L'attività formativa alla Casa di Carità |
B265-A6
Pubblichiamo una breve relazione sulla Casa di Carità Arti e Mestieri, poiché questa è un 'opera attuata dall'Unione Catechisti, realizzata su ispirazione di fra Leopoldo e sempre sostenuta dal ven. fr. Teodoreto.
AttuaImente la Casa di Carità ha come soci l'Unione Catechisti e la Provincia di Torino dei Fratelli delle scuole cristiane.
L'anno formativo 1993/94 rappresenta per la Casa di Carità Arti e Mestieri un periodo positivo e ricco di attività sul piano didattico come su quello dello sviluppo.
Il termine positivo si addice sostanzialmente anche alle risultanze contabili, che hanno previsto nel conto economico una passività di L. 14.763.982, il che, se raffrontata all'entità delle spese ammontate a L. 12.586 milioni, rappresenta sostanzialmente un pareggio, e ciò è di tanto più rilevante considerando le difficoltà di vario genere incontrate nel corso dell'esercizio.
Essendo la Casa di Carità un Ente educativo senza finalità di lucro, le esigenze economiche risultano soddisfatte se impostate in modo tale da consentire l'esercizio dell'attività formativa istituzionale, senza sottostare a rilevanti passività.
Ma il carattere positivo dell'anno formativo trascorso sta nel fatto che sono stati conseguiti tutti i risultati di formazione professionale e di finalità occupazionale degli allievi, con particolare riguardo all'addestramento e alla riconversione degli adulti.
Casa di Carità. Un laboratorio CAD-CAM.
In concreto i corsi professionali tradizionali, cioè il biennio e la specializzazione per i giovani, sono stati dello stesso numero dell'anno scorso, cioè 78 per le sedi di Torino di Grugliasco e di Ovada.
Sono invece aumentati i corsi condotti per le aziende, con particolare riguardo a quelli dei lavoratori dell'Alenia.
Tenuto conto che praticamente tutti gli allievi licenziati hanno trovato occupazione ( con una media del 90%, ad esclusione di coloro che hanno proseguito gli studi e sono impegnati con il servizio militare ), si possono trarre elementi di soddisfazione di cui essere gran alle direzioni dell'Ente e dei Centri, per il costante rapporto tenuto con le aziende nonché agli insegnanti e istruttori e a tutto il personale che con spinto altamente collaborativo hanno consentito il regolare e proficuo svolgimento dell'attività scolastica.
E le difficoltà non sono mancate nell'anno trascorso, soprattutto per i problemi sorti con il varo del nuovo programma sessennale del Fondo Sociale Europeo, il quale indicando nuove utenze e professionalità, in pratica ha stabilito un taglio del 25% su quelle che erano le richieste di formazione dei giovani del biennio e dell'anno di specializzazione.
Con la suddetta falcidia si sarebbe dovuto ridimensionare l'offerta di formazione professionale agli adolescenti, la cui domanda viceversa è piuttosto elevata, e pratica mente respingere molti ragazzi.
A tale situazione si è potuto ovviare con una decisione veramente lodevole del personale docente della Casa di Carità, di espletare una parte del servizio - globalmente 7.000 ore - in forma di volontariato, consentendo in tal modo ai giovani di continuare a frequentare i corsi.
Allievi extracomunitari della Casa di Carità in attività sportiva.
Peraltro l'attenzione della Casa di Carità si è rivolta altresì verso le nuove utenze e professionalità indicate dal Fondo Sociale Europeo per favorire la riqualificazione degli adulti disoccupati o in mobilità.
Verso queste nuove utenze sono stati realizzati progetti per i giovani respinti dalle scuole ( i cosiddetti drop-out ), nonché per extracomunicari, sia giovani, sia adulti che donne.
Merita essere rilevato che tra questi corsi sono inserite specializzazioni che in precedenza non erano svolte alla Casa di Carità quali: operatori sanitari, economia domestica, operatori su personal computer indirizzi office automation e date base, fogli elettronici e word processor.
Tali innovazioni hanno comportato tra l'altro l'aggiornamento degli istruttori e degli insegnanti in forza, nonché la ricerca di nuovi docenti specializzati.
Esigenza costante alla Casa di Carità, e particolarmente in questo periodo di trasformazioni nella società, nell'economia, e più specificatamente nella formazione professionale, è quella del costante aggiornamento tecnologico dei macchinari, e didattico dei docenti, per fornire un'adeguata preparazione ai giovani in addestramento e agli adulti in riconversione, e per essere in grado di far fronte a richieste formative sempre più specializzate.
Per raggiungere tali obiettivi occorre disporre di attrezzature di avanguardia, segnatamente nel settore informatico, e per questo scopo la Casa di Carità si rivolge alla beneficenza pubblica e privata.
Sensibilizzare l'opinione pubblica di devolvere offerte per la Casa di Carità, e magari dare il proprio apporto personale con un'offerta è un modo efficace per collaborare per quest'Opera di Gesù Crocifisso, strumento della sua misericordia per l'elevazione e la rigenerazione dei giovani ed anche degli adulti in formazione continua.
A Dio si elevi il nostro umile e devoto ringraziamento, per la continua assistenza per la Casa di Carità Arti e Mestieri.
Eleviamo la nostra preghiera, per l'intercessione di Maria Santissima, protettrice dell'Opera, del ven. fr. Teodoreto e del servo di Dio fra Leopoldo, perché la Casa di Carità possa sempre operare in conformità alla sua vocazione, di animazione all'amore di Cristo attraverso le arti e mestieri.
V. M.
( 9/14 settembre. 1994 )
Sta diventando una devota e simpatica consuetudine il pellegrinaggio annuale della Casa di Carità a Lourdes.
Anche quest'anno esso ha avuto luogo nell'ambito di quello della Diocesi di Torino, particolarmente solenne per la partecipazione di S. Em.za il Cardinale Giovanni Saldarmi.
La nostra rappresentanza era costituita da allievi e da familiari, oltre che dal catechista e dall'istruttoe animatori.
I nostri allievi ed i loro familiari hanno partecipato con molta devozione a tutte le iniziative proposte.
Sono intervenuti ad alcuni incontri con altri coetanei del pellegrinaggio, presso il Campo giovani, e precisamente alla funzione penitenziale, alla Via Crucis e al servizio di assistenza-trasporto degli ammalati in carrozzella.
La presenza a Lourdes di alcuni membri della famiglia della Casa di Carità ha essenzialmente lo scopo di ringraziare la Vergine Immacolata dell'attenzione serbata per la nostra Opera, e per la protezione che sempre auspichiamo da Lei, che si è appunto definita a fra Leopoldo la « Protettrice dell'Opera ».
Questi sentimenti di confidenza mariana sono stati espressi a Lourdes, oltre che nella preghiera, nella scritta « Immacolata proteggici », che i nostri giovani portavano in apertura della processione diocesana, come risulta dalla fotografia.
I giovani della casa di Carità aprono la processione del pellegrinaggio diocesano a Lourdes.