Catechismo di S. Pio X |
Il dolore o pentimento è quel dispiacere e odio dei peccati commessi, che ci fa proporre di non più peccare.
Il dolore è di due specie: perfetto o contrizione, e imperfetto o attrizione.
Il dolore perfetto o contrizione, è il dispiacere dei peccati commessi, perché sono offesa di Dio nostro Padre, infinitamente buono e amabile, e cagione della Passione e Morte del Nostro Redentore Gesù Cristo, Figliuolo di Dio.
La contrizione è dolore perfetto, perché nasce da un motivo perfetto, cioè dall'amore filiale di Dio o carità, e perché ci ottiene subito il perdono dei peccati, sebbene resti l'obbligo di confessarli.
Il dolore imperfetto o attrizione è il dispiacere dei peccati commessi, per il timore dei castighi eterni e temporali, o anche per la bruttezza del peccato.
L'attrizione è dolore imperfetto, perché nasce da motivi meno perfetti e propri di servi anziché di figli, e perché non ci ottiene il perdono dei peccati se non mediante il sacramento.
È necessario aver dolore di tutti i peccati mortali commessi, senza eccezione; e conviene averlo anche dei veniali.
È necessario aver dolore di tutti i peccati mortali, perché con qualunque di essi si è gravemente offeso Dio, se ne è perduta la grazia, e si merita di restare separati da Lui in eterno.
Il proponimento è la volontà risoluta di non commettere mai più peccati e di fuggirne le occasioni.
L'occasione del peccato è ciò che ci mette in pericolo di peccare, sia persona sia cosa.
Siamo obbligati, a fuggire le occasioni dei peccati, perché siamo obbligati a fuggire il peccato: chi non le fugge; finisce per cadere, poiché "chi ama il pericolo perirà in esso"
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