Catechismo della Chiesa Cattolica |
471 L'anima e la conoscenza di Cristo |
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Apollinare di Laodicea sosteneva che in Cristo il Verbo aveva preso il posto dell'anima o dello spirito. |
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Contro questo errore la Chiesa ha confessato che il Figlio eterno ha assunto anche un'anima razionale umana.96 |
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472 L'anima umana che il Figlio di Dio ha assunto è dotata di una vera conoscenza umana. In quanto tale, essa non poteva di per sé essere illuminata: era esercitata nelle condizioni storiche della sua esistenza nello spazio e nel tempo. Per questo il Figlio di Dio, facendosi uomo, ha potuto voler « crescere in sapienza, età e grazia » ( Lc 2,52 ) e anche doversi informare intorno a ciò che nella condizione umana non si può apprendere che attraverso l'esperienza. ( Mc 6,38; Mc 8,27; Gv 11,34 ) Questo era del tutto consono alla realtà del suo volontario umiliarsi nella « condizione di servo » ( Fil 2,7 ). |
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473 Al tempo stesso, però, questa conoscenza veramente umana del Figlio di Dio esprimeva la vita divina della sua Persona.98 |
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« La natura umana del Figlio di Dio, non da sé ma per la sua unione con il Verbo, conosceva e manifestava nella Persona di Cristo tutto ciò che conviene a Dio ».99 È, infatti tutto, il caso della conoscenza intima e immediata
che il Figlio
di Dio fatto uomo ha del Padre suo. Il Figlio di Dio anche nella sua conoscenza umana mostrava la penetrazione divina che egli aveva dei pensieri segreti del cuore degli uomini. ( Mc 2,8; Gv 2,25; Gv 6,61 ) |
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474
La conoscenza umana di Cristo, per la sua
unione alla Sapienza divina nella Persona del Verbo incarnato, fruiva
in
pienezza della scienza dei disegni eterni che egli era venuto a
rivelare. ( Mc 8,31; Mc 9,31; Ciò che in questo campo dice di ignorare, ( Mc 13,32 ) dichiara altrove di
non avere la missione di rivelarlo. |
Indice |
96 | Damaso I, Lettera ai vescovi orientali: Denz.-Schönm., 149 |
98 | San Gregorio Magno, Lettera Sicut aqua: Denz.-Schönm., 475 |
99 | San Massimo il Confessore, Quaestiones et dubia, 66: PG 90, 840A |