24 maggio 1970
Noi siamo ancora commossi dell'audizione, alla quale ieri sera abbiamo assistito, della Missa sollemnis di Beethoven, qui nella Basilica di S. Pietro.
Se manifestiamo anche a voi questo sentimento di ammirazione per la magnifica esecuzione di questo sacro poema musicale e di riconoscenza per quanti ce ne hanno procurato il godimento spirituale, si è perché si è fatta più viva nel Nostro animo la complessa questione dell'arte in genere, e di quella musicale in specie,
circa la sua natura,
circa il posto che essa occupa nello spirito umano,
circa la molteplicità delle sue espressioni e
circa la loro graduatoria sia estetica che morale, e
circa la funzione che l'arte deve avere nella vita personale e nella vita sociale.
Vogliamo con la manifestazione eccezionale di ieri e con questa successiva riflessione rendere onore agli Artisti bravi e buoni d'ogni categoria e invitare loro stessi a meditare sul duplice rapporto fra l'arte e la vita loro personale da una parte, e fra l'arte ed il popolo a cui si rivolge il loro linguaggio sensibile e spirituale dall'altra.
Pensiamo infatti che l'espressione artistica, se ha nella sfera dei sensi il suo stimolo e il suo dominio, ha tuttavia dalla sfera spirituale il suo nutrimento, il suo significato, il suo valore.
L'opera d'arte è documento, non solo della abilità tecnica dell'artista, ma ancora maggiormente dei suoi pensieri più profondi e dei suoi sentimenti più vivi e più umani.
Donde si vede quanto l'artista debba alimentare la sua vita interiore di grandi, e forti, e belli ideali, e come la fede religiosa - lo dice tutta la nostra tradizione – possa essere la sorgente più limpida e più vivace d'ispirazione artistica.
E poi pensiamo che l'arte, che vuol parlare al popolo, non possa limitarsi ad una manifestazione estetica, ma debba essere cosciente della sua responsabilità etica e sociale.
Non può essere solo dilettevole e interessante, né tanto meno frivola, seduttrice e nemmeno capricciosa e ermetica; deve essere umana e deve tendere alla formazione buona e al diletto sano del popolo, e contribuire all'affermazione della fede, della giustizia e della pace nel mondo.
Pensieri lunghi, e forse oggi incomprensibili per molti.
Ma importanti per tutti, crediamo.
Mettiamoli dunque anch'essi davanti alla « tota pulchra », alla Madonna.