Gesù al centro

B289-A1

"Tempo di grazia per tutta la Chiesa" - Leonardo Rollino -

L'Anno dell'Eucaristia

Non possiamo ignorare sul nostro Bollettino, un avvenimento così importante per la vita della Chiesa, dove il nostro amato Papa Giovanni Paolo II, con la Lettera apostolica "Mane nobiscum Domine - Rimani con noi, Signore, perché si fa sera " ha proclamato un Anno speciale di grazia incentrato sull'Eucaristia.

È la Lettera di un nostro caro amico e Pastore, preoccupato per il bene di tutti noi, che ci esorta e ci indica la strada vera per rimanere uniti a Gesù nella più grande intimità.

Egli definisce l'Eucaristia "mistero di luce" affermando che "Cristo è al centro non solo della storia della Chiesa, ma anche della storia dell'umanità, perché 'in Lui tutto si ricapitola" ( Ef 1,10; Col 1,15-20 ).

Il Papa, con felice intuizione, prende come icona conduttrice di tutta la sua Lettera, l'episodio evangelico dei "Discepoli di Emmaus".

Episodio toccante, ricco di insegnamento per la nostra fragile fede, sovente tormentata dai dubbi che frenano ogni entusiasmo e aspirazione alla santità.

L'episodio si può forse definire "dei delusi e sfiduciati": "noi speravamo …", gente che ritorna a casa, gente che ha perduto ogni speranza dopo aver assistito al processo e alla morte di Gesù in croce, come se tutto fosse finito.

L'incontro con Gesù, lungo la via, prima riscalda i loro cuori mentre ascoltano la sua Parola, poi, nella mensa condivisa, rinsalda la loro fede allo "spezzare del pane" e poi, con la sua presenza invisibile, li lancia ad annunciare con entusiasmo e senza paura il suo Messaggio.

È l'immagine che dovrebbe essere di ogni cristiano.

In questo breve articolo, ci limitiamo a sottolineare i passi salienti della Lettera, come invito alla lettura completa del Documento che il Papa rivolge a tutto il Popolo di Dio: "L'Eucaristia è luce", innanzitutto perché in ogni Messa la liturgia della Parola di Dio precede la liturgia eucaristica, nell'unità delle due "mense", quella della Parola e quella del Pane …

"La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda." ( Gv 6,55 )

"Lo riconobbero nello spezzare del pane" ( Lc 24,35 ).

Una volta che le menti sono illuminate e i cuori riscaldati ( dalla sua Parola ), i segni "parlano"

È attraverso i segni che il mistero in qualche modo si apre agli occhi del credente …è importante che nessuna dimensione di questo Sacramento venga trascurata … è sempre presente nell'uomo la tentazione di ridurre l'Eucaristia alle proprie dimensioni, mentre in realtà è lui a doversi aprire alle dimensioni del Mistero … in esso Cristo ripresenta a noi il sacrificio attuato una volta per tutte sul Golgota.

Pur essendo presente in esso da risorto … Egli porta i segni della sua passione, di cui ogni Santa Messa è "memoriale", come la Liturgia ci ricorda con l'acclamazione dopo la consacrazione: "Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua resurrezione … "

Al tempo stesso, mentre attualizza il passato, l'Eucaristia ci proietta verso il futuro dell'ultima venuta di Cristo, al termine della storia … con un dinamismo coinvolgente, che infonde al cammino cristiano il passo della speranza.

"Io sono con voi tutti i giorni … " ( Mt 28,20 ).

Tutte queste dimensioni dell'Eucaristia, si rannodano ad un aspetto che più di tutti mette alla prova la nostra fede: è il mistero della presenza reale … sotto le specie eucaristiche è veramente presente Gesù … perché in forza di essa Cristo tutto intero si fa sostanzialmente presente nella realtà del suo corpo e del suo sangue.

Per questo la fede ci chiede di stare davanti all'Eucaristia con la consapevolezza che siamo davanti a Cristo stesso.

Celebrare, adorare, contemplare

Mistero grande, l'Eucaristia.

Mistero che deve innanzitutto essere ben celebrato.

Bisogna che la Santa Messa sia posta al centro della vita cristiana … occorre, in particolare, coltivare, sia nella celebrazione della Messa che nel culto eucaristico fuori della Messa, la viva consapevolezza della presenza reale di Cristo, avendo cura di testimoniarla con il tono della voce, con i gesti, con i movimenti, con tutto l'insieme del comportamento … con momenti di silenzio … e di estremo rispetto.

La presenza di Gesù nel tabernacolo deve costituire come un polo di attrazione per un numero sempre più grande di anime innamorate di Lui, capaci di stare a lungo ad ascoltarne la voce e quasi a sentirne i palpiti del cuore. "Gustate e vedete quanto è buono il Signore!" ( Sal 34,9 )

Il Papa ci insegna come fare l'adorazione eucaristica ed esorta i fedeli:

"L'adorazione eucaristica fuori della Messa, diventi, durante questo anno, un impegno speciale per le singole comunità parrocchiali e religiose" e ancora : " Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell'Eucaristia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro Salvatore deve subire in tante parti del mondo. Approfondiamo nell'adorazione la nostra contemplazione personale e comunitaria,servendoci anche di sussidi di preghiera sempre improntati alla Parola di Dio e all'esperienza di tanti mistici antichi e recenti.

Lo stesso Rosario, compreso nel suo senso profondo, biblico e cristocentrico … potrà essere una via particolarmente adatta alla contemplazione eucaristica, attuata in compagnia e alla scuola di Maria."

A questo punto della Lettera viene spontaneo per noi dell'Unione Catechisti ricordare i nostri due grandi adoratori di Gesù Crocifisso nell'Eucaristia: Leopoldo e Teodoreto.

Leggendo questo passo della Lettera del Papa, ci pare quasi di vederli "profondamente prostrati" davanti al tabernacolo o a Gesù solennemente esposto, in perfetta contemplazione, nella più grande intimità col Signore Crocifisso per nostro amore, uniti a Maria Santissima in questo sublime atto di adorazione e di riparazione, massimo culto possibile all'uomo su questa terra.

Leopoldo, nel suo convento di S. Tommaso, dopo una giornata di faticoso lavoro, nella notte o all'aurora, prima di iniziare le preghiere di comunità e il suo servizio in cucina: non si contano le "ore e ore" trascorse dal santo Frate davanti a Gesù presente nell'Eucaristia, fino a riceverne le confidenze come da un amico.

Analogamente, Teodoreto, nella Casa di S. Pelagia e al Collegio S. Giuseppe, occupa i tempi liberi dai suoi impegni scolastici e vari momenti della giornata all'adorazione eucaristica: "quando entrava in cappella era preso da un raccoglimento tale che nessun avvenimento umano poteva rimuoverlo … il suo sguardo era fisso al tabernacolo in intima conversazione con il Signore … la fede nella presenza reale di Gesù nell'Eucaristia era in lui vivissima e ardente … per i suoi Catechisti volle che l'Eucaristia fosse il centro di tutti i loro pensieri, desideri e affetti … " ( da alcune testimonianze al Processo Ordinario )

Da Gesù eucaristico essi attingono la linfa vitale e la luce che poi si scambiano nei numerosi colloqui di alto livello spirituale al punto di far dire a Fr. Teodoreto che un colloquio con Fra Leopoldo ha l'efficacia di "un corso di esercizi spirituali ben fatto".

Sempre con Maria, la Prima Adoratrice, Regina degli adoratori e delle adoratrici.

Questi sono i nostri maestri e modelli di vita spirituale, forse, dopo tanti anni, non ancora abbastanza conosciuti.

Riprendiamo la Lettera del Papa:

"Rimanete in me e io in voi" ( Gv 15,4 ).

"Ricevere l'Eucaristia è entrare in comunione profonda con Gesù … questo rapporto di intima e reciproca "permanenza" ci consente di anticipare, in qualche modo, il cielo sulla terra … la comunione eucaristica ci è data per "saziarci" di Dio su questa terra, in attesa dell'appagamento pieno del cielo.

Un solo pane, un solo corpo.

"Se l'Eucaristia è sorgente dell'unità ecclesialità, essa ne è anche la massima manifestazione.

L'Eucaristia è epifania si comunione … è comunione fraterna, coltivata con una "spiritualità di comunione" che ci induce a sentimenti di reciproca apertura, di affetto, di comprensione e di perdono … fino a diventare "un cuor solo e un'anima sola" ( At 4,32 )

L' Eucaristia principio e progetto di "missione"

"Partirono senza indugio" ( Lc 24,33 ).

L'incontro con Cristo, continuamente approfondito nell'intimità eucaristica, suscita nella Chiesa e in ciascun cristiano l'urgenza di testimoniare e di evangelizzare.. "ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga" ( 1 Cor 11,26 ).

L'Apostolo pone in stretta relazione tra loro il convito e l'annuncio … in certo senso il progetto … e perché ciò avvenga è necessario che ogni fedele assimili, nella meditazione personale e comunitaria i valori che l'Eucaristia esprime, gli atteggiamenti che essa ispira, i propositi di vita che suscita.

Il Papa a conclusione di questa parte della Lettera ci pone questo interrogativo: "Perché non vedere in questo la speciale consegna che potrebbe scaturire dall'Anno dell'Eucaristia ?"

L' Eucaristia rendimento di grazie

"Un fondamentale elemento di questo progetto emerge dal significato stesso della parola "eucaristia": rendimento di grazie … la Chiesa è chiamata a ricordare agli uomini questa grande verità.

È urgente che ciò venga fatto soprattutto nella nostra cultura secolarizzata, che respira l'oblio di Dio e coltiva la vana autosufficienza dell'uomo.

Incarnare il progetto eucaristico nella vita quotidiana, là dove si lavora e si vive - in famiglia, a scuola, nella fabbrica, nelle più diverse condizioni di vita - significa, tra l'altro, testimoniare che la realtà umana non si giustifica senza il riferimento al Creatore : "La creatura, senza il Creatore, svanisce"

Questo riferimento trascendente, ci impegna ad un perenne "grazie"

Il Papa prosegue per dirci … "non abbiate paura di parlare di Dio e di portare a fronte alta i segni della fede.

La "cultura dell'Eucaristia" promuove una cultura del dialogo, che trova in essa forza e alimento … chi impara a dire "grazie" alla maniera del Cristo crocifisso, potrà essere un martire, ma non sarà mai un aguzzino.

La via della solidarietà

"L'Eucaristia non è solo espressione di comunione nella vita della Chiesa: essa è anche progetto di solidarietà per l'intera umanità … il cristiano che partecipa all'Eucaristia apprende da essa a farsi promotore di comunione, di pace, di solidarietà, in tutte le circostanze della vita … l'Eucaristia come una grande scuola di pace, dove si formano uomini e donne che, a vari livelli di responsabilità nella vita sociale,culturale, politica, si fanno tessitori di dialogo e di comunione."

A servizio degli ultimi

" … l'autenticità della partecipazione all'Eucaristia, celebrata nella comunità : è la spinta che essa ne trae per un impegno fattivo nell'edificazione di una società più equa e fraterna … affermando in modo radicale il criterio del servizio: "Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti" ( Mt 9,35 )

"Perché dunque non fare di questo Anno dell'Eucaristia un periodo in cui le comunità diocesane e parrocchiali si impegnano in modo speciale ad andare incontro, con fraterna operosità, a qualcuna delle tante povertà del nostro mondo?

Penso al dramma della fame che tormenta centinaia di milioni di esseri umani; penso alle malattie che flagellano i Paesi in via di sviluppo; alla solitudine degli anziani; ai disagi dei disoccupati; alle traversie degli immigrati.

Sono mali questi che segnano - seppure in misura diversa - anche le regioni più opulente.

Non possiamo illuderci: dall'amore vicendevole e, in particolare, dalla sollecitudine per chi è nel bisogno, saremo riconosciuti come veri discepoli di Cristo.

È questo il criterio in base al quale sarà comprovata l'autenticità delle nostre Celebrazioni Eucaristiche."

A questo punto è opportuno sottolineare che le belle affermazioni che il Papa fa nella sua Lettera Apostolica, ci trova in perfetta sintonia di pensiero e di intenti anche in considerazione che le nostre Costituzioni da poco rinnovate, rispecchiano perfettamente i suoi insegnamenti che ribadiscono concetti a noi familiari.

Sta a noi far sì che non rimangano lettera morta e che a partire dal nostro piccolo e poco, siamo fedeli alle sue esortazioni di Pastore e Padre, confermando che ciò che dice, egli stesso lo sta vivendo e soffrendo, oggi, sulla sua santa persona.

Conclusione

" Se il frutto di questo Anno fosse anche soltanto quello di ravvivare in tutte le comunità cristiane la celebrazione della Messa domenicale e di incrementare l'adorazione eucaristica fuori della Messa, questo Anno di grazia avrebbe conseguito un risultato significativo.

Buona cosa tuttavia è mirare in alto, non accontentandoci di misure mediocri, perché sappiamo di poter contare sempre sull'aiuto di Dio".

Il Papa si rivolge poi alle varie categorie di persone che compongono la Chiesa: Vescovi, Sacerdoti, Ministri nelle varie mansioni ecclesiali, esortandoli alla fedeltà all'Eucaristia, e prosegue …

" Voi, Consacrati e Consacrate, chiamati dalla vostra stessa consacrazione a una contemplazione più prolungata, ricordate che Gesù nel Tabernacolo vi aspetta accanto a sé, per riversare nei vostri cuori quell'intima esperienza della sua amicizia che sola può dare senso e pienezza alla vostra vita.

Voi tutti fedeli, riscoprite il dono dell'Eucaristia come luce e forza per la vostra vita quotidiana nel mondo, nell'esercizio delle rispettive professioni e a contatto con le più diverse situazioni.

Riscopritelo soprattutto per vivere pienamente la bellezza e la missione della famiglia …

Stanno davanti ai nostri occhi gli esempi dei Santi, che nell'Eucaristia hanno trovato l'alimento per il loro cammino di perfezione.

Quante volte essi hanno versato lacrime di commozione nell'esperienza di così grande mistero ed hanno vissuto indicibili ore di gioia "sponsale" davanti al Sacramento dell'altare.

La Chiesa, guardando a Maria come a suo modello, è chiamata ad imitarla anche nel suo rapporto con questo Mistero santissimo … in questo Anno di grazia, sostenuta da Maria, la Chiesa trovi nuovo slancio per la sua missione e riconosca sempre di più nell'Eucaristia la fonte e il vertice di tutta la sua vita.

Papa, apertura anno eucaristico