Catechismo della Chiesa Cattolica |
931 Consacrazione e missione: annunziare il Re che viene |
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Consegnato a Dio sommamente amato, colui che già era stato votato a lui dal Battesimo, si trova in tal modo più intimamente consacrato al servizio divino e dedito al bene della Chiesa. Con lo stato di consacrazione a Dio, la Chiesa manifesta Cristo e mostra come lo Spirito Santo agisca in essa in modo mirabile. Coloro che professano i consigli evangelici hanno, dunque, come prima missione, quella di vivere la loro consacrazione. Ma « dal momento che si dedicano al servizio della Chiesa in forza della stessa consacrazione, sono tenuti all'obbligo di prestare l'opera loro in modo speciale nell'azione missionaria, con lo stile proprio dell'Istituto ».466 |
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932 Nella Chiesa che è come il sacramento, cioè il segno e lo strumento della vita di Dio, la vita consacrata appare come un segno particolare del mistero della Redenzione. |
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Seguire e imitare Cristo « più da vicino », manifestare « più chiaramente » il suo annientamento, significa trovarsi « più profondamente » presenti, nel cuore di Cristo, ai propri contemporanei. Coloro, infatti, che camminano in questa via « più stretta » stimolano con il proprio esempio i loro fratelli e « testimoniano in modo splendido che il mondo non può essere trasfigurato e offerto a Dio senza lo spirito delle beatitudini ».467 |
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933 Che tale testimonianza, sia pubblica, come nello stato religioso, oppure più discreta, o addirittura segreta, la venuta di Cristo rimane per tutti i consacrati l'origine e l'orientamento della loro vita: |
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Indice |
466 | Cod. Diritto Can.
731,1.2; Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 69 |
467 | Lumen gentium 31 |
468 | Lumen gentium 44 |