Catechismo maggiore |
L'Eucaristia, oltre essere sacramento, è anche il sacrificio permanente della nuova legge, che Gesù Cristo lasciò alla sua Chiesa, da offrirsi a Dio per mano dei suoi sacerdoti.
Il sacrificio, in generale, consiste nell'offerire una cosa sensibile a Dio, e distruggerla in qualche maniera per riconoscere il supremo dominio di lui sopra di noi e sopra tutte le cose.
Questo sacrificio della nuova legge si chiama la santa Messa.
La santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo offerto sui nostri altari sotto le specie del pane e del vino, in memoria del sacrificio della Croce.
Il sacrificio della Messa è sostanzialmente il medesimo della Croce in quanto lo stesso Gesù Cristo, che si è offerto sopra la Croce, è quello che si offerisce per mano dei sacerdoti, suoi ministri, sui nostri altari; ma in quanto al modo con cui viene offerto il sacrificio della Messa differisce dal sacrificio della Croce, pur ritenendo con questo la più intima ed essenziale relazione.
Tra il sacrificio della Messa e quello della Croce vi è questa differenza e relazione; che Gesù Cristo sulla Croce si offrì spargendo il suo sangue e meritando per noi; invece sugli altari Egli si sacrifica senza spargimento di sangue e ci applica i frutti della sua Passione e Morte.
Un'altra relazione del sacrificio della Messa con quello della Croce è che il sacrificio della Messa rappresenta in modo sensibile lo spargimento del sangue di Gesù Cristo sulla Croce; perché in virtù delle parole della consacrazione si rende presente sotto le specie del pane il solo Corpo, e sotto le specie del vino il solo Sangue del nostro Salvatore; sebbene per naturale concomitanza e per l'unione ipostatica sia presente sotto ciascuna delle specie Gesù Cristo vivo e vero.
Il sacrificio della Croce è l'unico sacrificio della nuova legge, inquantoché per esso il Signore placò la Divina Giustizia, acquistò tutti i meriti necessari a salvarci, e così compiè da parte sua la nostra redenzione.
Questi meriti però Egli ci applica per i mezzi da lui istituiti nella sua Chiesa, tra i quali è il santo sacrificio della Messa.
Il sacrificio della santa Messa si offerisce a Dio per quattro fini:
1 - per onorarlo come si conviene, e per questo si chiama latreutico;
2 - per ringraziarlo dei suoi benefizi, e per questo si chiama eucaristico;
3 - per placarlo, per dargli la dovuta soddisfazione dei nostri peccati e
4 - per suffragare le anime del purgatorio; e per questo si chiama propiziatorio;
5 - per ottenere tutte le grazie che ci sono necessarie, e per questo si chiama impetratorio.
Il primo e principale offerente del sacrificio della santa Messa è Gesù Cristo, e il sacerdote è il ministro che in nome di Gesù Cristo offre lo stesso sacrificio all'Eterno Padre.
Il sacrificio della santa Messa lo istituì Gesù Cristo medesimo quando istituì il sacramento dell'Eucaristia; e disse che si facesse in memoria della sua Passione.
La santa Messa si offre a Dio solo.
La Messa celebrata in onore della Vergine e dei Santi è sempre un sacrificio offerto a Dio solo: si dice però celebrata in onore della santissima Vergine e dei Santi per ringraziare Dio dei doni che loro ha fatti e ottenere da Lui con la loro intercessione più abbondantemente le grazie di cui abbiamo bisogno.
Tutta la Chiesa partecipa dei frutti della Messa, ma particolarmente:
1 - il sacerdote e quelli che assistono alla Messa, i quali si considerano uniti al sacerdote;
2 - quelli per cui si applica la Messa, che possono essere sì vivi che defunti.
Per ascoltare bene e con frutto la santa Messa sono necessarie due cose:
1 - la modestia della persona;
2 - la divozione del cuore.
La modestia della persona consiste in modo speciale nell'essere modestamente vestito; nell'osservare silenzio e raccoglimento, e nello stare, per quanto si può, ginocchioni, eccettuato il tempo dei due vangeli, che si ascoltano stando in piedi.
Il miglior modo di praticare la divozione del cuore nell'ascoltare la santa Messa è il seguente:
1 - Unire da principio la propria intenzione a quella del sacerdote, offerendo a Dio il santo sacrificio per i fini pei quali è stato istituito.
2 - Accompagnare il sacerdote in ciascuna preghiera e azione del sacrificio.
3 - Meditare la passione e morte di Gesù Cristo e detestare di cuore i peccati che ne sono stati la cagione.
4 - Fare la Comunione sacramentale, o almeno la spirituale, nel tempo che si comunica il sacerdote.
La Comunione spirituale é un gran desiderio di unirsi sacramentalmente a Gesù Cristo dicendo, per esempio: Signore mio Gesù Cristo, io desidero con tutto il cuore di unirmi a Voi adesso e per tutta l'eternità; e facendo i medesimi atti che si fanno avanti, e dopo la Comunione sacramentale.
La recita di queste preghiere non impedisce di ascoltare con frutto la Messa, purché si procuri per quanto si può di seguire l'azione del santo sacrificio.
E cosa ben fatta il pregare anche per gli altri nell'assistere alla santa Messa: anzi il tempo della santa Messa è il più opportuno per pregar Dio per i vivi e per i morti.
Finita la Messa, si dovrebbe ringraziar Dio della grazia d'averci fatto assistere a questo grande sacrificio, e domandargli perdono delle mancanze che abbiamo commesso nell'assistervi.
Indice |