Catechismo di S. Pio X |
La virtù morale é l'abito di fare il bene; acquistato ripetendo atti buoni
Le principali virtù morali sono: La religione che ci fa rendere a Dio il culto dovuto, e le quattro virtù cardinali, prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, che ci fanno onesti nel vivere.
Le virtù cardinali sono così chiamate, perché sono il cardine, cioè il sostegno delle altre virtù morali.
La Prudenza è la virtù che dirige gli atti al debito fine, e fa discernere e usare i mezzi buoni.
La giustizia e la virtù che fa dare a ciascuno ciò che gli é dovuto.
La fortezza é la virtù che fa affrontare senza temerità e senza timidezza qualunque difficoltà o pericolo, e anche la morte, per il servizio di Dio e per il bene del prossimo.
La temperanza é la virtù che frena le passioni e i desideri, specialmente sensuali, e modera l'uso dei beni sensibili.
Le passioni sono commozioni o moti violenti dell'anima che, se non sono moderati dalla ragione, trascinano al vizio, e, spesso, anche al delitto.
Il vizio è l'abitudine di fare il male, acquistata ripetendo atti cattivi.
I vizi principali sono i sette vizi capitali, chiamati così perché sono capo e origine degli altri vizi e peccati.
Le virtù opposte ai vizi capitali sono: l'umiltà, la liberalità, la castità, la pazienza, la sobrietà, la fraternità e la diligenza nel servizio di Dio.
Gesù Cristo ha raccomandato in particolare alcune virtù morali, chiamando, nelle otto Beatitudini evangeliche, beato chi le esercirà.
Beati i poveri in spirito, perché di questi è il regno de, cieli
Beati i mansueti, perché questi erediteranno la terra.
Beati quelli che piangono, perché saranno consolati.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i mondi di cuore, perché vedranno Dio.
Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per amor della giustizia, perché di questi è il regno dei cieli. ( Mt 5,3-10 )
Gesù Cristo, nelle Beatitudini evangeliche, disse beate, contrariamente all'opinione del mondo, le persone umili e tribolate, perché avranno premio speciale da Dio; e c'insegnò cosa ad imitarle, senza curare le fallaci massime del mondo.
Quelli che seguono le massime del mondo non possono essere veramente felici, perché non cercano Dio, loro Signore e loro vera felicità; e così non hanno la pace della coscienza, e camminano verso la perdizione.
Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo meritare quello che ci promettesti, fa' che amiamo quanto comandi.1
Fa', o Dio onnipotente, che noi sempre pensiamo cose ragionevoli, e nel parlare e nell'operare eseguiamo quelle che a te piacciono.
Te ne supplichiamo per il tuo Figliuolo Gesù Cristo, ecc.
Indice |
1 | Orazione della Domenica XIII dopo la Pentecoste |