Comunicazione e missione |
In ogni diocesi, in primo luogo, va verificata la ricezione delle linee pastorali maturate dal Concilio Vaticano II a oggi, al fine di elaborare un progetto pastorale che garantisca un'effettiva assunzione della cultura mediale quale orizzonte della missione della Chiesa.
Tutti i soggetti, e in particolare gli organismi pastorali ( uffici di curia, consiglio pastorale diocesano, consiglio presbiterale, consulta delle aggregazioni laicali ecc. ), dovranno partecipare alla definizione degli obiettivi a medio e lungo termine sui versanti della formazione, dei necessari cambiamenti da introdurre nella pastorale ordinaria, delle sinergie tra i media, di una rinnovata capacità di comunicare della Chiesa al suo interno e verso il mondo.
Per realizzare il progetto diocesano e raggiungere gli obiettivi prefigurati è decisivo il ruolo dell'ufficio diocesano per le comunicazioni sociali.
Ad esso compete l'attuazione delle linee fissate dal vescovo, con un lavoro qualificato, metodico e condiviso.
In molte diocesi tale ufficio opera da anni con profitto.
Urgente e improcrastinabile è attivarlo al più presto dove non esiste e renderlo operativo dove esiste solo formalmente.
Il salto di qualità pastorale, sul piano dell'integrazione con le comunicazioni sociali, esige un ufficio efficiente, supportato da una commissione composta da persone competenti, rappresentanti delle realtà diocesane della comunicazione e non solo, in grado di rendere organico e di qualità il lavoro.
Sulla fisionomia dell'ufficio e sul suo funzionamento si ritornerà più avanti parlando delle strutture.
Dall'ufficio devono essere promosse e coordinate: la verifica e la progettazione della pastorale delle comunicazioni sociali; le iniziative di formazione; le sinergie tra i media; la celebrazione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali; l'uso intelligente e competente dei media e delle nuove tecnologie.
Ciascuna diocesi, attraverso l'ufficio diocesano e coinvolgendo i vari organismi pastorali e amministrativi, dovrà attentamente valutare lo stato dei media ed elaborare un progetto per il loro sviluppo o aggiornamento e la loro integrazione sinergica, tenendo conto del contesto locale, ma anche del quadro regionale e nazionale, affrontando con coraggio progetti innovativi, anche quando richiedono investimenti in risorse umane ed economiche.
Lo sviluppo di sinergie tra i vari media e in particolare tra stampa, televisione, radio e internet, costituisce un obiettivo fondamentale da perseguire in modo graduale e organico sia per le strutture sia per il personale.
Numerose sono le iniziative possibili per la crescita di una rinnovata sensibilità della comunità ecclesiale verso le comunicazioni sociali.
Tra queste, va tenuta in particolare considerazione la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che dal 1967 costituisce l'appuntamento annuale di tutta la comunità ecclesiale per « promuovere la presa di coscienza dell'importanza delle comunicazioni e per appoggiare le iniziative prese dalla Chiesa in materia di comunicazione ».115
Voluta espressamente per dare attuazione a quanto stabilito nell'Inter mirifica,116 la sua celebrazione deve coinvolgere l'intera comunità ecclesiale.
Il calendario della Chiesa universale stabilisce che venga celebrata la domenica che precede la Pentecoste.
La celebrazione della Giornata va organizzata per tempo, così da coinvolgere ogni realtà ecclesiale.
Per una preparazione adeguata, il messaggio del Santo Padre sul tema della Giornata viene reso pubblico con largo anticipo.
Le varie iniziative dovranno possibilmente estendersi nell'arco della settimana precedente o successiva, valorizzando al massimo l'ambito liturgico, ma evitando che le proposte di riflessione o di attività si riducano al momento liturgico, a un cenno nell'omelia o nella preghiera dei fedeli.
I sussidi, predisposti a livello nazionale e diocesano, dovranno orientarsi sul tema proposto dal Santo Padre, approfondendolo a partire dalle situazioni e dalle esigenze della Chiesa locale.
La celebrazione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali può costituire anche l'occasione per un bilancio annuale del cammino percorso117 e per «esprimere gratitudine e apprezzamento per la loro attività a quanti si dedicano all'apostolato della comunicazione».118
Indice |
115 | Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, Aetatis novae 31 |
116 | Inter Mirifica 18 |
117 | Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, Communio et progressio 100 |
118 | Pontificia commissione per le comunicazioni sociali, Communio et progressio 167 |