Vi ho chiamato amici |
Passato il sabato, le donne si recano al sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù.
Ma il sepolcro è vuoto ed esse si spaventano all'annunzio che ricevono: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù il Nazareno, il crocifisso.
È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevate deposto.
Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto".
Ed esse fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento.
E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura ( Mc 16,6-8 ).
La risurrezione è un evento che supera ogni aspettativa, anche la più audace.
Sconvolge i nostri ragionamenti, perché siamo costretti a riconoscere l'intervento di Dio, che prende in mano il destino totale dell'uomo.
Gesù ha posto la vita nella mano del Padre, e questa mano non è debole nel sostenere chi ha fiducia in lui.
Con la risurrezione di Cristo Dio ha dato una certezza nuova all'umanità: la morte non è la parola ultima sulla vita dell'uomo.
Se Gesù di Nazareth non fosse risorto, non servirebbe a nulla credere in lui, scommettere la vita sulla sua parola.
I suoi miracoli, le sue parole di perdono, la sua lotta per la verità e la giustizia, sarebbero solo fatti del passato.
Ora invece la strada percorsa da Cristo, dalla Galilea fino a Gerusalemme e al Calvario, è tutta illuminata dallo splendore della risurrezione.
Come il chicco di frumento caduto in terra scompare e marcisce, per restituire poi una spiga carica di nuovi chicchi, promessa di pane; così è la vita di chiunque fa sue le scelte di Cristo.
Non serve misurare subito i risultati, o pretendere di avere subito successo.
Nulla del bene che si compie è perduto, tutto viene custodito e vive in Dio.
Cristo risorto ne è la prova data al discepoli e a quanti oggi credono in lui.
Gesù il Cristo ci chiama a seguirlo: con la comunità cristiana scopriamo in maniera più personale e profonda il suo mistero.
Egli vive in noi.
Alleluia, alleluia.
Ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre.
Alleluia, alleluia.
La celebrazione del mistero della passione, morte e risurrezione del Signore ha sempre costituito per i cristiani il momento più forte della loro fede.
La Chiesa nella Settimana santa rivive con solennità il momento supremo della vita del Signore.
La nostra partecipazione ai riti liturgici e ogni iniziativa che aiuti a meditare e celebrare insieme il vangelo della Pasqua possono costituire occasione propizia per conoscere e amare sempre più il Signore.
Noi stessi possiamo trovare forme concrete ed esperienze di fede, di preghiera e di carità che ci portano a partecipare alla vita della Chiesa e ad annunziare a tutti che Cristo è il Salvatore e vive per sempre.
Gesù è veramente risorto Nel Nuovo Testamento cerchiamo le testimonianze storiche dei primi discepoli su Gesù Cristo:
1 Cor 15,1-11: Cristo risorto apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora.
Mc 16,1-8 Mt 28,1-20 Lc 24,1-53: Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso.
È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto.
At 1,3-11 At 2,22-36: Questo Gesù Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.
Gv 20,1-29: Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani, stendi la tua mano e mettila nel mio costato.
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