Catechismo degli Adulti |
Il ministero apostolico ha un carattere personale, in quanto ognuno dei ministri è chiamato da Cristo e, costituito suo rappresentante, agisce con responsabilità propria.
Ma ha anche un carattere collegiale, in quanto i vescovi formano il collegio episcopale intorno al papa e, in modo analogo, i presbìteri formano il presbiterio diocesano sotto l'autorità del vescovo.
527 Ogni vescovo in quanto tale è membro del collegio episcopale.
"L'episcopato è uno e indiviso";34 "come non vi è che un'unica Chiesa … così non vi è che un unico episcopato rappresentato da una molteplicità di vescovi uniti tra loro".35
Poiché i vescovi, per il dono dello Spirito, governano come rappresentanti di Cristo, in definitiva c'è un solo Pastore in molti pastori: "Cristo è lui solo che pasce il gregge, ma lo fa impersonandosi nei singoli pastori" e "tutti i pastori si identificano con la persona di uno solo, sono una cosa sola".36
All'interno della comunione in Cristo di tutti i fedeli, vi è una speciale comunione dei pastori.
Il collegio è formato dai vescovi insieme al papa e ha "piena e suprema potestà su tutta la Chiesa …
In quanto composto da molti, sta ad esprimere la varietà e l'universalità del popolo di Dio; in quanto raccolto sotto un solo capo, sta ad esprimere l'unità del gregge di Cristo".37
Così viene promossa la comunione pluriforme, dinamica e tesa alla mondialità; viene garantita una maggiore ricchezza nell'insegnamento.
La natura collegiale dell'episcopato si manifesta concretamente nei vincoli visibili di fede, di carità, di disciplina e di corresponsabilità pastorale, in alcune istituzioni come i patriarcati o le conferenze episcopali, in alcuni avvenimenti come la concelebrazione dell'ordinazione, i sinodi e soprattutto i concili ecumenici.38
Nei concili ecumenici il collegio dei vescovi "esercita in modo solenne la potestà sulla Chiesa universale".39
Il singolo vescovo "viene costituito membro del corpo episcopale in forza della consacrazione sacramentale e mediante la comunione gerarchica con il capo e i membri del collegio".40
Anche quando non compie atti formalmente collegiali, si trova nel collegio e ne fa risuonare la voce nella sua Chiesa particolare, se è in armonia con il papa e gli altri vescovi.
Pur essendo maestro della fede e capo della sua comunità, ha il dovere di accordarsi con i suoi fratelli nell'episcopato, tenendosi lontano dall'individualismo.
Pur esercitando il governo pastorale soltanto nella propria diocesi, è tenuto ad avere sollecitudine per tutte le Chiese. La sua responsabilità è insieme locale e universale, come la Chiesa stessa.
530 I vescovi formano un collegio che ha come capo visibile il papa e sono corresponsabili di tutta la Chiesa.
Indice |
34 | San Cipriano di Cartagine, L'unità della Chiesa cattolica, 5 |
35 | San Cipriano di Cartagine, Lettere, 66, 8, 3 |
36 | Sant'Agostino, Discorsi, 46, 29-30 |
37 | Lumen Gentium 22 |
38 | Lumen Gentium 22; Lumen Gentium 23 |
39 | Cod. Diritto Can. 387,1 |
40 | Lumen Gentium 22 |