Venite e vedrete |
Il lavoro non è mai soltanto professione ma anche vocazione; mediante il lavoro l'uomo entra in relazione non soltanto con le cose, ma anche con gli altri e con Dio.
Operare nel mondo significa assumere fondamentali atteggiamenti di gratuità, responsabilità e solidarietà.
Anche per i cristiani impegnati nelle realtà sociali e politiche vale la possibilità di raggiungere la perfezione non nonostante la loro attività temporale, ma proprio grazie ad essa.
- Quale rapporto vedi tra il lavoro e l'impegno sociale e la realizzazione della tua vita e quella degli altri?
- Quale mentalità ti sembra prevalente al riguardo nel tuo ambiente e nella cultura odierna?
- Termini come responsabilità, gratuità, solidarietà, collaborazione, che cosa dicono alla tua vita?
- Quali sono le difficoltà più grandi che si incontrano nel lavoro per la trasformazione del mondo e in un corretto impegna sociale e politico?
- Quali scelte e iniziative possono essere richieste alla tua comunità cristiana per promuovere un corretto impegno di servizio alla società nel rimuovere le situazioni disumanizzanti?
"Chi cammina con giustizia e parla con lealtà, chi rigetta un guadagno frutto di angherie, scuote la mani per non accettare regali, si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male: costui abiterà in alto, fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio, gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata". ( Is 33,15-16 )
"Chiunque tu sia, perché uomo, abbi in odio i comportamenti disonesti.
Ama le persone, non il denaro, resisti con tutte le tue forze al peccato.
[ … ] Rinuncia ai guadagni illeciti e all'usura ed eccita in te l'amore dei poveri, e "a chi ti domanda un prestito non volgere le spalle" ( Mt 5,42 ).
Egli ti supplica per la sua povertà e ti aspetta alla porta della tua casa; manca di ciò che è più necessario e cerca un rifugio nella tua ricchezza per rimediare alla sua povertà.
Tu invece fai il contrario di quello che dovresti fare: da alleato divieni nemico, perché tu non fai nulla per togliere il povero dalla necessità che lo opprime e per fargli saldare il debito una volta per tutte; tu provochi male in chi sta già male e spogli chi non possiede vestiti e ferisci chi già è ferito; aggiungendo preoccupazioni a preoccupazioni e dolori a dolori.
Chi infatti prende l'interesse sui prestiti, sfrutta quel poco che il povero possiede, con il pretesto di volerlo aiutare, mette la rovina nella sua casa.
Tu fai come quello che, per affetto, dà da bere vino a chi ha la febbre alta e ha sete per disidratazione: procura un breve sollievo, mentre beve d'un fiato, ma poco dopo a quel disgraziato aumenta la febbre.
Allo stesso modo, chi presta all'indigente denaro dietro interesse, non rimedia le sue difficoltà, ma vi aggiunge un'altra disgrazia". ( San Gregorio Nisseno, Contro gli usurai )
"Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra, per tuo dono è germogliata in Cristo la libertà dei tuoi figli nei solchi della pazienza e del sacrificio; tu vuoi che gli uomini del nostro tempo mettano al centro della vita familiare e sociale il comandamento dell'amore e doni loro il tuo Spirito perché liberi da ogni forma di oppressione, costruiscano per le generazioni presenti e future un modello nuovo, giusto e fraterno, di abitare la terra.
A te gloria nei secoli. Per Cristo nostro Signore. Amen". ( Benedizionale, Per la comunità nazionale, II, Preghiera di benedizione )
"Dio di provvidenza infinita, che hai mandato sulla terra il tuo Figlio a condividere le nostre fatiche e le nostre speranze, sii benedetto per tutti i benefici del tuo amore che ci sostengono nella nostra esistenza quotidiana; fa' che ogni uomo possa godere di un pane gustoso, di un lavoro giustamente remunerato, di una casa accogliente e serena; il tuo Spirito illumini la strada del progresso umano in una continua ricerca della giustizia e della verità, nell'attesa dei cieli nuovi e della terra nuova.
Per Cristo nostro Signore. Amen". ( Benedizionale, Per il mondo del lavoro, Preghiera di benedizione )
Giuseppe Lazzati nasce a Milano il 22 giugno 1909. Dopo gli studi liceali, si iscrive all'Università Cattolica dove si laurea nel 1931 a pieni voti in letteratura cristiana antica materia di cui diverrà docente nello stesso ateneo.
Nell'anno della laurea sceglie di vivere la propria esperienza cristiana come celibe e, nel 1939, fonda l'istituto secolare "Cristo Re": un gruppo di laici consacrati inseriti nella vita sociale.
Nel 1934 è Presidente diocesano dei giovani di Azione Cattolica e inizia ad approfondire sempre più una duplice intuizione: la responsabilità dei laici nella Chiesa e nel mondo e il valore cristiano della realtà secolare.
Rinchiuso in un campo di concentramento nazista dal settembre 1943 all'agosto 1945, si fa evangelizzatore dei compagni di prigionia.
Rientrato in Italia si impegna in politica, prima nella sua città e poi come membro dell'Assemblea Costituente e quindi della Camera dei Deputati, offrendo un originale contributo al "pensare politicamente" nella riconquistata democrazia.
Nel 1953 torna all'impegno ecclesiale, alla direzione del quotidiano cattolico di Milano, all'insegnamento universitario, assumendo anche il ruolo di Rettore dell'Università nei difficili anni della contestazione studentesca e del terrorismo.
Muore il 18 maggio 1985.
"La ricerca del regno di Dio "trattando le realtà temporali e ordinandole secondo Dio" si attua concretamente nel cercare e trovare, per poi attuare, le soluzioni valide a risolvere i problemi propri di questo immenso campo d'azione che abbraccia tutte le attività intese a fare sempre più umano, cioè sempre più rispondente a misura di uomo, la vita personale, familiare, sociale.
Perché questo avvenga, il momento creativo esige ( e cioè non può fare a meno di ):
a) competenza scientifico-tecnica proporzionata alla funzione che il fedele laico esercita e al livello a cui la esercita.
È falsa la posizione di chi pensa - e non che questo non sia avvenuto e non avvenga che al fine indicato sia sufficiente l'essere, come si dice, un buon cristiano [ … ];
b) competenza di giudizio storico, che vuoi dire: tener conto delle tendenze in atto nei vari campi nei quali si sviluppa l'azione dell'uomo in forza del movimento o dinamismo cui obbedisce la storia, con la capacità di cogliere quanto di positivo quelle tendenze recano con sé per lo sviluppo dell'uomo e cioè per un progresso a misura di uomo, ma anche di rifiutare quanto, da questo punto di vista, le medesime tendenze mostrano di negativo". ( Giuseppe Lazzati, Per una nuova maturità del laicato )
"Maestro che cosa devo fare?"
"Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" ( Mt 6,33 ).
"Chi segue fedelmente Cristo, cerca anzitutto il regno di Dio e assume così un più valido e puro amore per aiutare tutti i suoi fratelli e per realizzare, con l'ispirazione della carità, le opere della giustizia" ( Gaudium et spes, 72 ).
- Il cristiano vede in tutte le creature un dono e un riflesso di Dio Creatore e ricerca perciò il bene comune dell'umanità.
- Nella domenica, "giorno del Signore", il cristiano ricorda il primo giorno della nuova creazione, inaugurata dalla risurrezione di Gesù, e anticipa il giorno ultimo della festa eterna.
- L'uomo è l'autore, il centro e il fine della vita economica e sociale.
- Egli deve operare affinché i beni che Dio ha creati per tutti, giungano in effetti a tutti, secondo giustizia e nella carità.
- A ogni cristiano, in quanto cittadino, compete impegnarsi nell'azione politica.
- Il bene comune comporta tre elementi essenziali: il rispetto e la promozione dei diritti fondamentali della persona; la prosperità o Lo sviluppo dei beni temporali della società; la pace e la sicurezza dei popoli.
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