Crociata della sofferenza  

B244-A7

Anno XXIV - Lettera N. 97 - Luglio 1987

Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga di me, quello che hai detto ( Lc 1,38 )

Fratelli,

Anno Mariano: anno di grazia.

È iniziato la domenica di Pentecoste, 7 giugno e si concluderà il 15 agosto, festa dell'Assunzione, del prossimo anno 1988.

Iniziamo così un cammino di speranza con Maria che, all'Angelo dell'Annunciazione, risponde con il « Sì » della completa disponibilità ad essere la Serva del Signore e ad accettare dalle mani di Dio, quanto verrà disposto per Lei dal suo Signore.

È l'atto di fede di una Creatura che apre le porte alla nuova era della Redenzione dell'Umanità.

Quando Maria, sollecitata dalla carità, si reca nella casa di Elisabetta, viene salutata con le parole: « Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo ».

Questa esclamazione e acclamazione di Elisabetta sarebbe poi entrata nell'Ave Maria, come continuazione del saluto dell'Angelo, divenendo così una delle più frequenti preghiere della Chiesa: « Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te ».

C'è nei due avvenimenti una stessa impostazione e si confermano le verità dei due saluti: quello dell'Angelo e quella della creatura, Elisabetta.

Ma e di fondamentale importanza quanto dice Elisabetta alla fine del suo saluto: « È beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore » ( Lc 1,45 ).

La fede di Maria trova qui una prima conferma e una prima esaltazione, ma ci rivela anche che la fede non è solo un deposito da accogliere e da custodire nel proprio cuore: è una verità da vivere.

La semplicità del racconto evangelico dell'Annunciazione e della visita a Elisabetta, ci presenta una Creatura che vive il suo quotidiano nell'adempimento di quanto ogni giorno deve fare.

Non ci sono azioni eccezionali: non c'è un distacco tra l'accettazione della verità, pur cosi grande, e il normale ritmo di vita di una Creatura.

La sua fede, il suo « Sì » è diventato sostanza della vita, giorno dopo giorno, momento dopo momento.

Chi ama dice « Si » non con le labbra ma con l'impegno della vita.

Mediante la fede Maria si è abbandonata a Dio senza riserve ed ha consacrato totalmente se stessa, quale ancella del Signore, alla persona e all'opera del Figlio suo.

Le parole di Elisabetta: « E beata colei che ha creduto », non si applicano solo a quel particolare momento dell'Annunciazione, dice il Papa; certamente questa rappresenta il momento culminante della fede di Maria in attesa di Cristo, ma è anche il punto di partenza, da cui inizia tutto il suo itinerario verso Dio, tutto il suo cammino di fede.

E su questa via, in modo eminente e davvero eroico, anzi con sempre maggior eroismo di fede, si attuò l'obbedienza da lei professata alla parola della divina rivelazione.

Credere vuoi dire « abbandonarsi » alla verità stessa della parola di Dio, sapendo e riconoscendo umilmente « quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie » ( Rm 11,35 ).

Maria che, per l'eterna volontà dell'Altissimo si è trovata, si può dire, al centro stesso di quelle « inaccessibili vie » e di quegli « imperscrutabili giudizi » di Dio, vi si conforma nella penombra della fede, accettando pienamente e con cuore aperto tutto ciò che è disposto nel disegno divino ( Redemptoris Mater, 14 ).

L'Enciclica prosegue poi presentandoci gli avvenimenti che seguirono nella vita di Maria, dopo la nascita di Gesù.

In ognuno di questi avvenimenti Maria cammina sempre lungo questa via dell'« obbedienza della fede ».

Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore ( Lc 2,22 ).

Un uomo giusto e timorato di Dio, di nome Simeone, appare in quell'inizio di itinerario della fede di Maria.

È lui che, dopo il ringraziamento a Dio per « aver visto in quel bambino la salvezza preparata da Dio davanti a tutti i popoli » aggiunge con diretto riferimento a Maria: « E anche a te una spada trafiggerà l'anima » ( Lc 2,35 ).

Anche a tè! Già si prefigura qui la lancia che trapasserà il costato di Gesù, ne aprirà il Cuore Sacratissimo da cui sgorgheranno sangue e acqua, simbolo della nascita della Chiesa.

Le rivela così che dovrà vivere la sua obbedienza di fede nella sofferenza a fianco del Salvatore sofferente, e che la sua maternità sarà oscura e dolorosa.

Questa via dolorosa inizia subito quando « Maria, insieme al bambino, deve fuggire in Egitto, sotto la premurosa protezione di Giuseppe, perché Erode stava cercando il bambino per ucciderlo ».

E fino alla morte di Erode, dovranno rimanere in Egitto.

Dopo la morte di Erode, quando la Sacra Famiglia fa ritorno a Nazareth, inizia il lungo periodo della vita nascosta.

Colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore, visse ogni giorno il contenuto di queste parole.

Quotidianamente accanto a lei è il Figlio, a cui ha dato nome Gesù.

Durante gli anni della vita nascosta di Gesù nella casa di Nazareth, anche la vita di Maria è nascosta con Cristo in Dio, mediante la fede.

Di questa vita nascosta una parola sola ci rivela il cammino nella fede di Maria, una parola che apre una luce che ci aiuta a comprendere in parte i sentimenti e l'intima vita spirituale di Maria: « Sua Madre custodiva gelosamente dentro di sé il ricordo di tutti questi fatti: dell'annuncio dell'angelo, delle parole di Elisabetta, della profezia di Simeone, della fuga in Egitto, delle parole di Gesù nel ritrovamento al Tempio.

È sulla parola di Dio rivelata a Lei in queste occasioni che Maria medita; è la parola di Dio che essa custodisce gelosamente nel suo cuore nel trascorrere di ogni giorno, nell'intimità di una vita familiare con Gesù e Giuseppe.

È così umana e commovente questa presentazione di Maria come di una Mamma, di ogni Mamma che vive dei ricordi dell'infanzia, della fanciullezza, della giovinezza dei propri figli.

Questo ci fa meglio capire che « Maria non fu strumento meramente passivo nelle mani di Dio, cooperò alla salvezza dell'uomo con libera fede e obbedienza … raccolse le parole con le quali il Figlio proclamò beati quelli che ascoltano e custodiscono la parola di Dio, come essa faceva fedelmente … avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col figlio sino alla Croce » ( Lumen Gentium, 58 ).

« La fede deve essere fiaccola e guida di tutti i cristiani per condurli e dirigerli nella via della salvezza » ( S. Giovanni Battista de La Salle - M 178 ).

Alla fede dobbiamo ispirare tutta la nostra vita con i suoi momenti di serenità e i suoi momenti di sofferenza.

La fede è dono: attende da noi accettazione e risposta: anche noi dobbiamo conservare gelosamente nel nostro cuore il ricordo di tutti i fatti della nostra vita.

Nella fede si compendia tutta la nostra vita spirituale e tutte le manifestazioni della nostra vita esterna: la vita di preghiera, la fiducia in Dio, l'accettazione dalle sue mani di quanto incontriamo nel nostro cammino, l'offerta gioiosa e generosa di noi stessi, dei nostri sentimenti, degli avvenimenti che abbiamo incontrato e vissuto e di quelli che incontreremo e vivremo.

In questo spirito di fede, la nostra Crociata, ci può essere di grande aiuto se veramente essa entra a far parte del nostro pensare e del nostro agire.

Crediamo e non solo a parole: la fede deve essere vissuta e deve aiutarci a vivere.

Se il nostro spirito entra in questa visione, troviamo la forza per metterci nella disposizione di animare ogni nostra giornata con lo sguardo a Dio: saremo anche noi, come Maria, strumento non passivo, ma cooperatori della salvezza dell'uomo.

Nello spirito della Crociata, la nostra collaborazione di preghiera e di offerta aiuterà tante anime, specialmente quelle sacerdotali e religiose, a vivere intensamente la loro consacrazione e a superare le difficoltà che potranno incontrare.

È questa la mano che possiamo tendere a chi ha più bisogno di superare, nella fede, gli ostacoli del suo cammino.

La nostra sofferenza per la sofferenza degli altri, la nostra preghiera per la preghiera degli altri, la nostra dedizione per la dedizione delle anime consacrate.

Così la vita, l'esempio, la testimonianza di Maria entrerà nella nostra vita; così sentiremo presente al nostro spirito la sua sollecitudine materna, così esprimeremo una vera devozione alla Vergine Santa fatta non di sole parole ma di atti concreti, come il vero amore esige.

In Maria troveremo anche l'aiuto e la forza per la nostra vita di fede che ci sosterranno nelle sofferenze e nelle difficoltà del cammino.

Intenzione generale per il prossimo trimestre

L'Anno Mariano, dono di grazia, ravvivi e renda operante la fede in tutti noi e nelle anime per cui offriamo le preghiere e le sofferenze.

Intenzioni particolari

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni all'apostolato tra i giovani e i sofferenti

- le vocazioni all'Unione Catechisti

- le anime delle persone consacrate che si trovano in particolari difficoltà

- le vocazioni contrastate o indecise

- le intenzioni degli iscritti alla Crociata della sofferenza: F.G. ( Mantova ); G.P. ( Paderno del Grappa ); F.C. ( Viagrande ) per la buona morte; M.D'A.G. ( Catania ); Q.G. ( Torino ); B.G. ( Catania ) per il marito ammalato; D.G. ( Catania ) per il figlio; D.S.V. ( Catania ) per la conversione di un fratello e per la sua salute; F.G.L. ( Torino ); A.C. ( Catania ) per la pace in famiglia; L.M. ( Sellano ); e tutte le altre intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

- le anime elette di Fr. Girolamo Vianello e del Catechista Pietro Bagna che fecero della loro vita un'offerta continua di dedizione e di preghiera

- le anime raccomandate: O.L. ( Arcireale ) in suffragio dei parenti; V. ( Catania ) in suffragio del marito; M.G. ( Catania ) in suffragio del figlio; R.A. ( Catania ) in suffragio del marito e di 2 figli; C.M. ( Catania ) in suffragio del marito; C.C. ( Catania ) in suffragio del marito; M.C. in suffragio della mamma e della suocera; in suffragio di Antonio Sacco ( Vibo Valentia ); in suffragio defunti Fam. Ruffinello ( Avigliana ); e tutti i defunti della Crociata della Sofferenza.

La Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!