Otto aspetti della Croce di Cristo

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- Don Rodolfo Reviglio -

Gesù Crocifisso e le Beatitudini

Le Beatitudini fanno molto probabilmente parte degli inizi della predicazione di Gesù.

Matteo le pone come apertura del così detto Discorso della Montagna, al cap. 5 del suo Vangelo.

Egli ne elenca otto, mentre Luca - al cap. 6 del suo Vangelo - ne registra soltanto quattro ( con la differenza, però, che a ciascuno dei quattro "beati" fa seguire altrettanti "guai!" ).

Marco e Giovanni non ne parlano.

Viene spontaneo fare un riferimento al Decalogo ( i dieci comandamenti ), affidato da Dio a Mosè sul monte Sinai ( Es 20 ).

Troviamo una differenza sostanziale: mentre i dieci Comandamenti contengono soprattutto delle proibizioni ( non uccidere … non rubare … non dire falsa testimonianza … non nominare il Nome di Dio invano … non commettere adulterio … ) e sono comunque norme molto precise e severe, le otto Beatitudini sono come otto sguardi stupendi aperti sul Cielo della santità: sono dei "sì" che non mettono limiti alla generosità dei discepoli di Gesù e, pur partendo da situazioni molto impegnative e ( alcune ) dolorose, si aprono su un orizzonte di felicità.

Possiamo anche dire che le Beatitudini sono come otto ".autoritratti" che Gesù da di Se stesso: chi ha vissuto, più di Gesù, lo spirito di povertà, la mitezza, la misericordia, la purezza di cuore, l'afflizione, la fame e sete di giustizia, chi ha fatto opera di pace, fino a subire la terribile persecuzione della Croce?

Mentre nel Decalogo abbiamo solo prescrizioni, qui abbiamo una sintesi della persona e dell'opera di Gesù stesso.

Figlio di Dio fatto Uomo.

Cioè, all'inizio della sua vita pubblica, Gesù ha voluto subito aprirci alla prospettiva di uno stupendo progetto di santità: quasi una esplicitazione di quanto dirà in questo stesso discorso, come sintesi del suo insegnamento: « Siate perfetti come il Padre vostro che è nei Cieli » ( Mt 5,48 ).

Nella mentalità tanto diffusa oggi ( che riduce la vita cristiana a un semplice elenco di doveri da compiere e di peccati da non commettere ), si resta chiusi in un.arida prospettiva morale ( e tante volte moralistica ), che non offre entusiasmo verso un cammino di perfezione e - soprattutto - non apre lo sguardo sulla Persona di Gesù Cristo che, facendosi uomo, ha voluto tradurre in dimensione umana le infinite perfezioni di Dio!

Gesù è venuto in terra proprio per farci vedere come la santità di Dio si può tradurre ( fatte le debite proporzioni ) in santità umana.

C'è un'ulteriore riflessione da fare, prima di inoltrarci nell'esame particolareggiato delle otto Beatitudini: esse non sono soltanto immagini umane della santità di Dio, sono anche otto prospettive che Gesù ci offre perché possiamo approfondire il "mistero del suo amore"!

Questo mistero d'amore ( di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo ) è un raggio di Sole che, se lo dividiamo come nei colori dell'arcobaleno, ci fa vedere otto dimensioni stupende, otto colori diversi e meravigliosi, che ci aiutano a comprendere tutta la ricchezza interiore dell'amore, che è la Vita stessa di Dio Amore!

Infine: nella traduzione umana dell'infinito Amore di Dio contenuta nelle otto Beatitudini, noi possiamo anche penetrare in quella nascosta e misteriosa dimensione dell'amore, che è la Croce.

Sì, anche in Dio c'è la dimensione della sofferenza, pur trasfigurata nella Gioia eterna ( sono qui evidenti i limiti del nostro vivere e del nostro pensare e parlare ).

Gesù è venuto qui in terra, fra noi, per vivere come noi e farci penetrare nei misteri profondi della Sua santità divina!

Di qui il compito, e la gioia, di approfondire ( non solo meditandole ma anche vivendole ) le Beatitudini, per entrare sempre di più nella ricchezza dell'amore, nella stessa ricchezza di Dio Amore!

( Continua )