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2. Il sinodo, in quanto evento del nostro tempo, non poteva ignorare la situazione concreta del mondo.
I vescovi sono testimoni e compartecipi delle speranze, dei conflitti e delle frustrazioni ( cf. GS 1 ) che agitano gli uomini di oggi.
In tutte le nazioni, qualunque sia il loro sistema sociale o la loro tradizione culturale, uomini e donne si interrogano, entrano in conflitto e si impegnano per il bene comune e per l'edificazione di un mondo nuovo.
I valori del passato spesso non sono più recepiti, anzi decadono; le sicurezze umane sono messe in pericolo a causa della violenza, dell'oppressione e del disprezzo della persona.
Non pochi imparano per esperienza che la speranza fondata sulle ideologie o sulla tecnica è insufficiente.
[379] Fra tanti conflitti ideologici e contrasti di sistemi, si fa strada una nuova ricerca di Dio, si scorgono nuovi segni di inquietudine del divino nel cuore dell'uomo e nello stesso tempo si intravede un nuovo senso dei valori umani, che riguardano la dignità della persona.
3. Emerge nelle nuove generazioni una maggiore coscienza di sé.
Esse hanno un significato di enorme importanza per il genere umano, sia come numero che come qualità, nonché per la speranza di futuro che necessariamente esprimono.
In queste generazioni riecheggiano con particolare vigore le tendenze che permeano la nostra società.
Esse manifestano in modo violento le fratture culturali che sono frutto delle trasformazioni sociali.
Spesso i giovani pagano per gli errori e le deficienze degli adulti.
Più spesso ancora sono vittime dei raggiri di false guide che approfittano della loro generosità e della loro apertura d'animo.
[381] Ogni opera educativa deve prender l'avvio dalle aspirazioni dei giovani alla creatività, alla giustizia, alla libertà e alla verità, come pure dal loro desiderio di corresponsabilità nella vita ecclesiale e civile e dalla loro propensione all'amore Dio e del prossimo.
La catechesi è infatti l'azione ecclesiale per questo mondo e soprattutto per le generazioni che crescono e tende a far sì che la vita di Cristo trasformi e porti a compimento la vita dei giovani.
4. I padri sinodali hanno preso atto dei numerosi e perspicui sintomi di vitalità che l'azione catechetica della chiesa manifesta in quasi tutti i settori e specialmente tra i giovani, nonostante alcune difficoltà.
In effetti si riscontra quasi ovunque una molteplicità di iniziative catechetiche, tanto che nei prossimi dieci anni la catechesi sarà in tutto il mondo il terreno naturale e più fruttuoso per il rinnovamento dell'intera comunità ecclesiale.
[383] Tuttavia i padri hanno preso in considerazione le difficoltà che l'azione catechetica oggi incontra.
Ai catechisti è richiesto molto, e spesso in condizioni difficilissime.
Dobbiamo essere realisti e tener conto che tali condizioni sono spesso nuove:
- in molte nazioni l'evoluzione della società emargina parecchi comportamenti religiosi.
Molti fanciulli e giovani hanno raramente l'occasione di incontrare la chiesa sul loro cammino.
Molte volte il catechista si trova di fronte all'indifferenza e al rigetto.
I nuovi modi di pensare e di vivere spessissimo non sono più cristiani.
Anche tra i battezzati, ve n'è una parte che raramente - e talvolta mai - ha la possibilità di ascoltare il messaggio evangelico.
Molte di queste situazioni rappresentano difficoltà, ma costituiscono tuttavia una vera provocazione per la catechesi dato che essa deve dirigersi proprio ai fanciulli, ai giovani e agli adulti che vivono in questo mondo così com'è e nel quale la chiesa ha la missione di proclamare la parola della salvezza:
[384] - in molte nazioni la missione catechistica non può essere esercitata con libertà.
Esistono infatti paesi nei quali è limitato in modo intollerabile o addirittura soppresso l'esercizio dei diritti fondamentali dell'uomo, tra i quali va annoverato anche quello alla libertà religiosa.
In queste nazioni spesso le dichiarazioni a favore della libertà religiosa sono puramente formali, dal momento che non esiste una vera libertà che consenta alla chiesa di permeare la vita con l'annuncio integrale del vangelo, né un vero diritto di riunirsi per la catechesi, né di disporre di locali o del tempo necessario, né di pubblicare libri o altro materiale didattico, né di formare catechisti.
È una situazione veramente dolorosa di cui tutta la chiesa deve essere partecipe.
Nessun potere al mondo ha il diritto di impedire alla persona umana la ricerca, la libera accettazione, la sempre più piena conoscenza e la libera e aperta professione della verità.
La chiesa quando difende il diritto alla catechesi, propugna la libertà fondamentale dell'uomo.
5. Lo stesso senso di realismo ci richiama a tener presente la complessità dell'opera catechetica:
- la diversità delle culture crea alla catechesi un'ampia pluralità di situazioni.
Come già è stato indicato dal concilio Vaticano II ed è stato nuovamente ricordato da Paolo VI nell'esortazione apostolica Evangelii nuntiandi, il messaggio cristiano deve radicarsi nelle culture umane, e deve assumerle e trasformarle.
In questo senso è legittimo considerare la catechesi uno degli strumenti di " acculturazione ", cioè che sviluppa e nello stesso tempo illumina dall'interno le forme di vita di coloro ai quali si rivolge.
La fede cristiana, attraverso la catechesi, deve inserirsi nelle culture.
La vera "incarnazione" della fede per mezzo della catechesi suppone non solo il processo del " dare " ma anche quello del " ricevere ".
[386] - Le nuove tecniche danno origine a diversi valori e li propongono indiscriminatamente, toccando e trasformando in profondità i rapporti tra gli uomini.
Influiscono nella compenetrazione delle culture e divulgano nuovi modi di comportamento e nuove mentalità.
Di conseguenza, mutano le forme espressive, come pure il linguaggio e il rapporto umano.
I giovani stessi rappresentano un certo ambito di frattura culturale nei confronti delle generazioni precedenti.
La catechesi mancherebbe di efficacia di fronte a queste trasformazioni se non trasmettesse il messaggio che le è affidato con i mezzi espressivi degli uomini del nostro tempo.
6. Una catechesi rispondente alle esigenze del nostro tempo, dovrà non solo continuare, ma anche sobriamente sviluppare il rinnovamento già iniziato.
La ripetizione abitudinaria che respinge ogni cambiamento e l'improvvisazione sconsiderata che affronta i problemi con leggerezza sono ugualmente pericolose.
I difetti che si riscontrano o che accadono nel campo della catechesi, derivano spesso dalla mancanza di realismo, che è nello stesso tempo un'infedeltà al vangelo e all'uomo; si tratta infatti di catechesi del nostro tempo.
Il sinodo esorta dunque le comunità cristiane perché sia rinnovata la nostra catechesi, che è essenzialmente annunzio del vangelo, cioè buona novella; ma sempre tenendo conto del realismo che rende la catechesi fedele e ugualmente profonda in tutti i suoi aspetti.
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