Vi ho chiamato amici |
La storia di un'amicizia comincia sempre da un incontro.
Un gesto di attenzione, un impegno affrontato insieme, possono essere il primo passo di un lungo cammino da percorrere uniti.
"Vieni e seguimi": per il pubblicano Matteo, seduto al banco delle imposte, e per i pescatori del lago di Genezaret, Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni, questo invito perentorio di Gesù segna l'inizio di un'amicizia meravigliosa e duratura che sconvolge la loro esistenza.
Tutta la vita di Gesù è una continua offerta di amicizia verso chiunque incontra.
Chi accoglie il suo invito scopre a poco a poco nei suoi gesti e nelle sue parole i segni del vero amico: generoso e forte, comprensivo verso chi ha peccato, ma anche esigente, intollerante di ogni ipocrisia, fedele fino alla morte.
L'amicizia che Gesù offre è per tutti gli uomini e richiede una scelta personale e convinta.
È una proposta che può essere rifiutata.
Un giorno, mentre è a tavola, ospite di uno dei capi dei farisei, racconta una parabola: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.
All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto.
Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi.
Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.
Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone.
Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.
Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c e ancora posto.
Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili ad entrare, perché la mia casa sia riempita.
Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena" ( Lc 14,16-24 ).
Il regno di Dio è bontà, fedeltà, amore, pace, benedizione, gioia, tutto ciò che l'uomo può sperare e invocare per la sua vita.
Perché molti rifiutano? Quali interessi sono più forti dell'invito alla Cena?
Solo la fede è condizione per aver parte al Regno.
Chi non si fida di Gesù, si fa legge a se stesso e rifiuta di accogliere l'invito al banchetto del regno di Dio.
Beati gli invitati alla Cena del Signore.
O Signore, io non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di' soltanto una parola e io sarò salvato.
I profeti hanno preannunziato in vari modi la venuta del regno di Dio.
Una delle immagini più frequenti è quella di un banchetto, che vede partecipare uomini di tutti i paesi e di tutte le razze, senza più timore di carestie e di miseria, liberi da ogni angoscia di solitudine e perfino dalla paura della morte.
Il Signore degli eserciti preparerà su questo monte un banchetto di grasse vivande, per tutti i popoli, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti.
Eliminerà la morte per sempre; il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto; farà scomparire da tutto il paese la condizione disonorevole del suo popolo, poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: "Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza.
Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte". ( Is 25,6-10 )
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