Scelta vocazionale

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Assemblea della Famiglia Lasalliana

Come aiutare oggi i giovani nella Scelta vocazionale - Marco Bilewski

In questa "Assemblea della Famiglia Lasalliana" mi è stato chiesto di portare un contributo.

Mi chiamo Marco Bilewski e faccio parte da 5 anni dell' "Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata", Istituto Secolare fondato da Fratel Teodoreto nel 1914 detto più brevemente Unione Catechisti.

In questa mia breve riflessione su ciò che possiamo fare oggi per aiutare le vocazioni nella Chiesa a partire dagli ambienti lasalliani, sottolineo due aspetti: l'aspetto trascendente ( "Unione a Gesù" ) e l'integrazione tra fede e cultura.

Unione a Gesù

Per la brevità che deve avere il mio intervento, mi limito a qualche riflessione sintetica.

- La vocazione è il compimento di un progetto che viene da un Altro.

La vocazione è una grazia, è un dono, non una semplice "autorealizzazione".

Occorre opporsi alla tendenza di mettere in secondo piano l'azione di Dio.

La vocazione non è il raggiungimento di una situazione di appagamento, di armonia, di benessere con se stessi ( il "sentirsi" realizzati ).

La nostra vocazione è per tutti quella di annunciare Gesù che redime l'umanità, con la morte di croce e ci resuscita alla fine dei tempi.

- L'uomo senza vocazione è anche un uomo deresponsabilizzato.

Si possono aiutare i giovani nel cammino vocazionale solo se si desidera fortemente che gradualmente si responsabilizzino e facciano le loro scelte.

Quando persistono nello loro scelte sbagliate, il modo comunque valido per aiutare i giovani è pregare per loro.

- Una autentica scelta vocazionale implica l'abbracciare la croce e seguire Gesù, e questo vale per tutti.

Nella scelta vocazionale l'uomo deve fare una scelta che non può delegare a nessun altro e il più delle volte l'indecisione tra due cose buone consiste nella paura di perdere qualcosa.

La vocazione invece è scegliere Tutto, cioè Gesù, la croce in questo mondo, la felicità nella vita eterna. ( cfr. Giovanni Paolo II, messaggio ai giovani del 2000: La croce, cammino di felicità ).

La scelta del sacerdozio, ad esempio, implica la rinuncia del matrimonio.

Anche S. Pietro, sposato, quando è stato chiamato apostolo e poi primo Papa, ha lasciato la moglie per seguire la sua vocazione.

- Come c'è un'infinita differenza tra la creatura e il Creatore, tra noi e Gesù, così c'è sproporzione tra le capacità, le attitudini, le abilità, le forze della persona e ciò che gli viene chiesto da Dio per portare a termine la Sua missione.

È Dio che opera attraverso di noi e la grandezza delle opere ci mette sempre di fronte alla nostra piccolezza, ci aiuta a rimenare umili e a riconoscere che è opera Sua.

- Occorre avere grande fede e grande speranza: « Dio disse ad Abramo: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle". e soggiunse: "Tale sarà la tua discendenza". Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia ».

Chi non prende decisioni non ha certezze.

Una delle cause che ha portato a seminare dubbi è l'indebolimento della cultura cristiana e vengo al secondo punto.

Unione tra fede e cultura

Vi racconto un fatto che è successo a Torino. Gabriele era un liceale, un ragazzo buono, studioso, cresciuto in una famiglia cristiana di Venaria.

Gradualmente si era allontanato dalla fede, ma era inquieto, sempre alla ricerca della verità.

Consigliato da un amico, lesse il libretto di Camilleri "Fregati dalla Scuola" e cominciò ad aprire gli occhi su tante cose che sui libri di scuola vengono fortemente distorte ( p.e. il medioevo, la Rivoluzione Francese, il Rinascimento ), o ignorate ( p.e. i Cristeros messicani ).

Venne poi anche da me, alla Casa di Carità, per confrontarsi e avere altre indicazioni di libri "che dicono la verità".

Cominciò di lì la sua ricerca vocazionale.

Ora da due anni è in seminario per diventare sacerdote.

Vi ho raccontato questo episodio per sottolineare quanto sia importante nella scuola superare quel certo "complesso di inferiorità" che sovente hanno i cattolici.

Autori di grandi successo come Vittorio Messori ci hanno dimostrato, in modo concreto e visibile, quanto sia sciocco il tentativo di edulcorare o mutilare le verità di fede.

La paura di portare avanti una cultura dichiaratamente cristiana è ingiustificata e colpevole.

Ingiustificata perché il contributo fornito alla cultura occidentale dal cristianesimo è immenso: da S. Agostino a Gregorio Mendel ( padre della genetica ) il patrimonio di conoscenze offerto al progresso del pensiero umano dalla Chiesa è tale che non può essere cancellato con un tratto di penna, come pensano di fare coloro che proprio in questi giorni si sforzano di forgiare la nuova Costituzione Europea.

Come ripetuto con forza dall'attuale pontefice nell'enciclica Fides et Ratio, fede e ragione possono e devono essere riconciliate proprio per sostenere sulle basi di verità fondamentali le moderne conquiste della scienza e della cultura che troppo spesso irrompono nella società senza quegli indispensabili filtri spirituali.

Le paure sulla promozione della cultura cattolica integrale sono colpevoli soprattutto alla luce del mandato di Cristo.

La "verità tutta intera" suscita ancora oggi molto interesse.

Chi sosteneva la rapida estinzione del cristianesimo a causa della moderna cultura di massa, ha sbagliato.

Gli studi recenti lo dimostrano in modo ampio e documentato.

Dunque anche nel campo della cultura dobbiamo e possiamo dire insieme a Giovanni Paolo II « abbiate il coraggio di aprire le porte a Cristo ».

Fratel Teodoreto e la Catechesi

Fratel Teodoreto, dopo aver fondato l'associazione di preghiera "Unione del Crocifisso", impegnò i suoi ragazzi ad una catechesi di base, nelle parrocchie, e dopo qualche anno anche il titolo dell'Associazione si cambiò in "Unione Catechisti".

Anche oggi c'è un estremo bisogno di dire le cose fondamentali della nostra fede: Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, il peccato originale, i 10 comandamenti, la vita eterna, la resurrezione dei nostri corpi.

C'è una grandissima ignoranza anche tra quelli che vanno a Messa.

Voglio fare ancora una riflessione sull'immagine, caratteristica dell'Unione Catechisti, che accompagna i foglietti della Adorazione a Gesù Crocifisso: un'anima abbracciata al Crocifisso.

Quell'anima rappresenta ciascuno di noi che trova la sua ancora di salvezza in Gesù, morto e risorto per ciascuno di noi.

Stravolgere la storia, insinuare false verità ed, infine, cancellare dalle menti le verità di fede è il più grande furto che i potenti hanno fatto e continuano a fare in questi ultimi tempi.

L'unica salvezza è rimanere "aggrappati" a Gesù Crocifisso, al suo rappresentante il Papa, alla sua Chiesa!