Casa di Carità Arti e Mestieri

B226-A5

Attività formativa svolta nell'anno 1981-82

La verifica sostanziale dei risultati formativi conseguiti dalla Casa di Carità deve essere fatta esaminando se la sua attività è sempre orientata secondo i principi ispiratori dell'Opera indicati nello Statuto ed espressi nella proposta formativa.

La proposta formativa che la Casa di Carità presenta e propone a giovani lavoratori ha il suo fondamento e le sue ispirazioni nel Messaggio espresso sinteticamente nell'insegna programmatica che alla luce appunto di questo Messaggio interpreta e corrisponde alle esigenze umane e sociali del mondo del lavoro e che nella professionalità vede il fattore e l'espressione della promozione umana e dell'evangelizzazione.

Ecco alcuni dati statistici:

  Torino Grugliasco Totale

Corsi Diurni

Corsi 18 10 28
Allievi iscritti 396 213 609
Allievi promossi 332 185 517

Corsi Preserali

Corsi 12 4 16
Allievi iscritti 278 102 380
Allievi promossi 175 75 250

Come si può vedere non vi sono state, rispetto all'anno precedente, variazioni di rilievo.

I collaboratori della Casa di Carità:

insegnanti 129

ausiliari per i vari servizi 28

Totale 157

L'attività didattica e gestionale dell'anno in oggetto si è svolta regolarmente e intendo richiamare alcuni elementi che hanno caratterizzato l'anno formativo in questione.

Nuove costruzioni e acquisto macchine.

Nell'esercizio 1981-82 si sono ultimate le varie costruzioni realizzate nella sede di Torino, ossia: laboratorio qualifiche meccaniche della superficie di circa 900 mq; ristrutturazione dell'ex laboratorio addestramento, al primo piano, con ricavo di 5 aule; rifacimento centrale termica.

Detti lavori si aggiungono a quelli realizzati precedentemente: ricostruzione locali mensa, ristrutturazione ala Via Orvieto, capannone laboratorio di Grugliasco, ecc.

Tali costruzioni hanno permesso alla Casa di Carità di poter svolgere meglio la sua attività didattico-formativa a favore dei giovani lavoratori con osservanza delle disposizioni legislative e particolarmente delle norme antinfortunistiche.

Si è pure provvisto all'acquisto di macchine utensili necessarie per i laboratori qualifiche di Torino e di Grugliasco, e precisamente di: 3 rettificatrici Ribon mod. Rur E 500 complete di relative attrezzature; 3 rettificatrici mod. 540 P, complete di relative attrezzature.

Alle spese relative si è potuto far fronte in parte con offerte e con sovvenzioni della Regione Piemonte avute per scopi determinati.

E viva sempre la grande fiducia nella Provvidenza che sa suscitare anime generose.

Le necessità sono grandi: Fra Leopoldo e Fratel Teodoreto, che ci hanno ispirato la fiducia, continuino a suscitare benefattori per aiutarci nell'opera di servizio di formazione dei giovani lavoratori.

Sperimentazione: studio e attuazione.

Sul piano dell'attività didattica prosegue, sia nella sede di Torino che nella sezione di Grugliasco, l'esperienza di sperimentazione della Guida Curricolare ISFOL relativa al settore metalmeccanico e in particolare ai sub-processi « Lavorazioni meccaniche al banco con ausilio di macchine utensili » e « Lavorazioni meccaniche per asportazione di truciolo mediante macchine utensili ».

Il buon esito della sperimentazione, misurabile solo nella effettiva riuscita formativa e professionale degli allievi, costituisce obiettivo e impegno del corpo docente e si estrinseca in attività di elaborazione di nuovi programmi, di organizzazione didattica delle unità lezione con definizione di obiettivi, stesura di dispense e prove di verifica, previsione d'uso di sussidi didattici, secondo le metodologie di apprendimento adottate.

Ulteriore campo di attività degli insegnanti è attualmente la revisione del materiale didattico del I e II modulo sulla scorta dell'esperienza fatta nell'anno precedente e la predisposizione di interventi finalizzati di ricupero per gli allievi in difficoltà.

I risultati che i discenti stanno perseguendo rispetto agli obiettivi prefissati, pur tra alcune difficoltà soprattutto di ordine pratico-gestionale, sono molto incoraggianti.

Nel contempo l'Ente Casa di Carità continua ad essere interessato, in quanto Ente estensore del progetto, alla attività di verifica della sperimentazione coordinata dalla Regione Piemonte.

Questa attività si è concretata nel maggio scorso in una serie di visite e incontri presso i Centri piemontesi ove è in atto la sperimentazione ISFOL e in un Seminario Nazionale di verifica a Torre Pellice alla fine di ottobre.

Proseguendo inoltre, in modo significativo, la partecipazione della Casa di Carità alla progettazione della Guida Curricolare per il settore elettromeccanico, rispetto alla quale già ci si è mossi, sul piano dell'intervento formativo, con iniziative di modifica ed innovazione dei programmi soprattutto nel campo dell'elettronica industriale, senza attendere la conclusione dello studio e l'inizio ufficiale della sperimentazione.

Le innovazioni, sia nel settore meccanico che in quello elettromeccanico, introdotte non solo per rispondere alle esigenze di sperimentare la percorribilità degli iter formativi proposti dalla Guida Curricolare, ma anche per rendere quanto più prossima possibile la risposta formativa alle richieste di professionalità emergenti dal contesto tecnologico-produttivo, hanno prodotto la necessità di operare aggiornamenti metodologici e contenutistici su gran parte del personale docente.

Questa attività di aggiornamento si è sviluppata e si sviluppa in incontri e riunioni per puntualizzazioni metodologiche e didattiche e soprattutto in vari corsi di aggiornamento ( in ottemperanza a quanto stabilisce il CCNL ) che interessano attualmente la pneumatica, l'oleodinamica, l'elettronica industriale.

Sono in corso di programmazione corsi relativi al Controllo Numerico e alla logica matematica.

Convegno CONFAP - Bologna.

Il 19 novembre 1982 si è svolto a Bologna il convegno annuale della CONFAP ( Confederazione Nazionale Formazione Addestramento Professionale ) per discutere sul tema: « Dalla pluralità delle proposte formative ai comuni punti di riferimento per la formazione professionale di ispirazione cristiana ».

Numerose ed importanti sono state le relazioni svolte tra le quali si possono citare quella di Don Crepaldi in rappresentanza della CEI su l'« Unità nella molteplicità della nostra formazione professionale », di Filippo Hazon, presidente della CONFAP, su « Motivazione e obiettivi del Convegno », del prof. Pedrazzi, direttore della rivista "Il Mulino", su « Cultura e professionalità », di Don Giancarlo Milanesi, docente del PAS, su « Educazione e professionalità ».

Determinante, in questo Convegno, è stato l'apporto dato dalla Casa di Carità la quale mediante la relazione del dr. Conti su « Elementi per l'elaborazione della nostra proposta formativa » ha tracciato le linee attraverso le quali è necessario lavorare per elaborare una proposta formativa che, pur rispettando la pluralità delle scuole spirituali ispiratrici, sappia proporsi come strumento di formazione globale per i giovani e per i lavoratori dando così loro i mezzi per realizzare una vita umana sempre più piena e qualificata.

ACEF ( Associazione Cattolica di Formazione professionale ) - Attività 1981-82

Nel corso del 1982 l'attività dell'ACEF è stata caratterizzata da una pluralità di interventi sviluppati in più direzioni data la complessa problematica a cui può essere riferita l'attività di Formazione Professionale in un contesto di crisi occupazionale ed economica qual è quello della Regione Piemonte.

L'ACEF infatti, facendosi carico delle proprie responsabilità nel settore formativo ha voluto segnare, con la sua attiva presenza, un confronto sui vari fronti al fine di migliorare sempre più il servizio di formazione professionale, quale unico valido strumento per un inserimento dinamico dei giovani e dei lavoratori nel mondo del lavoro.

L'attività del 1982 inizia, pertanto, con un confronto con le Organizzazioni Sindacali di categoria nel corso del quale si sono approfonditi gli aspetti contrattuali specie per quanto riguarda le declaratorie, approfondimento che è proseguito in un successivo incontro presso la sede regionale CISL.

Per quanto concerne l'esito di tali incontri, anche se nell'immediato non hanno prodotto risultati evidenti, sono comunque valsi a chiarire la posizione degli Enti di ispirazione cristiana circa le esigenze organizzative dei Centri di Formazione Professionale conseguenti all'attuazione della propria proposta formativa.

Dai rappresentanti sindacali sono venuti riconoscimenti circa la validità dell'intervento formativo degli Enti associati all'ACEF e la richiesta ad essi di un impegno più vasto per allargare la propria attività in lavoratori messi in mobilità e in Cassa integrazione.

L'attività dell'ACEF è stata inoltre rivolta allo studio e alla elaborazione di una ipotesi di Convenzione Ente-Regione risultato estremamente utile per il successivo confronto avvenuto con l'Assessore Regionale alla Formazione Professionale, determinando l'approvazione, da parte del Consiglio Regionale, di una Convenzione quadro della Regione Piemonte il cui impianto è per la maggior parte fondato sulle ipotesi sviluppate dall'ACEF.

Riunioni del Consiglio Direttivo dell'ACEF si sono poi avute in occasione di circolari emesse dall'Assessore Regionale alla formazione professionale e inerenti la mobilità e l'assunzione degli operatori della formazione professionale.

In queste riunioni l'ACEF si è sempre preoccupata di produrre una linea alternativa, rispetto ad alcune proposte dell'Assessorato e tale da salvaguardare l'identità della proposta formativa degli Enti Associati.

Si sono inoltre poste le basi per la elaborazione di una ipotesi di Convenzione Ente-Azienda, prevista dalla legge regionale sulla formazione professionale e che dovrebbe consentire, oltre che l'attuazione degli stages in azienda come prevede la Legge Quadro, anche una proficua collaborazione tra gli Enti di formazione e le Aziende, collaborazione che viene ritenuta indispensabile per lo sviluppo della proposta formativa degli Enti i quali in questo modo avrebbero aperta la possibilità di seguire l'evoluzione del processo produttivo al fine di migliorare il servizio adeguandolo così al rinnovamento tecnologico in atto nella realtà produttiva piemontese.

Si è, infine, determinato un rapporto con le forze politiche presenti nel Consiglio Regionale e con le Associazioni delle forze produttive finalizzato alla soluzione del problema della specializzazione da ottenersi mediante un terzo anno di formazione per consentire un inserimento sempre più adeguato e qualificato dei giovani lavoratori.

Dalla Relazione annuale del Presidente della Associazione Casa di Carità Arti e Mestieri