Crociata della sofferenza  

B253-A10

Anno XXVI - Lettera N. 106 - Gennaio 1990

Quando sarò elevato da terra tutti trarrò a me ( Gv 12,32 )

Fratelli,

in questo incontro ci accompagna la dolce e serena figura del Servo di Dio Fratel Teodoreto di cui il Papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto l'eroicità delle virtù sabato 3 marzo.

Per cui ora il nostro caro Fratel Teodoreto può essere chiamato « Venerabile ».

È stato un passo decisivo e conclusivo della Causa di Canonizzazione, a cui si è giunti in tempi veramente insoliti in queste cose, che richiedono sempre tempi assai più lunghi. Fratel Teodoreto ci è giunto dopo solo 36 anni!

Ora che cosa si attende?

Si attende una cosa che dipende in parte dal Venerabile, ma in parte maggiore da ognuno di voi.

E cioè che si preghi perché il Signore conceda una grossa grazia e cioè un miracolo per sua intercessione.

L'impegno ora è di tutti e non solo più del Postulatore: affidiamogli i nostri casi, le nostre necessità, specialmente quelle più gravi e preghiamolo con intensità e con massima fiducia, senza stancarci.

Uniamo alla preghiera a Lui rivolta l'Adorazione a Gesù Crocifisso: avremo un motivo in più per essere esauditi.

E se il « miracolo » arriverà, siamo pronti a segnalarlo.

Nel Decreto emanato dal Santo Padre è detto fra l'altro: « Trascorre gli ultimi anni nella pratica di un'angelica vita inferiore e di una serena sopportazione della sofferenza "per riposare in Gesù e Maria", vittima di olocausto per la gioventù e per le opere che la Provvidenza gli ha affidato, largo di consiglio e di preghiera a favore dei molti che a lui continuamente si rivolgono ».

Viene messa così in rilievo la sofferenza che l'ha accompagnato tutta la vita: sofferenza fisica per le numerose malattie, sofferenza morale per le difficoltà e le incomprensioni, sofferenza spirituale per i momenti di aridità: non ne ha mai parlato, perché era suo stile parlarne solo con il suo « Amabilissimo Signore Gesù Crocifisso », ma chi gli è stato vicino ne intuiva la presenza.

Lui stesso, nei suoi pochi scritti ha trattato sovente il tema del dolore e della sofferenza, visti sempre in chiave di Amore.

Da questi scritti, ascoltiamo la sua parola.

Senso della sofferenza

« La sofferenza non entrava nel disegno primitivo di Dio; se essa si trova nel mondo è unicamente per il fatto delle creature: essa è la conseguenza inevitabile del disordine che porta con sé la violazione della legge di Dio.

Il peccato portava in sé e meritava la sofferenza.

La portava in sé per il fatto che separava l'uomo da Dio e l'allontanava dalla sorgente di ogni bene, dal suo fine.

La meritava e l'attirava secondo le condizioni poste da Dio alle esigenze della sua giustizia.

« La tua pena, la tua morte, la tua perdita viene da te e da te solo, o Israele » ( Os 13,9 ).

La sofferenza segue il peccato come l'ombra segue il corpo, essa ne è il frutto spontaneo e per così dire necessario.

Per santificare tale sofferenza, per renderla redentrice e degna di essere offerta a Dio era necessario che un Dio soffrisse.

« Non era necessario che il Cristo patisse tali cose? » ( Lc 24,26 ).

« Dio ha talmente amato il mondo che ha dato il Figlio suo unigenito » ( Gv 3,16 ).

Lo abbandonò alla morte, simbolo e compendio di tutti i dolori.

« Osserva e vedi se c'è un dolore simile al mio! ».

La Croce, simbolo e compendio di ogni Amore, Gesù la ama e la abbraccia con l'amore che porta al Padre e agli uomini che vuoi salvare.

Egli manifesta così la virtù infinita del suo sacrificio e il desiderio ardente del suo Cuore: « Quando sarò elevato da terra, trarrò tutti a me » ( Gv 12,32 ).

Effetti della sofferenza e della croce

L'anima umana ha, per natura e per grazia, un senso della giustizia che le dà coscienza delle sue colpe e del castigo che esse meritano, della purificazione che esse richiedono; bisogno quasi istintivo di riparazione che fa accettare o cercare la sofferenza come mezzo per soddisfare alla giustizia di Dio, per purificare l'anima, per soddisfare i suoi debiti, per liberarla.

Con questa purificazione l'anima si libera e riacquista la pace, riconosce i diritti di Dio, si arrende al suo Amore.

La sofferenza non solo ripara e cancella il peccato, rimette l'anima nell'ordine e nel bene, ma essa forma l'uomo morale, gli dà, per così dire, la sua statura, la sua forza, il suo valore.

Essa sviluppa tutte le sue potenze.

La sofferenza rischiara lo spirito.

Quante cose ignorano e non saranno mai capaci di capire quelli che non hanno sofferto, perché la sofferenza purificando il cuore, rende l'occhio più semplice, lo sguardo più penetrante, e anche perché riconduce alla verità: verità su se stesso: si sente la propria piccolezza, la propria indigenza e impotenza.

Essa da all'anima il vero suo valore e le fa conoscere ciò che manca.

Verità sulle creature: essa distrugge i castelli in aria e dissipa molte illusioni, rischiara sugli effetti del peccato e sulle sue conseguenze.

« Sappi e vedi che è cosa pessima e amara, l'aver abbandonato il tuo Signore e di non esserti dato pensiero di rispettarmi e di temermi » ( Ger 2,19 ).

La sofferenza da alla vita il suo senso, il suo carattere serio, austero, penitente, cioè il suo carattere vero.

Essa conferma la fede nei destini eterni e ne accresce il desiderio.

Le ore di prova sono ore di grazia, visite del Signore: esse fanno riconoscere Dio.

La sofferenza fortifica e sviluppa la potenza della volontà per il bene e, sotto la Croce umilmente accettata e coraggiosamente portata, l'anima si fa più libera, più valorosa, più agguerrita, più santamente ardente.

Dio compie l'opera sua nella sofferenza: Opera di Amore!

Se la Croce cristianamente portata, fortifica e santifica la volontà ed eleva l'anima verso Dio, essa è molto più efficace quando raggiungendo il cuore lo umilia e lo dona a Dio.

Di fronte alla Croce, lo spirito si sottomette, la volontà si rassegna, il cuore, a sua volta, si tranquillizza e si arrende.

La sofferenza che raggiunge il cuore, lo inclina verso Dio, apre nuove vie all'amore, all'abbandono, alla confidenza e nello stesso tempo porta alla carità verso il prossimo, alla comprensione delle sue pene e delle sue sofferenze, alla vera bontà dando a tutte le virtù una nuova forza, una maggior perfezione, quel compimento che l'aver sofferto aggiunge alla virtù ».

Lasciamo un momento Fratel Teodoreto e applichiamo alla nostra Crociata quanto ci ha detto.

È nella sofferenza che noi sapremo comprendere la sofferenza delle anime consacrate che si sono allontanate da Dio e di quelle che resistono alla chiamata di Dio.

È nella sofferenza e nell'offerta di essa che riscopriremo la gioia di dare a Dio qualche cosa perché aiuti le anime in difficoltà anche per merito della nostra offerta.

Riprendiamo il nostro incontro con la sua parola:

« L'onore reso ordinariamente a chi è nel dolore, non è semplice compassione, ma è una specie di rispetto religioso istintivo ispirato da colui che è nella prova: egli sembra attualmente toccato dalla stessa mano di Dio ».

E come educatore Fratel Teodoreto aggiunge: « Questo condanna l'educazione moderna nella sua attenzione eccessiva ad evitare agli educandi tutto ciò che è pena, dolore, sofferenza: è la svalutazione della persona umana ».

« Gesù Crocifisso è il libro della vita; prendiamolo ogni giorno e meditiamolo: ci insegnerà ogni verità! ».

È con la Croce generosamente portata che il nostro amore salirà verso Gesù, che noi penetreremo nell'intimo del suo Cuore.

« Chi non ha sofferto per Nostro Signore e con Nostro Signore non può essere sicuro di amarlo » ( Mons. Gay ).

La sofferenza ha le sue ascensioni come l'Amore: sofferenza del corpo - agonia del cuore - desolazione dell'anima.

Quando l'avversità ci prova, essa rischiara l'anima nostra con una luce superiore, ci distacca da questa terra e ci anima a cercare una dimora più elevata in cielo.

Essa ci toglie ogni desiderio che non abbia per fine Gesù e Gesù Crocifisso la cui grazia ci attacca in quel tempo alla Croce, per farci poi risuscitare con Lui.

La vita della Chiesa si appoggia sopra il sacrificio storico di Nostro Signore e sul sacrificio mistico continuato dai suoi mEmbri: Messa e martirio.

È per questo doppio sacrificio che le anime sono salvate, conquistate a Dio.

Il sacrificio, l'olocausto totale e vivo di se stesso nella sofferenza della Croce unito al sacrificio redentore tocca il cuore di Dio, attira le sue benedizioni, allontana gli effetti della sua giustizia, attira dal suo Cuore grazie abbondanti di misericordia e di salvezza ».

Fratelli e sorelle, dopo questi pensieri del nostro Venerabile Fratel Teodoreto, sentiamo più vivo e intenso il desiderio di offrire a Dio le nostre sofferenze e le nostre preghiere per lo scopo della Crociata.

Ci è compagna la Vergine Immacolata che sul Calvario, accanto alla Croce, ha offerto il dolore del suo Cuore di Madre unito a quello del Figlio Suo per tutti gli uomini, affinché l'incontro tra il Cielo e la terra diventasse realtà in quella Croce innalzata per attirare tutti a Gesù.

Intenzione generale per il prossimo trimestre

Il Signore Gesù Crocifisso, per intercessione di Fratel Teodoreto, conceda a tutti noi, nelle nostre sofferenze, la grazia di farne fonte di ricchezza per le anime consacrate.

Intenzioni particolari

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni all'apostolato tra i giovani e i sofferenti;

- le vocazioni all'Unione Catechisti;

- le intenzioni degli iscritti alla Crociata della Sofferenza: O.M. ( Ciriè ); B.Z. ( Torino ) per la sua famiglia; O.T.S. ( Vercelli ); P.C.B. ( Comiso ) per i suoi cari; M.M.C. ( Acireale ); M.R. - P.P. - F.P. - S.M. - D.M.V. - A.V. - D'A.M.G. e famiglia ( Catania ); R.T. ved. B. ( Vibo Valentia ); C.G. ( Torino ); L.N. ( Torino ); A.S. ( Bronte ) per il figlio; B.L. ( Aci Bonaccorsi ); C.G. ( Schio ); B.L. e P. ( Trapani ); S.F. ( Milano ); E.G.E. ( Vibo Valentia ); L.E. ( Piovene ); D.S.S. ( Andria ); G.S. ( Genova ) per sé e per la sua famiglia; R.A. ( Catania ); S.P. ( Minervino Murge ) per la conversione di una persona cara; S.M.R. ( Catania-Tremestieri ); A.R.F. ( Seregnano ); R.A.M. ( Favria Can. ) per i suoi cari; W.A. ( Marina di Carrara ); M.C. ( Torino ) per la sua salute; C.G. ( Torino ) per i suoi figli; M.C.F. ( Vibo Valentia ); F.B.B. ( Mantova ) per una persona ammalata; P.M. ( Catania ) per sé e per suo figlio; T.P. ( Vibo Valentia ) per sé; G.R. ( Andora ); O.M. ( Ciriè ); G.S. e V.A. ( Catania ); L.A. ( Aci Bonaccorsi ) in ringraziamento.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio

Le anime del Padre Arturo Piombino, Direttore Spirituale di Fratel Teodoreto, del Fratel Mario Rogna già Visitatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, della signorina Maria Gay, fervente Zelatrice.

- Le anime dei defunti: L.L. ( Torino ) in suffragio dei famigliari; P.C.B. ( Comiso ) per i suoi cari defunti; G.G. ( Guardia Sanframondi ) per i suoi defunti; S.L. ( Torino ) in suffr. di Oreste e Giovanna; C.M. ( Messina ) in suffr. di Giuseppe; S.lle O. ( Villafranca P. ) per i defunti; M.C. ( Torino ) in suffragio di Carlo, Alba, Vittoria, Gregorio; T.P. ( Vibo Valentia ) in suffr. della mamma Concetta.

G.LF. fsc