Convegno ecclesiale di Verona |
Moderatore: Walter Nanni, ricercatore, Caritas italiana, Roma
Segretario: Marina Casini, ricercatore di bioetica all'Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
17-18 ottobre 2006
Affrontare il tema della fragilità ci porta a incontrare la realtà concreta di ogni esistenza umana e, come uomini e donne di speranza, a riconoscenze sempre e comunque - dal concepimento alla morte - quella dignità suprema e intrinseca che rende ogni essere umano sempre soggetto e mai oggetto, sempre fine e mai mezzo, sempre meritevole di attenzione e mai di emarginazione.
Come è stato ricordato in un intervento, « è importante considerare ognuno come dono di Dio, ognuno ha in sé un progetto che Dio ha pensato per lui, soprattutto un progetto fatto della possibilità di dare e avere amore ».
La fragilità è emersa anche come occasione di crescita e di solidarietà in un duplice senso: in alcuni casi è la scoperta del proprio limite che può spingere ad aprirsi su nuovi orizzonti di crescita umana, psicologica e spirituale.
In altri casi sono le persone vulnerabili che possono aiutarci a ( ri ) scoprire il senso della vita attraverso la fragilità umana.
Gli interventi si sono sostanzialmente articolati in due direzioni principali: da un lato sono stati evidenziati dei volti e delle situazioni trasversali di fragilità; dall'altro sono stati sottolineati dei temi di riflessione che hanno cercato di collegare il tema della fragilità ai contenuti emersi nel corso del Convegno e a vari aspetti della vita ecclesiale.
I volti riconosciuti come fragili e dunque bisognosi della nostra presa in carico, anche in vista delle prospettive pastorali e delle proposte di lavoro, sono stati:
- adolescenti vittime di una « cultura della scissione » che li espone a rapporti fragili e a pratiche abortive ( ivi compresa la pillola del giorno dopo );
- malati, sofferenti, morenti; disabili ( diversamente abili );
- gli esseri umani concepiti e non ancora nati che in nome della legge possono essere eliminati;
- le donne sole di fronte a una gravidanza difficile o inattesa;
- donne vittime della prostituzione;
- donne che convivono con il dolore nascosto per una gravidanza interrotta;
- i carcerati;
- gli anziani emarginati e a rischio di esclusione maggiore a causa di una tecnologia sempre più avanzata;
- le persone che vivono il dolore del lutto;
- gli stranieri;
- gli immigrati;
- le vittime dell'usura;
- i bambini in stato di abbandono, in attesa di essere riconosciuti e accolti come figli;
- le coppie in difficoltà per una sterilità vissuta come negazione di una possibile fecondità;
- i separati e i divorziati;
- i nomadi;
- i malati psichici;
- i preti anziani.
Le situazioni trasversali di fragilità riguardano: mito della perfezione fisica come fattore di fragilità, città come luogo di fragilità, fragilità delle relazioni umane.
1. Legame tra fragilità e speranza: « La speranza cristiana trova legittimità se accetta di ascoltare e incontrare storie di ordinaria disperazione che affollano il nostro quotidiano.
La speranza cristiana trova suoi autorevoli giudici nei disperati della terra.
Quand'anche ci fosse uno Stato capace di affrontare le infinite fragilità dell'uomo, la Chiesa dovrebbe continuare a occuparsi dei disperati che sono il banco di prova, la cartina di tornasole della qualità del nostro essere testimoni di speranza » ( Manicardi ).
Una delle più grosse fragilità è la perdita della speranza: « Farsi compagni di viaggio di ogni fragilità umana essendo profeti di speranza ».
2. Necessità di collegamento tra chi si occupa di fragilità; condivisione e ascolto della fragilità: « Ascoltare la testimonianza della vita dal letto della sofferenza ».
3. Necessità di costruire una spiritualità della fragilità.
4. Sviluppare percorsi formativo/educativi/catechistici.
5. Consapevolezza della fragilità nel senso del proprio limite e nel senso della conoscenza delle fragilità sul territorio.
6. Fragilità e nuova questione sociale: non va dimenticata l'attenzione al versante legislativo dove le fragilità possono essere aiutate o distrutte.
Ad esempio, da più di trent'anni la legge sull'aborto distrugge fragilità, genera fragilità e toglie sensibilità alle coscienze.
È in corso il dibattito sull'eutanasia in cui domina l'idea che in certe condizioni di malattia o di grave disabilità la vita non sia degna di essere vissuta.
Occorre dunque promuovere un'autentica cultura della dignità di ogni essere umano: nessun fragile deve essere escluso per legge.
7. Osservazione e studio delle fragilità come momento propedeutico dell'intervento sociale: esempi di questo tipo possono essere gli osservatori sulle povertà e le risorse, attivi in alcune Diocesi italiane e che forniscono alle comunità locali le basi conoscitive per la programmazione sociale e pastorale.
8. Fragilità nelle risposte alla fragilità, nella Chiesa ( fragilità della vita consacrata, strutturali e relazionali e nell'invecchiamento e nel calo delle vocazioni ) e nella società civile, con particolare riguardo alla presenza di fragilità di serie A e di serie B ( alcune fragilità sono più avvertite e di conseguenza maggiormente prese in carico ).
9. Fragilità e questione antropologica, la questione antropologica si pone con forza là dove si discute se l'uomo sia uomo: nel momento in cui l'essere umano all'inizio della vita è così piccolo da essere quasi invisibile e quello in cui l'essere umano è così sfigurato dalla malattia da essere quasi irriconoscibile ( embrioni umani, malati inguaribili o in stato vegetativo ).
Altri profili toccati dai lavori di gruppo: « spaccatura » tra laici e non laici, accesso ai sacramenti di alcune categorie fragili, accompagnamento dei familiari dei giovani che abbracciano la vita religiosa, fragilità di chi non ha obiettivi nella vita.
1) Formazione ed educazione
In linea generale: necessità di un cammino formativo e motivazionale per offrire le ragioni della speranza e della solidarietà.
Alcuni ambiti specifici di formazione sul tema della fragilità:
- educare a vivere una fecondità accogliente pur nella sterilità;
- diffondere la conoscenza dell' Evangelium vitae nei corsi in preparazione al matrimonio, nei seminari, negli incontri, nelle conferenze ecc.;
- valorizzare la giornata ecclesiale per la vita ( prima domenica di febbraio );
- formazione ed educazione alla legalità e all'uso responsabile del denaro;
- attenzione al percorso formativo dei giovani educatori e catechisti;
- percorsi culturali di controinformazione culturale rispetto a messaggi scorretti;
- promuovere la costituzione di luoghi e percorsi di formazione culturale, anche a favore di catechisti e insegnanti.
2) Spiritualità della fragilità
- Sviluppare percorsi di catechesi per persone che per vari problemi di fragilità sono « fuori » dalla comunione ecclesiale ( es.: divorziati, separati, sacerdoti in difficoltà ecc. );
- sviluppare la capacità di elaborare situazioni di lutto in famiglia.
3) Condivisione e ascolto della fragilità
- Valorizzazione del sacramento della riconciliazione favorendone l'accessibilità;
- recuperare volontariato competente nelle parrocchie, da impiegare in servizi caratterizzati da elevata complessità/professionalità;
- promuovere la nascita di centri di ascolto e laboratori di promozione parrocchiale specializzati sui vari temi della fragilità.
Gli operatori di tali servizi dovrebbero disporre di una formazione completa: tecnica, umana, spirituale, anche per favorire una maggiore capacità di attenzione all'altro;
- favorire la costituzione in ogni parrocchia di un gruppo di volontari in ambito sociosanitario;
- sviluppare nei luoghi di assistenza e ascolto una modalità di farsi prossimo ispirata alla sensibilità femminile nell'accudire i fragili.
4) Necessità di collegamento tra chi si occupa di fragilità
- Potenziare il coordinamento delle opere socioassistenziali in sede diocesana e regionale.
5) Fragilità nelle risposte, nella Chiesa e nella società civile
- Necessità, per i movimenti e le associazioni ecclesiali, soprattutto per quelli che lavorano con determinate fragilità, di sentirsi accolti dalla Chiesa.
È auspicabile una maggiore vicinanza delle Diocesi e delle comunità parrocchiali alle realtà sociali prese in carico da tali organizzazioni.
6) Altro
- Individuare proposte per agevolare i giovani del meridione a trovare lavoro nel proprio territorio;
- attenzione pastorale per persone che ritengono di aver bisogno di esorcismi;
- valorizzare il laicato, anche attraverso un mandato diretto;
- considerare i mezzi di comunicazione come possibile spazio di annuncio;
- elaborare un documento sulla pastorale carceraria e creare una consulta cristiana ad hoc.
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