Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
578 La Chiesa insegna all'uomo che Dio gli offre la reale possibilità di superare il male e di raggiungere il bene.
Il Signore ha redento l'uomo, lo ha riscattato « a caro prezzo » ( 1 Cor 6,20 ).
Il senso e il fondamento dell'impegno cristiano nel mondo derivano da tale certezza, capace di accendere la speranza, nonostante il peccato che segna profondamente la storia umana: la promessa divina garantisce che il mondo non resta chiuso in se stesso, ma è aperto al Regno di Dio.
La Chiesa conosce gli effetti del « mistero dell'iniquità » ( 2 Ts 2,7 ), ma sa anche che « ci sono nella persona umana sufficienti qualità ed energie, c'è una fondamentale "bontà" ( Gen 1,31 ), perché è immagine del Creatore, posta sotto l'influsso redentore di Cristo, "che si è unito in certo modo ad ogni uomo", e perché l'azione efficace dello Spirito Santo "riempie la terra" ( Sap 1,7 ) ».1214
579 La speranza cristiana imprime un grande slancio all'impegno in campo sociale, infondendo fiducia nella possibilità di costruire un mondo migliore, nella consapevolezza che non può esistere un « paradiso in terra ».1215
I cristiani, specialmente i fedeli laici, sono esortati a comportarsi in modo che « la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana, familiare e sociale.
Essi si dimostrano come figli della promessa se, forti nella fede e nella speranza, profittano del tempo presente ( Ef 5,16; Col 4,5 ) e attendono con perseveranza la gloria futura ( Rm 8,25 ).
E non nascondano questa speranza nell'interiorità del loro animo, ma con la continua conversione e la battaglia "contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male" ( Ef 6,12 ) la esprimano anche nelle strutture della vita secolare ».1216
Le motivazioni religiose di tale impegno possono non essere condivise, ma le convinzioni morali che ne discendono costituiscono un punto di incontro tra i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà.
Indice |
1214 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 47 |
1215 | Giovanni XXIII, Mater et Magistra |
1216 | Lumen Gentium 35 |