In memoriam |
B253-A9
* 2.6.1906 + 23.2.1990
Il Padre Arturo M. Piombino è mancato in Genova il 23/2/90; o meglio, secondo l'espressione che Egli era solito usare, si è « addormentato tra le braccia di Gesù e di Maria », per salire in Cielo al termine della sua missione terrena.
Padre Piombino era strettamente legato all'Unione Catechisti e alla Casa di Carità essenzialmente per il ruolo da lui esercitato di direttore spirituale del Ven. Fr. Teodoreto negli ultimi anni della vita di questi.
A tale riguardo è opportuno ricordare come sia avvenuto il suo incontro con Fr. Teodoreto, secondo la narrazione del dr. Tessitore: « Un giorno il Padre Piombino era andato dai Fratelli delle Scuole Cristiane nella comunità dove abitava il Fr. Teodoreto.
Era là per ragioni di ministero e dopo le funzioni si intratteneva, com'era sua abitudine, a discorrere con la comunità.
I suoi discorsi però vertevano sempre su cose spirituali, anche durante le ricreazioni e mai, come si usa, sui fatti del giorno o di argomenti "da ricreazione" e i Fratelli lo stavano ascoltando e anche interrogando con vivo interesse, come avviene quando si sente che l'operatore parla "ex abundantia cordis".
Fra gli uditori c'era anche il Fr. Teodoreto, con le orecchie tese e la più viva attenzione.
Egli notò subito che il Padre citava spesso Gesù e Maria con molta familiarità e affetto e decise di mettersi sotto la sua direzione spirituale, anche se prima di allora non lo aveva mai visto.
Evidentemente i santi sono tutti in sintonia e si riconoscono presto.
Parecchi catechisti imitarono il Fr. Teodoreto e chiesero al Padre di dirigere anche essi.
Il Padre acconsentì.
Da allora in poi egli venne frequentemente all'Unione Catechisti e alla Casa di Carità come confessore e direttore spirituale ».
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Padre Piombino nacque a Genova il 2/6/1906 da una antica famiglia genovese e fu persona di tratto finissimo e di una educazione e disponibilità singolarissime, che facevano trovare a loro agio tutti gli interlocutori.
Numerose persone si sono affidate ai suoi consigli e alla sua direzione spirituale, nella quale fu veramente maestro.
Alla sua guida sono ricorse parecchie anime mistiche, spesso dotate di particolari carismi, come Suor Caterina Martini e Suor Consolata Betrone, oltre al nostro Fr. Teodoreto.
All'età di vent'anni, dopo gli studi ginnasiali e liceali condotti a Genova, fu ammesso al noviziato barnabita di Monza.
Conseguita la laurea, prima in Sacra Teologia, e poi in lettere all'Università di Torino, prestò il suo servizio religioso, per più di metà della sua vita, al Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri ( To ), ricoprendo in quella istituzione tutti i ruoli gerarchici: professore, vicerettore ed infine rettore, incarico quest'ultimo che mantenne per più di vent'anni.
Ebbe anche ad espletare la carica di superiore provinciale dei Padri Barnabiti.
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Padre Piombino in particolare è stato portatore di un messaggio spirituale, in ordine al quale riportiamo stralcio da quanto pubblicato sul Settimanale cattolico di Genova il 5 aprile u.s.:
« Nel periodo nel quale si trovava nella posizione di superiore ecclesiastico competente, in quanto provinciale dei Barnabiti, presso una casa di formazione per fratelli laici, da lui consacrata nell'Anno Mariano voluto da Pio XII, al Cuore Immacolato di Maria, ebbero infatti inizio una serie di fatti importantissimi, legati alla proclamazione del dogma della Assunta, che sono attualmente all'esame di una apposita commissione della Casa Generalizia dei Padri Barnabiti.
A partire da questo momento, intorno alla metà degli anni cinquanta, padre Piombino, come tutti coloro che sono scelti per particolari missioni, ha vissuto sulla sua pelle tutte le beatitudini, nello sforzo di ottenere che la sua testimonianza, anche diretta, fosse esaminata dall'autorità canonica, nei confronti della quale ebbe sempre un'obbedienza e una fiducia che non è esagerato definire eroiche.
Il suo sforzo costante fu rivolto a rimettere ogni questione nelle mani dei superiori religiosi e della Santa Sede, evitando rigorosamente ogni forma di pubblicità, con rispetto puntiglioso della gerarchia ecclesiastica, da lui considerata fermamente la sola valida interlocutrice.
È da ricordare che, in questo suo ultimo e difficile compito, il padre Piombino fu sostenuto ed apprezzato dai suoi concittadini, i Cardinali Pietro Lercaro, Giuseppe Siri, che gli affidò il santuario di Sant'Alberto in Sestri Ponente, ed Anastasio Ballestrero, che gli diede la grande gioia di concedergli di inaugurare, nella chiesa di S. Barbara, in Torino, un altare dedicato a N.S. delle Spine, titolo mariano a lui particolarmente caro.
Visse fino all'ultimo nel rigorosissimo rispetto anche delle minime incombenze della vita religiosa e comunitaria che, al di là dei grandi avvenimenti che dovette affrontare, ebbe sempre il primato assoluto nella sua esistenza, che validamente può essere proposta oggi come modello soprattutto ai sacerdoti e ai religiosi.
Non molto tempo prima di morire disse ad un parente: « Ci sono tante persone che si rovinano e perdono la testa per una donna, io per la Madonna! ».
Numerosa e commossa è stata la partecipazione ai suoi funerali, con la presenza di Catechisti dell'Unione, tra cui il Presidente, e dell'Assessore Generale.
* 25.11.1934 + 21.1.1990
Fratel Mario Rogna delle Scuole Cristiane, nato a Lu Monferrato il 25.11.1934, morto a Udine il 21 gennaio 1990.
Fu Visitatore della Provincia Religiosa di Torino e, quando la malattia rapida e inesorabile, lo portò alla fine, all'età di 55 anni, era Direttore Generale degli Istituti Filippin di Paderno del Grappa.
Nei posti di grande responsabilità a cui l'obbedienza lo chiamò, dimostrò il suo spirito di sacrificio nel servizio dei Fratelli, dei giovani, della scuola lasalliana.
Educatore sensibile e attento, sostenuto da convinta dedizione e da profondo senso della consacrazione religiosa, concluse la sua breve esistenza con un esempio di fede e di accettazione consapevole della volontà dei Dio, quale figlio devoto di S. Giovanni Battista de La Salle.
L'Unione Catechisti, nella preghiera, lo ringrazia per la sua attenzione particolare alla Casa di Carità e per la sua partecipazione al messaggio di Fratel Teodoreto.
È preghiera di suffragio e di grande riconoscenza.
* 4.9.1908 + 3.1.1990
La sig.na Giuseppina Fonti, sorella dei catechisti geom. Francesco, prof. Pietro e geom. Giovanni, è deceduta il 3 gennaio u.s.
Più che per questi legami di parentela, ancorché non trascurabili, dato il profondo dolore che ha colpito i fratelli Fonti, che costituivano comunità familiare con la sorella, facciamo memoria della Scomparsa per la sua dedizione all'Unione Catechisti e alla Casa di Carità, tale da costituire una sua ragione di vita.
Tra l'altro, ho avuto modo di sperimentarlo direttamente in varie circostanze, come a Lourdes, in uno dei pellegrinaggi con un gruppo di giovani della Casa di Carità: la sig.na Giuseppina mi ringraziò sentitamente per la vigilanza che prestavo ai ragazzi, come se fossero suoi figli, evidenziando pertanto un rapporto di filiazione spirituale che superava di gran lunga il mio compito di affidamento verso i giovani.
E questa impressione la si aveva ogni volta che veniva alla Casa di Carità, specie nel corso delle funzioni - lei che era assidua alla messa quotidiana - con una presenza discreta, silenziosa, in punta di piedi si direbbe, ma non per questo meno intensa.
Con la stessa discrezione e compostezza ci ha lasciati, senza strepito, dolcemente, tornando alla Casa del Padre ricca di una vita dedicata al servizio degli altri, i genitori prima - in particolare la mamma, assistita per tutta la longeva vita di questa - i fratelli, di cui è stata l'angelo tutelare nei loro molteplici impegni civili e apostolici, la comunità cristiana, verso cui si prestava con generosità.
Oltre all'attenzione per l'Unione e la Casa di Carità, si dedicava alla parrocchia e ad altre opere, come l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e la rivista femminile d'ispirazione cattolica « Alba » di Milano.
E tutta la famiglia dell'Unione Catechisti si unisce in preghiera e in commozione, per attestare, con la riconoscenza, la sua presenza tra noi.
V. M.
Allievo del 3° anno alla Casa di Carità
* 31.3.1973 + 1.1.1990
Andrea Gallo, nato il 31 marzo del 1973 a Moncalieri, è scomparso tragicamente all'età di 16 anni, all'alba del nuovo anno 1990.
Dopo aver festeggiato il Capodanno, al ritorno Andrea è stato coinvolto in una disgrazia stradale che è costata la vita a lui e a Delia Giovale, un'altra delle quattro persone a bordo dell'auto su cui era trasportato.
L'incidente del 1° gennaio, verificatosi a S. Antonino di Susa, ha toccato in particolare i suoi condiscepoli della Casa di Carità, facendo riflettere su quanto sia sottile il filo a cui le nostre vite sono legate.
Frequentava il 3° anno di specializzazione alla Casa di Carità Arti e Mestieri ed è ricordato dai suoi compagni come un ragazzo simpatico e sorridente, pieno di entusiasmo, di iniziativa e di vivacità.
Una vivacità che riusciva a reprimere, come per incanto, quando, serio chierichetto, indossava la tunica bianca per servire l'altare.
Sarà sempre ricordato dai suoi compagni il carissimo Andrea, così scherzoso, come nel corso delle gite dell'Estate Ragazzi, così impegnato come studente, battagliero, talora contestatore, ma buono d'animo e sempre pronto ad aiutare.
Andrea sarà sempre presente alla Casa di Carità, con il suo desiderio di vivere e la sua fretta di crescere; non sarà mai dimenticato questo fratello a cui si è voluto bene.
L'imponente folla presente ai funerali di Andrea e dell'altra vittima, nella chiesa parrocchiale di Giaveno e poi al cimitero, raggiunto in mesto e fitto corteo, attesta quale ripercussione abbia avuto la sua scomparsa.
Numerosa la rappresentanza della Casa di Carità in tutte le sue componenti, direzione, insegnanti, genitori e soprattutto i compagni di scuola, a riprova di quanto gli si era affezionati.
La gravita di questa tragedia, per lo stroncarsi improvviso della giovane vita del carissimo Andrea, e per l'acutissimo dolore che ha colpito il papa e la mamma, non ci lasciano tuttavia senza speranza: Gesù Crocifisso, con il suo infinito amore ed i suoi inesprimibili dolori, è accanto a coloro che soffrono, per mantenerli, per additare la risurrezione che sempre segue la croce, per chi si affida a Lui.
In tal modo la fede che ci sorregge può confortarci e dare ai nostri cuori la forza che ci occorre, confortando con al preghiera il nostro dolore.
Occorre molta forza per vincere lo strazio della perdita che ha colpito gli amici e soprattutto la famiglia di Andrea, occorre grande coraggio per ricominciare a percorrere la strada del mondo.
Ma la consapevolezza che Andrea vive in Dio, in una beatitudine senza fine, ridimensiona la perdita e ci rasserena.
Ancora le più sincere condoglianze ai genitori così provati per la perdita del loro figlio unico, ma che certamente troveranno conforto al pensiero che il loro Andrea ci ha allietati quando era fra di noi e anche ora ci accompagna con la sua vicinanza spirituale dal cielo.
Marina Fogliato
Parroco di Vinchio d'Asti dal 1948 al 1989
* 4.3.1916 + 25.11.1989
La memoria di don Ugo Brondolo nel nostro Bollettino va posta essenzialmente in relazione alla conoscenza che Egli ha avuto con fr. Teodoreto, nonché all'appoggio dato perché, dopo il trapasso del Servo di Dio, fosse tenuto il collegamento tra il paese natale di fr. Teodoreto e l'Unione Catechisti.
Ad attestazione di tale legame, i catechisti si uniscono ai parrocchiani di Vinchio nella preghiera per l'anima eletta di don Brondolo.
* 15.12.1909 + 17.2.1990
Sorella del catechista associato geom. Decio Gaj, è stata zelatrice dell'Adorazione a Gesù Crocifisso e benefattrice delle opere dell'Unione catechisti.
Professoressa di lettere, ha dedicato la sua vita all'insegnamento, che per lei costituiva una missione.
Ha prestato la sua attività a Urbino, a Vercelli e a Torino, negli Istituti magistrali.
Ultimamente insegnava gratuitamente presso l'Istituto Flora, nonché presso il Cottolengo.
Al catechista Gaj e familiari, così colpiti da questo lutto, le più sentite condoglianze.