La formazione all'impegno sociale e politico |
1. - Realizzare il bene comune in una prospettiva di solidarietà che sostenga la convivenza umana è il messaggio fondamentale dell'Enciclica di Giovanni Paolo II "Sollicitudo rei socialis"; ogni cristiano ha il dovere di partecipare a quest'opera, in virtù della sua stessa fede.
Già nel Concilio Vaticano II si erano precisati il valore, il senso, lo scopo e lo stile dell'impegno dei cristiani nella realtà sociale e politica, offrendo preziose indicazioni.
Del magistero conciliare ha offerto un'eco autorevole il recente Sinodo sui laici, affermando che "l'impegno dell'azione socio-politica dei fedeli si radica nella fede, poichè questa illumina la totalità della persona e della sua vita … suppone una formazione accurata, proporzionata al livello delle responsabilità presenti e future".1
2. - Molte Chiese locali, Associazioni e Movimenti laicali, consapevoli dell'importanza che la formazione assume e solleciti per il bene del Paese, hanno dato vita a numerose iniziative di formazione all'impegno sociale e politico.
Si segnalano tra queste le Scuole di formazione, per la diffusione e l'interesse suscitato e per l'importante servizio che offrono in vista di una partecipazione viva e responsabile dei laici alla costruzione della città dell'uomo.
L'accoglienza, superiore ad ogni attesa, che esse hanno avuto è un segno positivo ed incoraggiante.
L'interesse esteso e profondo, per certi versi complesso e inedito, di cui sono rivelatrici, deve essere colto e valorizzato, per suscitare energie, sostenere impegni, infondere speranza e coraggio ai laici, giovani e adulti, nelle attività sociali e politiche.
3. - La pastorale ordinaria dovrà tener conto del loro prezioso contributo per una sempre più feconda testimonianza della fede cristiana.
Le scuole di formazione svolgono, infatti, un'efficace azione di orientamento e di sostegno delle coscienze nell'intricata complessità del momento storico presente, irrobustendo nei laici la volontà di costruire la città a misura degli uomini, creati a immagine e somiglianza di Dio.
Questa volontà noi crediamo essere la prima ed essenziale condizione per il raggiungimento del vero bene di tutti, sola vera garanzia del rispetto della dignità di ogni persona.
Il cambiamento viene assunto, oggi, come chiave di lettura dell'intera realtà.
Ha, infatti, un carattere pervasivo: non esiste dimensione della vita individuale e sociale che, in qualche modo, non ne sia toccata.
La politica ne risulta colpita assai in profondità proprio per il suo ruolo "architettonico", di guida e di sintesi della convivenza sociale.
5. - Vi sono alcuni aspetti particolarmente gravi di questo cambiamento che intendiamo brevemente richiamare:
- le crescenti difficoltà del processo di democratizzazione dei poteri statali.
Un sistema politico democratico vede diminuire, infatti, la propria credibilità e il proprio significato quando il potere di gestire la cosa pubblica non è partecipato e condiviso;
- l'incidenza della scarsa qualità dei rapporti sociali sulla qualità della politica.
Se le domande di tipo privatistico o clientelare prevalgono sull'interesse generale, che dovrebbe essere garantito dalla mediazione politica;
se il corporativismo intacca i valori di solidarietà tipici del movimento dei lavoratori, è il caso di porsi un serio interrogativo sulla qualità dei rapporti sociali.
Impresa vana diventa la ricerca del bene comune in una società che ne smarrisce la ragione;
- il disimpegno o certi modi di porre le problematiche della società civile, dovuto alla diffidenza verso le istituzioni e alla sfiducia nella capacità del sistema politico di dare espressione e realizzazione alle aspettative sociali.
Per superare le difficoltà sono importanti le riforme delle istituzioni, l'approfondimento dei contenuti e il rinnovamento delle motivazioni che sostengono l'impegno sociale e politico.2
Particolarmente sotto quest'ultimo profilo, la fede portata ad efficacia di vita3 offre uno stimolo e un alimento straordinariamente fecondo.
Lo sforzo di acquisire una più precisa consapevolezza delle implicazioni della fede nell'oggi della storia, attraverso lo studio organico dell'insegnamento sociale della Chiesa e il confronto con la complessa realtà delle situazioni, rappresenta, quindi, un prezioso contributo sulla via di un impegno sociale e politico rinnovato e capace di farsi carico delle sfide del nostro tempo.
Sottolineando il senso di responsabilità e la dedizione al bene comune che derivano ai laici dalla consapevolezza della propria speciale vocazione, nella riflessione conciliare si raccomanda una cura assidua dell'educazione civile e politica, che si ritiene necessaria per tutti e, in particolare, per i giovani, affinchè tutti i cittadini possano svolgere il loro ruolo nella comunità politica.4
La comunità cristiana non intende creare dei professionisti della politica, ma aiutare i credenti a vivere in pienezza la loro condizione di cristiani e di cittadini.
"Dovere della Chiesa, insomma, è principalmente quello di formare i cristiani, in particolar modo i laici, a un coerente impegno, fornendo non soltanto dottrina e stimoli, ma anche adeguate linee di spiritualità, perchè la loro fede e la loro carità crescano non 'nonostante' l'impegno, ma proprio 'attraverso di esso' ".5
8. - L'idea che la formazione è essenziale per l'elaborazione di una cultura sociale e politica ispira le scuole organizzate a questo scopo.
La loro diffusione testimonia che l'interesse per le questioni sociali e politiche non è di pochi, ma tocca in profondità le coscienze di tanti credenti.
Un fatto inedito, ma perfettamente coerente con questa nuova tendenza, è che tale fenomeno si verifica, in particolare, nelle situazioni in cui si rileva più chiaramente lo scarto tra qualità della politica e aspettative sociali.
Entrare in sintonia con le esigenze che le scuole esprimono significa saper cogliere una forte tensione ideale e una nuova e preziosa disponibilità all'impegno.
Indice |
1 | Sinodo dei Vescovi 1987, Sui sentieri del Concilio - Messaggio al popolo di Dio, n. 11. |
2 | Cf C.E.I., Comm. Ep. Problemi sociali e il lavoro, Nota pastorale, Rivoluzione tecnologica e società umana solidale, n. 6 ( 15 maggio 1988). |
3 | Cf Gaudium et spes, n. 42. |
4 | Cf Ivi, n. 75. |
5 | C.E.I., Cons. Ep. Permanente, La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, n. 34 ( 21 ottobre 1988 ). |