Visita del Presidente in America Latina |
B295-A9
- Leandro Pierbattisti -
Anche quest'anno ho effettuato l'annuale visita in America Latina, con permanenze in Brasile e in Perù.
Partito da Torino il 6 di settembre sono ritornato il 3 ottobre 2007.
A San Paolo, prima tappa del mio viaggio, ho notato che il gruppo dell'Unione fa sperare in una sua perseveranza, pur dopo un periodo di crisi, dato che alcuni giovani di questa grande città hanno chiesto di aderire come Catechisti.
Questo presuppone la necessità di una loro formazione, il che purtroppo attualmente risulta difficile, per la partenza della locale responsabile, sig.na Hilda Turpo, trasferitasi per qualche anno in Germania per completare i suoi studi in teologia.
Stiamo valutando come risolvere tale problema.
In Perù viceversa, ho ritrovato i membri dell'Unione nel pieno ritmo delle loro attività catechistiche - formative: là si era al termine del locale anno scolastico.
Infatti il 23 settembre, giorno dell'inizio della primavera, è stato vissuto dagli allievi di tutte le scuole come un gioioso giorno di festa.
Ho avuto modo di incontrare i membri dell'Unione delle Sedi di Ñaña ( Lima ) e di Arequipa ed anche la responsabile dei gruppi di Requena, sig.ra Melina Rocio, e il responsabile del gruppo della Bolivia, Edward, venuto a trovarmi ad Arequipa.
Ciò che emerge di significativo nelle attività di tutte queste località, è l'avvio dell.A.M.I., Associazione di Maria Immacolata, che, come sappiamo, è un'opera dell'Unione rivolta ai ragazzi e ai giovani con l'intento di accompagnarli nel perseguimento di un.intensa vita cristiana, con un'ottica vocazionale, fondata sulla spiritualità dell'Unione Catechisti.
I giorni di questo lungo viaggio sono stati intensi e ricchi di incontri con singole persone e con i diversi gruppi.
In tali contatti, ho potuto constatare la vivacità dell'Unione, ma anche verificare la realtà di un ambiente prevalentemente povero.
Ho anche visitato la locale sede della nostra scuola Casa di Carità Arti e Mestieri, dove ho potuto incontrare insegnanti e allievi, constatando con soddisfazione l'impegno prestato e il profitto conseguito.
Ciò che dà maggiore consolazione è la scelta di istituire l.A.M.I. in tutte le località dove operano i catechisti.
In realtà diversi gruppi A.M.I. sono già stati costituiti, alcuni dislocati in località molto povere, quale Sinchi Roca nel cuore della selva amazzonica, il che contribuisce al cammino di crescita, anche in ordine alla promozione umana, di queste comunità.
Avvicinare e sostenere questi giovani nella vita cristiana è un compito urgente, perché anche qui ci troviamo in presenza di un secolarismo galoppante che gradatamente emargina i valori religiosi, per dare spazio ad altri interessi considerati prioritari, quali lo sport, l'uso indiscriminato di internet, la ricerca dell'affermazione e del successo, il divismo sportivo, l'aspirazione verso il consumismo.
I ragazzi di quei luoghi sono ricettivi e ben disposti, ma in questo momento di transizione economica e culturale occorre aiutarli perché non si lascino invischiare in attività che li distolgano dai veri valori e dalle responsabilità della vita.
Nell'insieme i giorni ivi trascorsi mi hanno offerto la possibilità di constatare ancora una volta la vivacità dell'Unione e della nascente A.M.I. che svolge le proprie attività in un giorno distinto dal giorno della catechesi.
Il prossimo febbraio 2008, l'Unione Catechisti compirà cinquant'anni di presenza in Perù e altrettanti la Colonia Climatica di Camanà.
Per commemorare queste importanti date, sono previste significative manifestazioni, con probabile partecipazione di qualche delegato della nostra Sede Centrale.
I costanti vincoli di fraternità e di amicizia tra le nostre sedi si sono dimostrati ancora una volta estremamente positivi.
Una grave difficoltà nella quale sempre ci imbattiamo è il problema economico, con particolare riguardo al settore della sanità a causa dell'onerosità per la maggior parte della popolazione di affrontare le costose cure mediche.
Là non c'è, a differenza dell'Italia, una copertura da parte di enti mutualistici pubblici ed ognuno deve pagare sia i medici che le medicine prescritte.
Le richieste di tipo economico sono tante, insistenti e motivate.
Noi cerchiamo di venire incontro a quelle più urgenti, dal momento che anche le nostre disponibilità sono scarse e limitate.
Speriamo tuttavia sempre nella Divina Provvidenza che non ha fatto mai mancare il necessario a queste nostre comunità.