Catechismo degli Adulti

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La festa dei peccatori riconciliati

Cat. Chiesa Cat. 545; 587-589

196 Vicino ai peccatori

701

Il regno di Dio, più ancora che nei miracoli, si manifesta nel perdono concesso ai peccatori, nella loro rigenerazione come uomini nuovi, ricondotti alla comunione con il Padre e con i fratelli.

L'annuncio dei profeti e l'esperienza della preghiera avevano maturato presso il popolo ebraico il senso del peccato e la certezza del perdono di Dio. ( Sal 51; Ger 31,34 )

Ora Gesù indica così il senso della sua missione: "Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto" ( Lc 19,10 ).

Le persone devote si scandalizzano per il comportamento di Gesù; mormorano, protestano,
( Lc 7,39; Lc 15,2; Lc 19,7 ) dicono di lui: "Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori" ( Mt 11,19 ).

In realtà Gesù è misericordioso, ma non accomodante.

Esige conversione: "Va' e d'ora in poi non peccare più" ( Gv 8,11 ); addita come norma la santità di Dio: "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" ( Mt 5,48 ).

Se si intrattiene con i peccatori, lo fa perché sentano di essere amati da Dio, riconoscano il loro peccato, riprendano fiducia e imparino a loro volta ad amare: ""Simone, ho una cosa da dirti …

Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.

Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due.

Chi dunque di loro lo amerà di più?".

Simone rispose: "Suppongo quello a cui ha condonato di più".

Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene"" ( Lc 7,40-43 ).

197 Gesù rivela il Padre misericordioso

Gesù sa di essere in totale sintonia con la misericordia del Padre.

Dio ama per primo, appassionatamente; va a cercare i peccatori e, quando si convertono, fa grande festa: "Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?

Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta" ( Lc 15,4-6 ).

L'unità di Gesù con il Padre è tale, che egli si attribuisce perfino il potere divino di rimettere i peccati, sebbene si levi intorno un mormorio di riprovazione e l'accusa di bestemmia: "Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?

Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua" ( Mc 2,9-11 ).

Cat. Chiesa Cat. 1439; 1443

198 Il convito del Regno

225

Nella parabola del padre misericordioso, la gioia del padre per il figlio perduto e ritrovato si esprime in un banchetto. ( Lc 15,11-32 )

Anche Gesù, malgrado lo scandalo dei benpensanti, siede spesso a mensa con i peccatori: cena a casa di Levi ( Mc 2,14-17 ) e chiede l'ospitalità di Zaccheo. ( Lc 19,1-10 )

Da sempre nella cultura e nella religione ebraica il banchetto era l'espressione fondamentale dell'amicizia, della festa e della pace: un banchetto alla presenza di Dio aveva concluso l'antica alleanza; ( Es 24,11 ) "un banchetto di grasse vivande" ( Is 25,6 ) sarebbe stata la festa escatologica. ( Is 25,6-8 )

Con il gesto di prendere parte ai conviti, Gesù intende celebrare la festa del Regno che viene nel mondo, come offerta di perdono, di amicizia e di gioia.

È la festa della nuova alleanza tra Dio e il suo popolo, una festa di nozze, ( Mc 2,19 ) aperta a tutti gli uomini, nella quale però entrano solo coloro che riconoscono di aver bisogno della salvezza, i poveri, i peccatori e, più tardi, i pagani. ( Mt 8,11-12; Mt 22,1-14 )

È il trionfo della grazia e della misericordia.

Desta sorpresa che Dio sia felice di ritrovare l'uomo, persino più felice di quanto lo è l'uomo di tornare a Dio.

199 Gesù risana i malati, ma più ancora converte i peccatori e celebra con loro il convito festoso del Regno, rivelando l'amore misericordioso del Padre.

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