Comunione e comunità |
13. - Per approfondire il mistero della comunione ecclesiale, invitiamo le nostre comunità a considerarlo nella luce della missione dello Spirito Santo.
Ad una riflessione sull'azione dello Spirito Santo nella Chiesa ci invita anche la lettera apostolica che il Santo Padre ha indirizzato ai Vescovi del mondo in occasione della celebrazione commemorativa del primo Concilio di Costantinopoli e del Concilio di Efeso.
Il primo ci ha dato una chiara e definitiva formulazione della dottrina cattolica sullo Spirito Santo, tramandata fino a noi nel Credo; il secondo è un inno alla sua opera, realizzata nell'incarnazione di Cnisto e nella nascita della Chiesa, « due momenti nei quali la maternità di Maria è strettamente legata all'opera ldello Spirito Santo ».18
Siamo convinti che « tutta l'opera di rinnovamento della Chiesa, che il Concilio Vaticano II ha così provvidenzialmente proposto ed iniziato … non può realizzarsi se non nello Spirito Santo »,19 e con l'assistenza materna di Maria Santissima.
14. - Quando diciamo « comunione », pensiamo a quel dono dello Spirito per il quale l'uomo non è più solo né lontano da Dio, ma è chiamato a essere parte della stessa comunione che lega fra loro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e gode di trovare dovunque, soprattutto nei credenti in Cristo, dei fratelli con i quali condividere il mistero profondo del suo rapporto con Dio.
Come ogni dono dello Spirito, la comunione genera nella Chiesa doveri e impegni e diventa programma di vita cristiana.
Per il dono della comunione dobbiamo vivere nella carità e costruire fra noi quell'unità in cui Gesù ha individuato la condizione perché il mondo possa credere nel suo messaggio. ( Cfr. Gv 17,21 )
Però una cosa è il dono di Dio e un'altra cosa è il nostro impegno: solo il dono rende passibile l'impegno e sempre lo sovrasta.
15. - Quando parliamo di « comunità ecclesiale », pensiamo a una forma concreta di aggregazione che nasce dalla comunione: in essa i credenti ricevono, vivono e trasmettono il dono della comunione.
La comunità si costituisce sulla base di rapporti visibili e stabili che legano fra loro i credenti nella comune professione della fede.
Gode di strutture e di strumenti altrettanto visibili, attraverso i quali si trasmettono agli uomini il messaggio e la grazia di Gesu, Figlio di Dio incarnato.
Con le sue determinazioni concrete e i suoi limiti la comunità non mortifica l'ampiezza e la profondità della comunione, ma neppure la esaurisce; ne è come il sacramento,21 cioè la manifestazione e lo strumento che la svela presente nella storia degli uomini.
Indice |
18 | Giovanni Paolo II, Lett. Apost. A Concilio Costantinopolitano I, III, 8 |
19 | Ibid., III, 7 |
21 | Cfr. Lumen gentium, n. 1 |