18 agosto 1968
In questa settimana, a Dio piacendo, si compirà il Nostro viaggio a Bogotà.
Accompagnateci con la comunione dei vostri sentimenti e delle vostre preghiere.
Noi desideriamo, con questo pellegrinaggio, molte cose.
Desideriamo, innanzitutto, rendere omaggio di fede e di amore all'Eucaristia, mistero appunto di fede e di amore, che merita la comprensione più profonda, la adorazione più solenne.
Il Congresso Eucaristico è un trionfo, sì un trionfo di Cristo, umile e silenzioso, ma vero e vivo, nella rinnovazione sacramentale del suo Sacrificio redentore.
« Trarrò a me ogni cosa », l'ha detto Lui ( Gv 12,32 ).
Chi vorrebbe mortificare questo aspetto esteriore, che parte da cuori sinceri, non ricorda forse che altri hanno un giorno, nel Vangelo, applaudito alla popolare celebrazione messianica dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme in mezzo alla turba, che agitava palme in suo onore.
Onore a Cristo, vivente nella sua Chiesa, diffusa attraverso i secoli, per tutta la terra!
Poi desideriamo che l'onore sia riverberato su tutto un caro e ottimo popolo, quello colombiano, su tutti i popoli anzi dell'America Latina e della terra.
E nella grande adunata religiosa desideriamo incontrare specialmente i Poveri, tutta l'immensa popolazione, che manca di onori e di pane;
desideriamo che il simbolo sacramentale del Pane assuma anche il suo significato umano
di nutrimento intorno ad una mensa fraterna,
di moltiplicazione delle provvidenze sociali ed economiche
per la fame dell'umile gente,
per tutti i Popoli in via di sviluppo,
mediante uno sforzo generoso di carità, che
invita i benestanti,
invita i popoli progrediti,
invita gli operatori economici e politici a risolvere le troppo gravi situazioni, dell'inerte privilegio da una parte, della spasimante miseria dall'altra.
Desideriamo ancora che la celebrazione eucaristica
sia segno di unità, per il popolo credente e cattolico dapprima, e
sia richiamo affettuoso all'unità per tutti i cari Fratelli cristiani,
le cui riserve all'unica vera fede, donde nasce l'Eucaristia, mediante il sacerdozio e l'azione sacramentale, non consentono ancora di « spezzare il pane » con noi, in un « cuore solo ed in un'anima sola » ( At 4,32 ).
E desideriamo la pace nel mondo, quando ancora oggi tanti conflitti ne nascondono o ne insanguinano il volto, il vero volto umano.
Questo desideriamo.
Siate con Noi, nella fede, nella speranza, nell'amore.
Ed ora nell'orazione.