Venite e vedrete |
Attese e promesse nutrono il nostro cuore e sostengono il nostro cammino.
Ma su che cosa può far leva l'uomo per il futuro ultimo, suo e dell'umanità?
Dove poggia la sua speranza?
- All'inizio del nostro esistere vi è la certezza, biblicamente fondata, di "stare a cuore o Dio".
Egli infatti rischia il suo "buon nome" nella storia dell'uomo.
Il mondo uscito dalla mano di Dio come "buono" è affidato all'uomo, creato libero e responsabile.
- La nostra condizione storica, però, non riflette il quadro dell'inizio e si scontra con il mistero del male.
La riflessione sapienziale sul modo di agire di Dio, sempre rispettosa della libertà e fedele alle promesse, tiene alto lo sguardo sulla meta che ci attende alla fine della prova del male, coronata dalla promessa di bene per ogni uomo.
- Alla fine della vicenda umana sta il compimento della speranza dei "cieli nuovi e terra nuova" che nel Risorto, centro della storia, è accordato anche a ciascuno di noi.
Il presente non è un tempo che fugge, ma vita che si affida al Signore Gesù: Nella morte la vita umana viene sottratta alla storia, ma la morte non è l'ultima parola sulla vita: Dio ci darà un modo di esistere che consentirà di godere pienamente di lui e dei fratelli, rispettando però le nostre scelte, fino alla triste possibilità di escluderci da soli do questo dono.
- Nella nostra morte lo vita viene tutta scoperta.
Il Signore "verrà a giudicare i vivi e i morti" non do sconosciuto, ma da compagno del nostro cammino.
- La fedeltà del Signore ci abilita allo pienezza dello vita.
Lo ricerco si apre allo speranza per un grazie do dire nella storia.
CCC nn. 998-1065 CdA nn. 1197-1232
Luca Signorelli ( 1445 ca. - 1523 ) Il Paradiso (
particolare
),
Orvieto ( Terni ), Duomo, Cappella Nova o di San Brizio.
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