Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
305 Il Magistero riconosce il ruolo fondamentale svolto dai sindacati dei lavoratori, la cui ragion d'essere consiste nel diritto dei lavoratori a formare associazioni o unioni per difendere gli interessi vitali degli uomini impiegati nei vari lavori.
I sindacati « sono cresciuti sulla base della lotta dei lavoratori, del mondo del lavoro e, prima di tutto, dei lavoratori industriali, per la tutela dei loro giusti diritti nei confronti degli imprenditori e dei proprietari dei mezzi di produzione ».667
Le organizzazioni sindacali, perseguendo il loro fine specifico al servizio del bene comune, sono un fattore costruttivo di ordine sociale e di solidarietà e quindi un elemento indispensabile della vita sociale.
Il riconoscimento dei diritti del lavoro costituisce da sempre un problema di difficile soluzione, perché si attua all'interno di processi storici e istituzionali complessi, e ancora oggi si può dire incompiuto.
Ciò rende più che mai attuale e necessario l'esercizio di un'autentica solidarietà tra i lavoratori.
306 La dottrina sociale insegna che i rapporti all'interno del mondo del lavoro vanno improntati alla collaborazione: l'odio e la lotta per eliminare l'altro costituiscono metodi del tutto inaccettabili, anche perché, in ogni sistema sociale, sono indispensabili al processo di produzione tanto il lavoro quanto il capitale.
Alla luce di questa concezione, la dottrina sociale « non ritiene che i sindacati costituiscano solamente il riflesso della struttura "di classe" della società e che siano l'esponente della lotta di classe, che inevitabilmente governa la vita sociale ».668
I sindacati sono propriamente i promotori della lotta per la giustizia sociale, per i diritti degli uomini del lavoro, nelle loro specifiche professioni: « Questa "lotta" deve essere vista come un normale adoperarsi "per" il giusto bene; […] non è una lotta "contro" gli altri ».669
Il sindacato, essendo anzitutto strumento di solidarietà e di giustizia, non può abusare degli strumenti di lotta; in ragione della sua vocazione, deve vincere le tentazioni del corporativismo, sapersi autoregolamentare e valutare le conseguenze delle proprie scelte rispetto all'orizzonte del bene comune.670
307 AI sindacato, oltre alle funzioni difensive e rivendicative, competono sia una rappresentanza finalizzata ad « organizzare nel giusto ordine la vita economica »671 sia l'educazione della coscienza sociale dei lavoratori, affinché essi si sentano parte attiva, secondo le capacità e le attitudini di ciascuno, in tutta l'opera dello sviluppo economico e sociale e della costruzione del bene comune universale.
Il sindacato e le altre forme di associazionismo dei lavoratori devono assumersi una funzione di collaborazione con gli altri soggetti sociali ed interessarsi alla gestione della cosa pubblica.
Le organizzazioni sindacali hanno il dovere di influenzare il potere politico, così da sensibilizzarlo debitamente ai problemi del lavoro e da impegnarlo a favorire la realizzazione dei diritti dei lavoratori.
I sindacati, tuttavia, non hanno il carattere di « partiti politici » che lottano per il potere, e non devono neppure essere sottoposti alle decisioni dei partiti politici o avere con essi dei legami troppo stretti: « in una tale situazione essi perdono facilmente il contatto con ciò che è il loro compito specifico, che è quello di assicurare i giusti diritti degli uomini del lavoro nel quadro del bene comune dell'intera società, e diventano, invece, uno strumento per altri scopi ».672
Indice |
667 | Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 20 |
668 | Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 20 |
669 | Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 20 |
670 | Cat. Chiesa Cat. 2430 |
671 | Gaudium et Spes 68 |
672 | Giovanni Paolo II, Laborem Exercens 20 |