Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
189 Caratteristica conseguenza della sussidiarietà è la partecipazione,402 che si esprime, essenzialmente, in una serie di attività mediante le quali il cittadino, come singolo o in associazione con altri, direttamente o a mezzo di propri rappresentanti, contribuisce alla vita culturale, economica, sociale e politica della comunità civile cui appartiene.403
La partecipazione è un dovere da esercitare consapevolmente da parte di tutti, in modo responsabile e in vista del bene comune.404
Essa non può essere delimitata o ristretta a qualche contenuto particolare della vita sociale, data la sua importanza per la crescita, innanzi tutto umana, in ambiti quali il mondo del lavoro e le attività economiche nelle loro dinamiche interne,405 l'informazione e la cultura e, in massimo grado, la vita sociale e politica fino ai livelli più alti, quali sono quelli da cui dipende la collaborazione di tutti i popoli per l'edificazione di una comunità internazionale solidale.406
In tale prospettiva, diventa imprescindibile l'esigenza di favorire la partecipazione soprattutto dei più svantaggiati e l'alternanza dei dirigenti politici, al fine di evitare che si instaurino privilegi occulti; è necessaria inoltre una forte tensione morale, affinché la gestione della vita pubblica sia il frutto della corresponsabilità di ognuno nei confronti del bene comune.
Indice |
402 | Paolo VI, Lett. ap.
Octogesima adveniens, 22.46; Congreg. per l'Educazione Cattolica, Orientamenti per lo studio e l'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa nella formazione sacerdotale, 40, Tipografia Poliglotta Vaticana, Roma 1988, pp. 41-42 |
403 | Gaudium et Spes 75 |
404 | Cat. Chiesa Cat. 1913-1917 |
405 | Giovanni XXIII,
Mater et Magistra; Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 14; Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 35 |
406 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 44-45 |