Esercizi spirituali del gruppo famiglia |
B245-A8
Riflessioni incentrate su Maria, nell'anno mariano
I consueti esercizi spirituali del Gruppo Famiglia dell'Unione Catechisti, tenutisi dall'11 sera al 13 settembre, anche quest'anno si sono svolti al Foyer de la Charitè, a Emarèse in Valle d'Aosta, diretti dal Can. Vittoriano Lettry, direttore del Foyer.
Nell'anno mariano l'argomento non poteva non essere incentrato su Maria Immacolata, con riguardo all'aiuto e all'esemplarità che si trae da Lei non solo nella vita cristiana, ma con particolare riguardo alle famiglie.
Illustriamo alcuni dei punti più salienti, sperando di riuscire a trasmettere non solo dei concetti, ma anche il particolare clima di preghiera e di raccoglimento che ha caratterizzato le indimenticabili giornate trascorse nella cornice splendida dei monti, che fungono come da chiostro naturale a quel luogo di pace, qual è il Foyer.
Il culto verso Maria ci avvicina di più a Gesù, la sua mediazione, subordinata rispetto a quella di Cristo, non attenua minimamente quest'ultima, che resta unica e fondamentale, ma ci consente di comprenderla e di sperimentarla nella sua totalità perché Maria è inserita, per volontà di Dio, nel mistero dell'Incarnazione e della Redenzione.
La Madonna è creatura di un'estrema trasparenza, sicché Ella non offusca minimamente la luce che viene da Gesù, ma semmai la irradia.
Maria ha legami strettissimi con la SS. Trinità, poiché è Figlia del Padre, è Madre di Gesù, è Sposa dello Spirito Santo.
Ma è strettamente legata a noi, perché ci è stata donata da Gesù come Madre, ed Ella ha vissuto appieno la nostra umanità, anche attraverso l'esperienza della sofferenza, pur svincolata dai lacci del peccato sin dal concepimento, in previsione dei meriti di Gesù.
Istantanee di relax, tra le riflessioni
L'incarnazione è inseparabile da Maria, perché Ella è stata la prima protagonista, non solo per aver dato la sua umanità al Verbo, ma per avere acconsentito che Dio assumesse la natura umana nel suo grembo.
Invero l'assenso dato da Maria nell'annunciazione è stato profondamente cosciente e ampiamente meritorio, tenendo presente, tra le altre, le seguenti considerazioni:
- Maria ha concepito Gesù nella fede, prima che nella carne, ed Ella è beata perché ha creduto nell'annuncio dell'angelo Gabriele, secondo quanto annota S. Agostino;
- il fatto di ricevere coscientemente Cristo nel proprio grembo, fa di Maria una testimone;
- l'ubbidienza di Maria nell'annunciazione, coscientemente espressa, riscatta la disubbidienza del peccato originale;
- l'espressa accettazione da parte di Maria sta altresì a significare che avviene l'unione tra il Verbo e l'umanità in Gesù, e questo consenso passa attraverso Maria.
Come Abramo è il padre della fede, lascia la sua terra e parte senza sapere dove andrà, proiettato nella speranza in Dio per il suo futuro, così Maria inizia il suo cammino interiore senza sapere dove la porterà l'assenso da lei pronunciato.
Ella non si occupa di se stessa, tutta protesa a donarsi a Dio, abbandonata nella fede e posseduta dalla fede, realizzando in questa sua libera disponibilità la sua piena e radicale verginità.
Maria ha conosciuto tutti gli itinerari, tutte le stagioni della vita, eccettuato il peccato.
Ha avuto momenti oscuri, come quando ha smarrito Gesù, o quando è stata partecipe della sua passione.
La Madonna mette a disposizione di Dio la nostra umanità, e mette a disposizione nostra l'umanità di Gesù.
Per questo Ella è l'arca della nuova alleanza, per cui non possiamo metterla da parte, ma dobbiamo rivolgerci a Lei nel cammino verso Dio.
Maria è essenziale alla nostra fede, perché Ella è « cristifìcatrice » in quanto ci dona Gesù e ci da a Gesù.
Ella perciò è la mediatrice, in subordine alla mediazione di Gesù.
Per comprendere l'importanza di tale funzione, pensiamo come la nostra vita sia intessuta di mediazioni, il che avviene ogni volta che ricorriamo all'opera di un altro ( come il medico, l'artigiano, l'insegnante, ecc. ).
Nella vita spirituale Maria ci offre il suo cuore, perché offriamo i nostri cuori a Dio.
Se ci innamoriamo di Maria, Ella ci salverà, ma per amarla dobbiamo essere suoi figli sinceri e devoti.
Si narra che a S. Bernardo, che era solito salutare la Madonna con l'invocazione: « mostrati di essere madre », la Madonna abbia risposto dicendo: « mostrami di essere figlio ».
Sia questo desiderio di presentarci a lei come suoi figli, il proposito che ci animi nella nostra vita spirituale.
( Segue )
Vito Moccia
Sono intervenuti agli esercizi: Maggiorina e Maggiorino Bozzalla, Felicina Dezzani, Giordana e Luciano Enrici, Carla Fantini, Agata e Giuseppe Maimone, Irene e Vito Moccia, Amelia e Cesare Molteno, Teresa e Maggiorino Oliino, Perini Rita, Teresa Picciriello, Giovanni Renda, Antonio Sardella Liliana e Giovanni Sartore, Giovanna Serafino, oltre al predicatore don Vittoriano Lettry.