Messa del Povero |
B221-A8
Torino, 7 ottobre 1981
Un momento di sosta e di riflessione si impone a conclusione di un nuovo anno di attività e di servizio della Messa del Povero.
É il 53° anno dal primissimo inizio ( 1928 ) quando mosse i primi passi ancora incerta sulla via da percorrere, ed è il 48° anno ( 1933 ) della sua marcia più decisa ed orientata secondo indicazioni più precise sorte dalle prime indicazioni.
É sempre illuminante per noi rileggere quanto Fr. Teodoreto scrisse nella biografia del Servo di Dio Fra Leopoldo Musso, al titolo « La Messa del Povero » ( cfr. Il Segretario del Crocifisso - LDC - Torino 1958, pagg. 238-239 ).
Ne riportiamo, per gli amici che ci seguono, ci aiutano e ci sono di conforto per l'azione più diretta, i passi più rilevanti.
« I giovani della pia Unione - così scrive Fra Leopoldo nel suo Diario in data 16 settembre 1918 - pieni di zelo per amor di Dio e del prossimo, domandano di andare a visitare i poveri, i sofferenti, e per quanto potranno, soccorrerli.
Venuto da me, verso le ore 5 del pomeriggio, il Fratello Teodoreto mi parlò di tale domanda e mi disse di pregare il Signore perché si degni di consigliarci ciò che dobbiamo fare.
Pregai durante la Benedizione del SS. Sacramento e Gesù mi fece intendere che nell'Adorazione-Divozione in cella, mi avrebbe detto quello che si deve fare.
Così feci: la sera incominciai la preghiera dell'Adorazione alla Piaga della Mano destra.
Non avevo ancora finito tale preghiera che Gesù mi disse: « Io non voglio che i giovani vengano trascurati per fare un altro bene; ma compiuta la loro educazione nella pietà e nella via del Cielo e finito il santo esercizio per la formazione dei giovani Catechisti, facciano pure opere di carità come quella di aiutare il prossimo nell'anima e nel corpo; tutto serve per accumulare un bei corredo per l'eterna felicità celeste ».
Si aspettò realmente che i giovani Catechisti fossero interamente formati e si venne al compimento di quel desiderio nelle circostanze provvidenziali descritte nel seguente tratto: « Tra le opere che la carità cristiana seppe far sorgere in favore dei diseredati si deve annoverare anche la " Messa del Povero ".
A Torino, nel 1928 la compianta Suor Luisa Beltramo, superiora delle Figlie della Carità di via Villa della Regina 21, consigliata e sostenuta dal Rev. Canonico Stefano Bertola, incominciò a raccogliere alcuni mendicanti nei giorni festivi per farli assistere alla S. Messa e ascoltare dal celebrante qualche parola di conforto.
Dopo la funzione religiosa distribuiva loro minestra e pane.
I clienti ben presto crebbero di numero, fin verso il centinaio e le difficoltà si moltiplicarono.
La buona Suora chiamò in aiuto le sue Consorelle, ma non bastando le sole risorse della casa a tanta gente, bisognò far appello alla beneficenza pubblica.
Sorgeva inoltre la questione disciplinare formativa: come avrebbero potuto le buone Suore guidare un centinaio di uomini e svolgere su di essi un'efficace azione educativa?
Si imponeva la presenza di uomini e furono chiamati in aiuto i Catechisti del S. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, fondati dai Fratelli delle Scuole Cristiane.
I catechisti vennero: un gruppetto di Catechisti associati, già esperti nel trattare coi poveri per un lungo esercizio nelle Conferenze di S. Vincenzo.
Essi poterono, sviluppare e completare l'opera con varie iniziative che li portarono ad un maggior contatto con gli assistiti e permisero di aiutarli più efficacemente in tutte le loro necessità spirituali e materiali ».
Più avanti si fa esplicito richiamo alla « Assistenza Religiosa ».
Si è voluto dare rilievo ad alcune espressioni per evidenziare la preoccupazione preminente di chi ha iniziato questa Opera: è palese che essa consiste prima di tutto in un servizio di carattere spirituale.
Badare prima all'anima di questi nostri fratelli, senza trascurare le necessità di altro genere.
Questo tema resta alla base di ogni attività e di ogni iniziativa della Messa del Povero nei lunghi anni della sua esistenza.
Preoccupazione che è viva e attuale e che orienta il servizio che vi si presta ancora oggi.
Ci è stato di conforto e di sprone la parola che ci disse il 28 giugno 1981 Padre G. Battista Arbinolo che fu tra i primi operatori alla Messa del Povero, al termine della celebrazione della S. Messa in Via Villa della Regina, nel 40° Anniversario della sua ordinazione sacerdotale: « Vedo con gioia che lo spirito della Messa del Povero è ancora quello dei suoi inizi. Continuate così ».
Sono di completamento a questa preminente preoccupazione le altre iniziative che vi si affiancano quali l'aiuto materiale per quanto è possibile, la soluzione di casi particolari …
L'assistenza religiosa si concreta oltre che nella istruzione catechistica, nella preghiera comunitaria e nella partecipazione alla S. Messa e ai Sacramenti e anche nella attenzione alle necessità interiori e psicologiche dei nostri fratelli: nell'ascolto dei loro sfoghi, nella parola di comprensione e di conforto detta in risposta alla talora lunga esposizione dei loro crucci.
La « carità » non è « elemosina », è « amore »!
Ci pare con questo programma di tendere ad una forma di « carità evangelica ».
Gesù avvicinava i poveri prima di tutto per la loro anima, per la loro salvezza.
Si preoccupa di dare loro la fede, di liberarli dai loro peccati, di favorire il loro incontro con Lui.
E accanto a questa azione aggiunge anche la moltiplicazione dei pani per sfamarli, l'intervento per liberarli dai loro mali.
« Messa del Povero » quindi, nel suo autentico significato di partecipazione spirituale al sacrificio di Gesù e anche di « cena » con Lui e con i nostri fratelli.
É per essi il « week-end » settimanale atteso e partecipato.
La adesione che ci viene dai nostri amici che ci seguono e ci aiutano ha questo duplice significato: condividere con noi l'ansia e la preoccupazione per la vita spirituale dei nostri fratelli e, con l'aiuto concreto, il completamento con una assistenza materiale.
Valgono anche per lei, gentile amico, le parole che ci scrisse per il Natale un ex partecipante alla Messa del Povero che ha trovato una sistemazione; accompagnò il biglietto con una rilevante offerta per le necessità dei suoi ex-compagni di sventura: « Con viva gioia trascorro insieme a voi tutti questo santo giorno.
Non mi dimenticherò mai della vs. opera disinteressata a favore dei più poveri e provati dalle sofferenze.
La vera realtà è che voi tutti vi dedicate con abnegazione e praticate l'autentica carità, la quale è amore, fratellanza e sopportare ogni dileggio.
Beati voi! Oggi è difficile praticare tale virtù ».
E con noi trascorse, nel più assoluto anonimato, il giorno di Natale.
Settembre-Maggio: Via Saccarelli.
Ottobre-Giugno: Via Colombini.
Orario: Sabato dalle 14 alle 17,30: Catechismi e preghiera comunitaria con spuntino serale in Via Colombini.
Domenica dalle 8 alle 11,30 nei due centri: Preghiera, Santa Messa, pranzo.
A, metà luglio e il 15 agosto, in Via Colombini: incontri estivi.
Il numero complessivo di partecipanti abituali nei due centri si aggira sulle 200 presenze ogni domenica e festa.
Tuttavia, con presenze saltuarie, sono circa 500 le persone che vengono avvicinate.
Si cerca anche di dare, per quanto è possibile, un aiuto in vestiario per lo più usato, in assistenza medica, in aiuto per la pulizia personale, in contributi straordinari per particolari necessità, in orientamenti per lo svolgimento di pratiche, in assistenza in caso di ricovero ospedaliere e di presenza in caso di morte.
Date particolari sono:
- Il Natale del Povero con piccolo dono e la celebrazione delle feste liturgiche più importanti con speciale servizio di mensa.
- La Befana del Povero, il 4 gennaio, con un pomeriggio di serenità e di fraternità nei canti e nella gioia e con lotteria che portò ad ognuno un dono utile e gradito: erano 140 i presenti!
- La Gita-pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Pozzo a S. Salvatore Monferrato ( Al ) il 20 giugno.
Accolti fraternamente dai Missionari della Fede si trascorse una giornata di allegria e di fraternità che si concluse nel pomeriggio a Colle Don Bosco.
Vi parteciparono circa 100 amici.
Prestano il loro servizio alla Messa del Povero una trentina di volontari che comprendono: Fratelli delle Scuole Cristiane, Salesiani, Figlie della Carità, Catechisti dell'Unione del SS. Crocifisso, signore, giovani.
Da rilevare il buon apporto dato quest'anno da gruppi di giovani di Istituti dei Fratelli che hanno animato le funzioni religiose con canti e suoni, hanno sostenuto l'impegno di catechesi e hanno prestato il servizio di mensa.
Come a Cana la Vergine Immacolata è attenta e vigile alle nostre necessità e sa al momento opportuno sopperirvi con la sua materna bontà.
Il consuntivo spese non finisce di meravigliare anche noi quando, a conti fatti, ci accorgiamo di avere potuto usufruire di tante possibilità finanziarie per fare fronte a tutte le necessità.
Refezione domenicale e prefestiva L. 15.381.390
Vestiario nuovo e usato L. 1.744.520
Lotteria, sussidi e servizi vari L. 2.102.800
Religione e offerte ( Giorn. Miss., Terremotati, Lebbrosi ) L. 552.500
Gita-pellegrinaggio a N. S. del Pozzo L. 635.000
Segreteria L. 13.200
Totale Lit. 20.429.410
É rimasto un piccolo, attivo di L. 350.000 per le prime provviste del nuovo anno.
Continui, gentile amico, a seguirci con affetto e comprensione, continui a vivere con noi, anche se non direttamente, questa mirabile Opera che Gesù Crocifisso ha voluta e mantiene in vita, con il concorso di tante anime generose.
E, una volta, se le fosse possibile, venga a partecipare anche Lei con noi ad una « Messa del Povero ».
Farà cosa gradita a noi e forse proficua per Lei.
Per la « Messa del Povero »
Il Responsabile