce.
Queste ed altre considerazioni sono ricavabili dalla riflessione che la famiglia può compiere riferendo se stessa a Gesù Crocifisso, che è mistico sposo delle anime.
e) Altre considerazioni sono desumibili da tutti gli autori mistici, oltre che ovviamente dai testi scritturali e dal Magistero della Chiesa.
Alcune di queste sono state inserite nell'opuscolo « L'Amore a Gesù Crocifisso nella famiglia » preparato a cura del Gruppo Famiglie dell'Unione Catechisti.
f) Volendo però procedere ad una più specifica articolazione della riferibilità dei temi di vita familiare all'amore a Gesù Crocifisso, si è posta particolare attenzione ad uno dei punti più scottanti della vita familiare, quello dell'educazione, e più specificatamente del dialogo tra genitori e figli.
Con riguardo alla contestazione della patria potestà da parte dei figli, si è rilevato come il riferimento a Gesù Crocifisso dovrebbe consentire di superare la contrapposizione tra autorità e servizio o, in altri termini, tra amore parentale e patria potestà.
Gesù, nella lavanda dei piedi, alla vigilia della passione, ha ad un tempo dichiarato la legittimità del suo titolo di Maestro, nonché la necessità che il capo si ponga al servizio dei suoi dipendenti.
Traendo ispirazione da Gesù Crocifisso, i genitori, pur non venendo meno al loro obbligo di esercitare la patria potestà come mandatari di Dio, tuttavia dovranno intendere l'espletamento di tale funzione come esercizio di amore.
Sotto l'aspetto operativo, occorre intendere l'autorità essenzialmente come « autorevolezza », in cui è implicito più che il deliberato esercizio della autorità, il perfezionamento qualitativo personale.
g) Come obiettivi concreti, da attuare nelle proprie famiglie, e da proporre ad altri, sono stati fissati i seguenti punti:
- conferma e, all'occorrenza, ripristino, della pia consuetudine di apporre il Crocifisso a capo del letto;
- opportunità di recitare l'Adorazione a Gesù Crocifisso in famiglia;
- proposta in ogni casa dei Fratelli delle Scuole Cristiane, di istituire tra le famiglie degli allievi e tra gli ex allievi, un gruppo-famiglia che ispiri la propria spiritualità all'amore a Gesù Crocifisso e a Maria SS. Immacolata, in analogia ai gruppi familiari istituiti presso l'Unione Catechisti.
Relatore: Fr. Antonio Lovo
- La Casa di Carità fa da ponte tra la Devozione e il mondo del lavoro.
- La Casa di Carità è frutto della Devozione perché:
- esiste un rapporto di origine: nel 1919 Gesù dice: « Per salvare le anime e per formare nuove generazioni … ».
- Il lavoro viene scoperto e vissuto come mezzo di salvezza.
- L'obiettivo immediato della Casa di Carità è quello di inserire il giovane nel mondo del lavoro.
- Il titolo « Casa di Carità » si collega e richiama l'espressione « amabilissimo ».
- Gesù crocifisso e risorto è glorificante: in questa visione di fede, la Casa di Carità, con la sua concretezza, tocca il punto vitale per ogni credente aprendo prospettive nuove per tutti.
- C'è inoltre un rapporto che supera quello di origine e tocca la crescita dell'opera:
- Gesù promette difesa.
- Gesù da indicazioni:
- deve essere per i poveri
- deve essere cristianissima
- per farla vivere si deve chiedere la carità.
- L'obiettivo della Casa di Carità passa attraverso la Devozione per cui si vede necessaria una maggiore sensibilizzazione e approfondimento del suo messaggio da parte di chi ci lavora nella certezza che è un'opera di Dio e non dell'uomo.
- A questo scopo si rende indispensabile la pratica della Devozione:
- nello spirito
- nella formula.
- La comunità lasalliana, e i Fratelli in particolare, sono chiamati ad interessarsi delle Case di Carità. ( Lettera del Sup. Generale ).
- Per aiutare i giovani a maturare tutto questo si suggerisce:
- esperienze di preghiera autentiche
- invito ad un impegno cristiano concreto e da attuare subito.
7° Gruppo: L'Adorazione a Gesù Crocifisso la sofferenza e i poveri. La Crociata della sofferenza. La Messa del Povero
Relatore: Catechista Dott. Carlo Tessitore
Il tema della sofferenza si presenta ovviamente come lo sfondo teorico delle due iniziative: la Messa del Povero e la Crociata della sofferenza.
É quindi sulla sofferenza in generale con tutta la sua problematica che il gruppo si sofferma a lungo dedicandovi la maggior parte del tempo.
Le principali osservazioni che ne emergono sono le seguenti:
a) La sofferenza è diffusa in tutto il mondo, in forme talora gravissime, e non vi è alcun uomo che vi si possa sottrarre.
Essa è la conseguenza dello stato di colpa in cui l'uomo è caduto e costituisce una delle prove più gravi della vita che definiamo anche « questa valle di lacrime! ».
Dio ha creato l'uomo per la felicità e non per il dolore.
b) La sofferenza non è un bene, ma è un male.
Tuttavia può acquistare un grande valore se accettata come espiazione della colpa.
Gesù infatti ha voluto redimere il mondo per mezzo della sofferenza.
La soluzione del problema della sofferenza è nel Crocifisso, che ne chiarisce il motivo ( l'espiazione della colpa ); ne indica il termine ( la gloria della Risurrezione ); e ne determina l'efficacia e la preziosità: « la Redenzione ».
Però la sofferenza, per acquistare il suo valore deve essere liberamente accettata ed essere espressione di amore.
Il dolore è la più sicura prova dell'amore e l'amore è condizione indispensabile perché la sofferenza abbia valore.
Amore e dolore sono inseparabili.
La ribellione toglie ogni valore alla sofferenza, e inoltre la aggrava e aggrava la coscienza.
c) Nel mondo non si costruisce nulla di grande e di valido senza sacrificio, e tanto meno vi può essere apostolato efficace senza di esso.
Lo dice in termini scultorei S. Paolo: « Sono confitto con Cristo in croce ».
La natura aborre il sacrificio e l'uomo ha bisogno di essere illuminato per comprenderne la necessità ed il valore e quindi accettarlo.
d) É necessaria la catechesi per far conoscere il valore della croce ed esortare alla generosità necessaria per portarla, sull'esempio di Gesù Crocifisso.
La Adorazione a Gesù Crocifisso è mezzo efficacissimo per valorizzare la sofferenza: è allo stesso tempo catechesi, esortazione, preghiera.
e) La Crociata della Sofferenza è uno sviluppo del movimento iniziato dalla Devozione; è uno sforzo per rendere sempre più efficace l'apostolato ed ha per fine la sorgente degli apostoli: la vocazione sacerdotale e religiosa.
f) Anche la Messa del Povero si propone di avvicinare i poveri a Gesù Crocifisso allo scopo di rendere spiritualmente efficaci per loro e per la Chiesa di Dio le loro sofferenze.
Il Gruppo conclude quindi le sue considerazioni con i seguenti auspici:
1°) una catechesi approfondita, per i poveri specialmente, onde illuminare efficacemente sul problema della sofferenza e sulla Devozione al Crocifisso;
2°) organizzare delle giornate di Ritiro per i poveri, come si faceva un tempo a Villa S. Croce;
3°) far conoscere di più le nostre opere, particolarmente la Messa del Povero e la Crociata della Sofferenza: può essere anche un incentivo alla generosità e alla vita interiore;
4°) incrementare, per quanto possibile, la partecipazione di adulti e di giovani nel servizio, non solo materiale, ma soprattutto spirituale e catechistico alla Messa del Povero;
5°) ripetere ogni anno un Convegno come quello odierno, per approfondire sempre più il nostro patrimonio spirituale e rinnovare il nostro slancio;
6°) ciascuno sappia, in lavoro di approfondimento personale interiore, valorizzare le proprie sofferenze nell'unione a Gesù Crocifisso.