Presenza della Casa di Carità alla marcia dell'AGESC

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Affermazione della validità della formazione professionale per l'assolvimento dell'obbligo scolastico

Domenica 17 aprile si è svolta l'annuale marcia della scuola cattolica piemontese, promossa dall'AGESC ( Associazione Genitori Scuola Cattolica ), per le vie della nostra città, nel corso della mattinata.

Dopo la celebrazione della S. Messa in piazza S. Carlo, l'imponente e variopinto corteo - esuberante di giovinezza, di scritte e di colori - è sfilato pacificamente per via Roma, corso Vittorio Emanuele, corso Racconigi, via Lancia e corso Trapani, per concludersi al Palazzo dello sport.

Ivi, all'esterno, si sono svolte, nel pomeriggio, manifestazioni folkloristiche e gare tra gli allievi, ma con la partecipazione dei genitori.

Alla manifestazione sono intervenute almeno 15.000 persone, con una sfilata che si è protesa per almeno due chilometri di lunghezza, considerando che quando la testa del corteo ha raggiunto piazza Adriano, la coda era ancora all'altezza di Porta Nuova.

Una rappresentanza della Casa di Carità ha partecipato alla marcia, ed ha attestato la propria presenza con due striscioni, uno con la denominazione dell'Ente, l'altra con la seguente affermazione: « Anche la formazione professionale assolve l'obbligo scolastico ».

La S. Messa in Piazza S. Carlo - 17 aprile 1988

Gli striscioni della Casa di Carità sul " Caval 'd bröns "

Quest'ultima scritta si riferisce alla questione, tutt'ora pendente e di imminente soluzione, se con l'elevazione dell'età dell'obbligo scolastico a 16 anni, risulti possibile assolvere l'obbligo medesimo, relativamente al biennio successivo alla scuola media inferiore, frequentando i corsi di base della formazione professionale.

La tesi sostenuta dalla Casa di Carità, in armonia con i Centri professionali di proposta cattolica, è che l'obbligo possa essere ampiamente soddisfatto, e ciò per l'idoneità formativa di tali corsi, nel rispetto delle attitudini e dell'orientamento dei giovani.

Invero la formazione professionale, posta dalla Costituzione nell'ambito delle Regioni, si è venuta sempre più caratterizzando con una propria identità di proposta culturale - articolata in specifici moduli curriculari, anche con riguardo alle discipline teoriche - che nasce dal costante rapporto con il settore produttivo di beni e servizi per una progettazione formativa idonea a garantire l'inserimento dinamico nella vita produttiva e sociale.

Operando diversamente, si rischierebbe di non soddisfare le reali aspettative dei giovani e delle famiglie, accentuando situazioni di disadattamento, in contrasto pertanto con la domanda che perviene dal Paese. SS

Le famiglie interessate, e soprattutto i giovani orientali per la formazione professionale, nutrono fiducia che queste prospettive siano accolte, e la manifestazione svoltasi a Torino nella marcia ha anche offerto un segno di tale orientamento dell'opinione pubblica.

Vito Moccia