Comunicazione e missione

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La Chiesa: mistero di comunicazione salvifica

39 La Chiesa mistero di comunione-comunicazione

La Chiesa nasce dall'evento comunicativo del Figlio Unigenito, il Verbo incarnato, che abita tra gli uomini, e raduna i discepoli in forza dell'ascolto della sua parola e della parola del Padre, inviandoli poi come suoi testimoni e annunciatori fra le genti.

La nascita della comunità credente, stando alla descrizione neotestamentaria, è frutto della partecipazione, donata, alla vita di Gesù in forza dello Spirito.

Tale partecipazione assume un volto storico costituito da tre elementi fondamentali: la condivisione della fede, la celebrazione eucaristica, la vita fraterna.

La comunicazione, soprattutto nelle sue dimensioni verbale e simbolico-sacramentale, rappresenta l'elemento portante delle tre dimensioni costitutive della comunità ecclesiale.

La "comunione", di cui la Chiesa vive, si attua mediante processi che implicano un dire ( annuncio ) e un fare ( celebrazione e relazioni ).

In forza di tali processi si realizza una dilatazione dell'esperienza originaria dello stare con Gesù, fino a includervi tendenzialmente tutta l'umanità.

40 La comunione principio e frutto della comunicazione

La comunione non solo sta al principio della comunicazione, ma ne è anche l'esito.

La I Lettera di san Giovanni ricorda che l'annuncio nasce da un'esperienza di comunicazione e comunione, e il suo fine è far partecipare gli ascoltatori alla medesima comunione ( 1 Gv 1,1-3 ).

Se è vero che la comunione è dono che proviene da Dio, è altrettanto vero che essa si nutre dei linguaggi umani.

La Parola divenuta parole sprigiona tutta la sua forza creatrice e riconciliatrice, fino a unire un gruppo umano nella medesima autocoscienza di essere ekklesia, comunità comunicante, convocata dal Signore stesso, autocoscienza che si fonda e si esprime nella celebrazione, nella professione di fede e nella fraternità.

Nata dall'evento comunicativo del Verbo, la Chiesa è costituita essenzialmente come trasmissione di questo evento di comunicazione tra gli uomini nelle forme comunicative della società umana.

Forme legate alla storia, al tempo. Forme contingenti.

Che non penalizzano la missione della Chiesa, ma anzi offrono nuove opportunità per andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo ad ogni creatura ( Mc 16,15 ).

41 La sacramentalità del mondo, di Cristo e della Chiesa

L'azione comunicativa a cui è chiamata la comunità credente poggia sulla profonda convinzione relativa al carattere "sacramentale" del mondo, di Cristo e della Chiesa stessa.

La sacramentalità del mondo trova la sua origine nella creazione, intesa nel senso originario di rapporto e di autonomia del cosmo rispetto al Creatore.

Il Concilio Vaticano II ha parlato di "testimonianza" che la creazione stessa rende al suo Signore: «Dio, il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo del Verbo ( Gv 1,3 ), offre agli uomini nelle cose create una perenne testimonianza di sé ( Rm 1,19-20 ); inoltre, volendo aprire la via della salvezza celeste, fin dal principio manifestò se stesso ai progenitori».31

La fondamentale sacramentalità del Cristo fa sì che egli possa a ragione chiamarsi ed essere descritto come il "sacramento" dell'incontro dell'uomo con Dio.

E l'autocoscienza della Chiesa «come un sacramento universale di salvezza»32 non può non accompagnare ogni momento della comunicazione della fede che in essa si attua e da essa si genera.

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31 Dei Verbum 3
32 Lumen Gentium 48