Appello del Presidente Generale dell'Unione |
B267-A14
La "nuova evangelizzazione" è certamente il maggior anelito, l'obiettivo principale del pontificato di Giovanni Paolo II.
Nuova evangelizzazione per la salvezza del mondo e come fondamentale contributo per la realizzazione di un mondo più umano.
Nuova evangelizzazione per dare una risposta alla speranza del mondo, incominciando dalla realtà di Cristo Signore.
Per questo è essenziale ripresentare integralmente, in tutta la sua pienezza, la persona di Cristo e il suo messaggio.
Cristo realtà viva che manifesta tutta la sua ricchezza a seconda dei bisogni di ogni tempo, nella peculiarità di ogni cultura, nelle nuove e diverse configurazioni storiche, nei vari ambienti di vita e di lavoro.
"Gesù Cristo è lo stesso di ieri, oggi e sempre!" ( Eb 13,8 )
Per questo occorre una evangelizzazione "nuova nel suo ardore, nella sua espressione e nei suoi metodi", secondo l'espressione del Papa.
Il rinnovamento stesso della vita consacrata della quale Fratelli e Catechisti dell'Unione sono espressione, non può trascurare le istanze connesse con la nuova evangelizzazione.
"L'orizzonte della riflessione sulla vita consacrata si colloca oggi nel contesto della nuova evangelizzazione del mondo contemporaneo, caratterizzato dal sorgere di nuovi valori e culture che condizionano la visione tradizionale della vita consacrata".
In particolare "I membri degli Istituti Secolari, secondo la propria forma di consacrazione nel mondo, sono chiamati a offrire le più genuine energie apostoliche al servizio di Cristo e del suo Regno in mezzo alla società".
Ma non potrà esserci nuova evangelizzazione senza un rinnovamento della identità e del compito catechistico proprio di ciascuna componente della Chiesa.
L'Unione poi, in quanto istituto di Catechisti, è certamente chiamata a una risposta particolarmente significativa.
Con queste premesse credo che non sia indebito pensare alla risposta dell'Unione, insieme e con l'aiuto dell'Istituto dei Fratelli, che ne è stato la culla.
Fratelli e Catechisti entrambi radicati nel messaggio educativo catechistico del Santo de La Salle.
Sempre più attenti nel considerare la prospettiva della nuova evangelizzazione come riferimento risolutivo per il futuro dell'Unione, i Catechisti confidano e pregano di poter compiere questo cammino decisivo, insieme con i Fratelli e con il loro aiuto.
Ciò anche per una rinnovata consapevolezza circa l'ideale vissuto e proposto dal Santo de La Salle come fondamento della vita dell'uomo, come sorgente di maggior bene per la società, come servizio alla Chiesa e con la Chiesa.
L'orientare ogni cosa nel senso della nuova evangelizzazione costituirà una via assai feconda per l'incremento delle vocazioni tanto per l'Istituto che per l'Unione. Infatti, chi può meglio comprendere le vocazioni lasalliane di coloro che hanno reale stima ed interesse per l'apostolato catechistico?
D'altra parte, niente più dell'impegno di essere catechisti con tutto se stessi e per tutta la vita può giovare alla missione di educatore cristiano.
Il dono totale di sé per la causa catechistica, sia nella vita comunitaria come per i Fratelli, sia nella secolarità come per i Catechisti, potrà favorire un orientamento vocazionale dei giovani, maschi e femmine, che già militano o che vorrebbero militare a servizio della catechesi per la nuova evangelizzazione.
Fratelli e Catechisti uniti proprio nell'impegno per la nuova evangelizzazione potranno meglio qualificare la loro missione nella Chiesa e, con la Chiesa, a servizio del mondo.
Mosso da queste considerazioni, a nome di tutti i Catechisti dell'Unione, mi sia consentito di rivolgere all'Istituto dei Fratelli, a cui noi Catechisti tanto dobbiamo, un caloroso appello di aiuto per ciò che concerne la conoscenza e lo sviluppo delle vocazioni catechistiche e per la nostra formazione.
Ciò affinché il disegno di Dio sull'Unione e sull'intero mondo lasalliano in ordine alla nuova evangelizzazione e alla Chiesa nel suo servizio al mondo riceva un nuovo impulso.
Cosicché, poco a poco, si realizzi ciò per cui il Venerabile Fratello Teodoreto ha tanto pregato, tanto lavorato e non poco sofferto, cioè lo sviluppo dell'Unione presso ogni Casa dei Fratelli.
Domenico Conti
Torino, 8 dicembre 1994