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Una domanda inquietante porto nel cuore: "sarò io felice?".
Col discorso della montagna Gesù indica a tutti la via che conduce alla felicità.
Salì un giorno Gesù su un monte, non lontano dal lago di Galilea, mentre una folla numerosa lo seguiva per ascoltare le sue parole.
Ecco, egli siede sull'erba, al centro, come maestro e profeta mandato da Dio.
Gli altri stanno seduti anch'essi sull'erba, tutto intorno.
Ci sono i discepoli; ci sono molti poveri e c'è tanta gente dal cuore semplice.
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli".
Vangelo di Mt 5,3-12 Leggi il Vangelo di Lc 6,20-26
Gesù annunzia le beatitudini, la felicità vera, una vita senza fine.
Egli annunzia questo dono per tutti: per i forti e per i deboli, per i sani e per gli ammalati.
Coloro che studiano o lavorano con pazienza e amore, coloro che costruiscono la pace, coloro che soffrono, sono umiliati e offesi: ecco i poveri, pronti a vivere le parole di Gesù.
Ma quelli che preferiscono la ricchezza e la potenza e quelli che pensano di non aver bisogno di Dio, non possono gustare la beatitudine del Signore.
Gesù li richiama con forza a cambiar vita e a diventare semplici e poveri come bambini che hanno bisogno di tutto.
Con la sua vita Gesù ci insegna la via delle beatitudini del Vangelo.
Fino a trent'anni Gesù fa la vita semplice di chi guadagna il pane, giorno per giorno, con il suo lavoro.
Quando lascia Nazareth, vive come i poveri che non hanno una casa e accetta l'ospitalità di Pietro e di altri amici.
È puro di cuore e sa vedere i doni di Dio in ogni luogo; anche nei gigli del campo e negli uccelli dell'aria.
E così mite, che si lascia condurre a morte senza una parola e perdona coloro che lo mettono in croce.
Il Figlio di Dio si è fatto povero perché noi diventassimo ricchi del suo amore.
In cielo, nella casa del Padre, egli ha preparato un posto per noi; là saremo beati per sempre.
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