La figura del catechista nell'opera di Fr. Teodoreto

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È di grandissima importanza conoscere l'idea che il Fr. Teodoreto, fondatore di un Istituto di Catechisti, aveva del catechista, della sua figura morale e della sua missione, perché dalla fedeltà a questa idea dipende la ricchezza spirituale, la fecondità e lo sviluppo dell'Istituto.

Meglio che di idea si dovrebbe parlare di ideale perché, in sostanza, era appunto la catechesi l'oggetto delle sollecitudini apostoliche del Servo di Dio.

Ideale per il quale egli faticò tutta la vita, con un impegno e un entusiasmo senza soste.

Ne fanno fede i suoi scritti, già esaminati in sede di processo apostolico per la sua beatificazione, e assai lodati.

Ma ne fanno fede anche tutta la sua vita e la storia dell'opera da lui fondata.

Su questo argomento ci sarebbe molto da dire, ma ci riserviamo di ritornarvi sopra in altra occasione, e per ora ci limitiamo ad alcune osservazioni che sorgono spontanee leggendo la vita del Fr. Teodoreto.

Un fatto che attira subito l'attenzione è questo: il proposito iniziale del Servo di Dio riguardo all'Unione non è quello di organizzare un movimento apostolico per combattere l'ignoranza religiosa o comunque per venire incontro alle necessità della Chiesa, nello stile, ad esempio, di S. Domenico, S. Ignazio di Loyola e tanti altri fondatori, ma bensì quello di « riunire dei giovani veramente buoni e aiutarli a vivere una vita intensamente cristiana ».

Egli è per vocazione un educatore.

L'apostolato verrà poi, come una naturale maturazione spirituale dei suoi giovani ed una necessaria espansione della carità e trarrà i suoi orientamenti dalle circostanze, cioè dall'ambiente delle scuole cristiane dove la catechesi è al posto d'onore.

La determinazione catechistica avrà anche una conferma straordinaria, da parte di Fra Leopoldo: « I membri dell'Unione devono essere Maestri di Catechismo in mezzo al mondo ».

Nell'Unione, quindi, l'apostolato catechistico è la naturale espansione di una intensa vita interiore.

Naturalmente il catechista dovrà possedere anche le doti indispensabili di scienza e di metodologia, ma non dovrà mai dimenticare che la catechesi è una scienza di vita, la quale investe tutto l'uomo e, illuminando, conduce a fare.

Perciò il catechista deve pregare molto, lottare continuamente per il dominio di sé e offrire anche del sacrifici.

Non per nulla l'Unione si intitola al SS. Crocifisso e a Maria SS. Immacolata.

Questa impostazione è necessaria per l'efficacia della catechesi come per ogni forma di apostolato e fa evitare il grave pericolo dell'attivismo fine a se stesso, che venne definito l'eresia dell'azione.

L'argomento è antico, ma sempre nuovo, perché non c'è niente che tenda sempre a calare come la vita interiore, se non è continuamente alimentata, e la Chiesa vi è ritornata sopra in questi ultimi tempi con insistenza e con vari documenti, come tutti sanno.

Nell'Unione tutti devono essere catechisti e ciascuno avrà incarichi secondo le proprie capacità e il grado di istruzione, ma nessuno deve esserne esentato.

Ai catechisti, viventi in mezzo al mondo, si apre poi un campo immenso e svariatissimo di animazione cristiana, quello che i documenti della Chiesa chiamano la « consecratio mundi », compito che spetterebbe a tutti i cristiani, ma dì cui ben pochi si rendono conto e che viene assunto in particolare dagli Istituti Secolari.

Il Fr. Teodoreto insisteva molto sulla necessità e sul valore della testimonianza cristiana in tutti gli ambienti sociali, e sulla necessità di famiglie autenticamente cristiane.

Ci furono degli anni in cui un'aperta professione di fede cristiana era cosa ardua, ma egli, pur fatte salve le ragioni della prudenza, esortava alla coerenza in tutte le circostanze della vita.

Il mandato che il Fr. Teodoreto ha affidato ai catechisti non è mai stato tanto necessario e attuale.