23 ottobre 1966
Oggi parecchi motivi stimolano gli animi alla preghiera.
Parecchi e grandi.
Il primo è la causa delle Missioni, dello sforzo di evangelizzazione, che la Chiesa cattolica svolge in tante parti del mondo.
Questa è una causa che deriva da Dio stesso le sue ragioni; che interessa le sorti spirituali dell'umanità; e che impegna tutti, anche singolarmente, a sostenerla.
Ne abbiamo parlato nel Nostro messaggio radiofonico dell'11 ottobre.
Abbia dunque la « Giornata Missionaria », che oggi si celebra, il nostro particolare ricordo.
Ma un'altra « giornata » merita pure il nostro ricordo: è la « giornata del rifugiato », del profugo.
Questa è promossa dall'organizzazione delle Nazioni Unite, in coincidenza con l'anniversario della sua fondazione, che ricorre domani.
Anche questa iniziativa deve interessare efficacemente il cuore dei buoni.
Troppi profughi, esuli infelici dai loro Paesi, hanno bisogno di assistenza morale e materiale, e attendono l'aiuto della solidarietà civile e cristiana.
Non li dimentichiamo.
E come dimenticheremo gli sventurati che ad Aberfan piangono i loro bambini ed i loro concittadini, travolti sotto la frana dei detriti di carbone?
È sventura che riempie il cuore di tenerezza e di dolore: sia anch'essa presente nella nostra preghiera.