Io ho scelto voi |
Pier Giorgio Frassati muore a soli 24 anni nel 1925, a Torino: un giovane che pratica lo sci, l'alpinismo e l'equitazione, ma che sa scegliere con coraggio la povertà, sa vivere nella purezza e in una grande carità.
Impegnato nella vita ecclesiale, nella "Gioventù Cattolica", affronta seriamente l'università e vive con attenzione le vicende sociali del tempo, manifestando un particolare impegno nel servizio dei poveri.
"Noi, avvicinando i poveri, a poco a poco veniamo ad essere i loro confidenti ed i consiglieri nei momenti più terribili; facciamo penetrare in loro le parole consolatrici che ci vengono suggerite dalla fede e tante volte riusciamo, non per merito nostro, a portare sulla retta via gente che, non per cattiveria, s'era allontanata.
Gesù Cristo ha promesso che tutto quello che noi faremo ai poveri per amor suo egli lo considererà come fatto a se stesso.
Non vogliate negare a Gesù questo amore.
Ognuno di voi sa che base fondamentale della nostra religione è la carità …
Lo so che questa via è erta e difficile e piena di spine, mentre l'altra a prima vista parrebbe più bella e più facile e più soddisfacente, ma se noi potessimo scandagliare l'interno di coloro che disgraziatamente seguono le vie perverse del mondo, noi vedremmo che mai in loro v'è la serenità che proviene da chi ha affrontato mille difficoltà e rinunciato ad un piacere materiale per seguire la legge di Dio".
Altrettanto decisa è la sua partecipazione alle vicende sociali e politiche, dove la carità cristiana diventa impegno a servizio del grande ideale della giustizia.
"I fortunati di questo mondo sono dunque ammoniti: le ricchezze non li salvano dal dolore.
Esse, per la felicità futura, più che giovare, nuocciono.
I ricchi debbono tremare, pensando alle minacce straordinariamente severe di Gesù Cristo: dell'uso dei loro beni dovranno un giorno rendere rigorosissimo conto al Dio giudice …
Soddisfatte le proprie necessità, è dovere soccorrere col superfluo ai bisognosi".
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