Catechismo maggiore |
La virtù è una qualità dell'anima, per la quale si ha propensione, facilità e prontezza a conoscere ed operare il bene.
Le principali virtù soprannaturali sono sette: cioè tre teologali e quattro cardinali.
Le virtù teologali sono: la Fede, la Speranza e la Carità.
La Fede, la Speranza e la Carità si chiamano virtù teologali, perché hanno Dio per oggetto immediato e principale, e ci sono infuse da Lui.
Le virtù teologali hanno Dio per oggetto immediato, perché
con la Fede noi crediamo in Dio, e crediamo tutto ciò che Egli ha rivelato;
con la Speranza speriamo di possedere Dio;
con la Carità amiamo Dio e in Lui amiamo noi stessi e il prossimo.
Iddio per sua bontà ci infonde nell'anima le virtù teologali quando ci adorna della sua grazia santificante, e perciò quando ricevemmo il Battesimo fummo arricchiti di queste virtù, e con esse, dei doni dello Spirito Santo.
Per chi ha l'uso della ragione, non basta aver ricevuto nel Battesimo le virtù teologali; ma è necessario farne spesso gli atti.
Siamo obbligati di fare gli atti di Fede, di Speranza e di Carità: giunti all'uso della ragione; spesse volte nel decorso della vita; in pericolo di morte.
La Fede è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale noi, appoggiati all'autorità di Dio stesso, crediamo esser vero tutto quello che Egli ha rivelato, e che per mezzo della Chiesa ci propone a credere.
Noi sappiamo le verità rivelate da Dio per mezzo della santa Chiesa che è infallibile; cioè, per mezzo del Papa, successore di san Pietro e per mezzo dei Vescovi successori degli Apostoli, i quali furono ammaestrati da Gesù Cristo medesimo.
Di quelle cose che la santa Chiesa c'insegna, noi siamo sicurissimi, perché Gesù Cristo ha impegnato la sua parola, che la Chiesa non si sarebbe mai ingannata.
La Fede si perde con negare o dubitare volontariamente anche di un solo articolo propostoci a credere.
La Fede perduta si riacquista con pentirsi del peccato commesso e con credere di nuovo tutto quello che crede la santa Chiesa.
No, noi non possiamo capire tutte le verità della Fede, perché alcune di queste verità sono misteri.
I misteri sono verità superiori alla ragione, che noi dobbiamo credere quantunque non le possiamo comprendere.
Dobbiamo credere i misteri, perché li ha rivelati Iddio, il quale essendo Verità e Bontà infinita, non può né ingannarsi né ingannare.
I misteri sono superiori, ma non contrari alla ragione; è anzi la stessa ragione che ci persuade ad ammettere i misteri.
I misteri non possono essere contrari alla ragione, perché è lo stesso Dio che ci ha dato il lume della ragione e rivelato i misteri, né Egli può contraddire a se stesso.
Le verità che Dio ha rivelato si contengono nella Sacra Scrittura e nella Tradizione.
La Sacra Scrittura è la collezione dei libri scritti dai Profeti ed Agiografi, dagli Apostoli, e dagli Evangelisti per ispirazione dello Spirito Santo, e ricevuti dalla Chiesa come ispirati.
La Sacra Scrittura si divide in due parti: nell'antico e nel nuovo Testamento.
L'antico Testamento contiene i libri ispirati, scritti innanzi alla venuta di Gesù Cristo.
Il nuovo Testamento contiene i libri ispirati, scritti dopo la venuta di Gesù Cristo.
La Sacra Scrittura chiamasi comunemente col nome di Sacra Bibbia.
La parola Bibbia vuol dire la collezione dei libri santi, il libro per eccellenza, il libro dei libri, il libro ispirato da Dio
La Sacra Scrittura dicesi il libro per eccellenza, a motivo dell'eccellenza della materia di cui tratta e dell'Autore della medesima.
Nella Sacra Scrittura non vi può essere errore alcuno, perché, essendo tutta ispirata, autore di tutte le sue parti è Dio medesimo.
Ciò non toglie che nelle copie e traduzioni della stessa possa essere occorso qualche sbaglio o dei copisti o dei traduttori.
Però nelle edizioni rivedute ed approvate dalla Chiesa cattolica non vi può essere errore in ciò che riguarda la fede o la morale.
La lettura della Bibbia non è necessaria a tutti i cristiani, ammaestrati come sono dalla Chiesa, ma però è molto utile e raccomandata a tutti.
Si possono leggere quelle traduzioni volgari della Bibbia, che sono riconosciute fedeli dalla Chiesa cattolica, e sono accompagnate da spiegazioni approvate dalla Chiesa medesima.
Si possono leggere le sole traduzioni della Bibbia che sono approvate dalla Chiesa, perché essa sola è legittima custode della Bibbia.
Il vero senso delle Sacre Scritture noi possiamo conoscerlo solo per mezzo della Chiesa, perché solo la Chiesa non può errare nell'interpretarle.
Se ad un cristiano venisse offerta la Bibbia da un protestante, o da qualche emissario dei protestanti, egli dovrebbe rigettarla con orrore, perché proibita dalla Chiesa; che se l'avesse ricevuta senza badarvi, dovrebbe tosto gettarla alle fiamme, o consegnarla al proprio parroco.
La Chiesa proibisce la Bibbie protestanti perché o sono alterate e contengono errori, oppure, mancando della sua approvazione e delle note dichiarative dei sensi oscuri, possono nuocere alla Fede.
Per questo la Chiesa proibisce eziandio le traduzioni della Sacra Scrittura già approvate da essa, ma ristampate senza le spiegazioni dalla medesima approvate.
La Tradizione è la parola di Dio non scritta, ma comunicata a viva voce da Gesù Cristo dagli Apostoli, e giunta inalterata, di secolo in secolo per mezzo della Chiesa fino a noi.
Gli insegnamenti della Tradizione si contengono principalmente nei decreti dei Concili, negli scritti dei santi Padri, negli atti della Santa Sede, nelle parole e negli usi della sacra Liturgia.
La Tradizione si deve tenere in quel medesimo conto in che si tiene la parola di Dio rivelata, contenuta nella Sacra Scrittura.
La Speranza è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale desideriamo ed aspettiamo la vita eterna che Dio ha promesso ai suoi servi, e gli aiuti necessari per ottenerla.
Noi dobbiamo sperare da Dio il paradiso e gli aiuti necessari per conseguirlo, perché Dio misericordiosissimo, per i meriti di N. S. Gesù Cristo, Io ha promesso a chi lo serve di cuore; ed essendo fedelissimo ed onnipotente, mantiene sempre la sua promessa.
Le condizioni necessarie per ottenere il paradiso, sono la grazia di Dio, l'esercizio delle buone opere e la perseveranza nel santo amore di Lui fino alla morte.
Si perde la Speranza ogni qual volta si perde la Fede: si perde ancora per il peccato di disperazione o di presunzione.
La Speranza perduta si riacquista con pentirsi del peccato commesso, eccitando di nuovo la fiducia nella bontà divina.
La Carità è una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell'anima nostra, per la quale amiamo Dio per se stesso sopra ogni cosa, e il prossimo come noi stessi per amor di Dio.
Noi dobbiamo amare Iddio perché Egli e il sommo bene, infinitamente buono e perfetto; e inoltre per il comando che Egli ce ne fa, e per i tanti benefici che da Lui riceviamo.
Dio si deve amare sopra tutte le cose, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l'anima e con tutte le forze.
Amare Iddio sopra tutte le cose vuol dire preferirlo a tutte le creature più care e più perfette, ed essere disposti a perdere tutto piuttosto che offenderlo e cessare di amarlo.
Amare Iddio con tutto il cuore vuoi dire consacrare a Lui tutti i nostri affetti.
Amare Iddio con tutta la mente vuol dire indirizzare a Lui tutti i nostri pensieri.
Amare Iddio con tutta l'anima vuol dire consacrare a Lui l'uso di tutte le potenze dell'anima nostra.
Amare Iddio con tutte le nostre forze vuol dire procurare di crescere sempre più nell'amore di Lui e fare in modo che tutte le nostre azioni abbiano per motivo e per fine l'amore di Lui, ed il desiderio di piacergli.
Noi dobbiamo amare il prossimo per amor di Dio, perché Egli ce lo comanda, e perché ogni uomo è immagine di Lui.
Si, siamo obbligati ad amare anche i nemici, perché sono anch'essi nostro prossimo, e perché Gesù Cristo ce ne ha fatto un espresso comando.
Amare il prossimo come se stesso vuol dire desiderargli e fargli, per quanto si può, quel bene che dobbiamo desiderare a noi stessi, e non desiderargli né fargli alcun male.
Noi amiamo noi stessi come si deve, quando cerchiamo di servir Dio e mettere in Lui ogni nostra felicità.
La Carità si perde con qualunque peccato mortale.
La Carità si riacquista facendo atti di amor di Dio, pentendosi e confessandosi come si deve.
Le virtù cardinali sono la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza.
La Prudenza, la Giustizia, la Fortezza, e la Temperanza si chiamano virtù cardinali, perché sono il cardine, e il fondamento delle virtù morali.
La Prudenza è la virtù che dirige ogni azione al debito fine, e però cerca i mezzi convenienti affinché l' opera riesca in tutto ben fatta, e quindi accetta al Signore.
La Giustizia è la virtù per cui diamo a ciascuno quello che gli si deve.
La Fortezza è la virtù che ci rende coraggiosi a non temere alcun pericolo, neppure l'istessa morte, per servizio di Dio.
La Temperanza è la virtù per la quale raffreniamo i desideri disordinati dei piaceri sensibili, e usiamo con moderazione dei beni temporali.
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