Vi ho chiamato amici |
Pilato, convinto dell'innocenza di Gesù, vuole liberarlo.
Ma la folla si oppone alla proposta di graziare Gesù e sceglie Barabba.
E di Gesù che fare? "Crocifiggilo!", gridano.
Pilato lo consegna loro perché venga condotto alla croce, il supplizio degli schiavi.
I passanti lo insultano, le autorità si fanno beffe di lui dicendo: "Ha salvato altri, non può salvare se stesso!", e lo sfidano a scendere dalla croce.
Prima di spirare Gesù lancia un forte grido.
"Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.
Alle tre Gesù gridò con voce forte: "Eloì, Eloì, lema sabactàni?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".
Alcuni dei presenti, udito ciò dicevano: "Ecco, chiama Elia!".
Uno corse ad inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere dicendo: "Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce"".
Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso.
Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era il Figlio di Dio!"" ( Mc 15,33-39 ).
Nella parola del centurione pagano il mistero di Gesù è pienamente svelato: Gesù è il Figlio di Dio e con la croce ha salvato tutti gli uomini.
Il racconto della passione di Gesù mostra insieme l'amore di Dio e tutto il peso del peccato e della ingiustizia degli uomini.
La croce di Cristo è nostra gloria, salvezza e risurrezione.
Preghiamo con le parole del profeta Isaia ( Is 53 ) che preannunziano la sofferenza del Giusto, il Servo di Dio, e facciamo nostra la professione di fede del centurione.
È la fede della Chiesa in Gesù Cristo, Figlio di Dio e Salvatore.
Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori, e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Tu sei il Figlio di Dio, Signore Gesù!
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Tu sei il Figlio di Dio, Signore Gesù!
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Tu sei il Figlio di Dio, Signore Gesù!
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza, il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini.
Tu sei il Figlio di Dio, Signore Gesù!
Indice |