Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
304 La dottrina sociale riconosce la legittimità dello sciopero « quando appare lo strumento inevitabile, o quanto meno necessario, in vista di un vantaggio proporzionato »,663 dopo che si sono rivelate inefficaci tutte le altre modalità di superamento dei conflitti.664
Lo sciopero, una delle conquiste più travagliate dell'associazionismo sindacale, può essere definito come il rifiuto collettivo e concertato, da parte dei lavoratori, di svolgere le loro prestazioni, allo scopo di ottenere, per mezzo della pressione così esercitata sui datori di lavoro, sullo Stato e sull'opinione pubblica, migliori condizioni di lavoro e della loro situazione sociale.
Anche lo sciopero, per quanto si profili « come… una specie di ultimatum »,665 deve essere sempre un metodo pacifico di rivendicazione e di lotta per i propri diritti; esso diventa « moralmente inaccettabile allorché è accompagnato da violenze oppure gli si assegnano obiettivi non direttamente connessi con le condizioni di lavoro o in contrasto con il bene comune ».666
Indice |
663 | Cat. Chiesa Cat. 2435 |
664 | Gaudium et Spes 68; Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 20; Cat. Chiesa Cat. 2430 |
665 | Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 20 |
666 | Cat. Chiesa Cat. 2435 |