Santo Domingo

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L'azione educativa della Chiesa

Chiarificazione teologica

263 Ribadiamo quanto abbiamo affermato nei documenti di Medellin e Puebla sull'educazione, e a partire da lì sottolineiamo alcuni aspetti di particolare importanza per l'educazione cattolica oggi.

- L'educazione è l'assimilazione della cultura.

L'educazione cristiana è l'assimilazione della cultura cristiana.

È l'inculturazione del Vangelo nella cultura stessa.

Si pone a livelli assai diversi, scolastici o non scolastici, elementari o superiori, formali o informali.

In ogni caso l'educazione è un processo dinamico che dura per l'intera vita della persona e dei popoli.

Recupera la memoria del passato, insegna a vivere nel presente e si proietta sul futuro.

Perciò, l'educazione cristiana è indispensabile nella nuova evangelizzazione.

264 L'educazione cristiana sviluppa e consolida in ogni cristiano la sua vita di fede e fa sì che davvero la sua vita sia Cristo. ( Fil 1,21 )

Attraverso di essa, si odono nell'uomo le parole di vita eterna, ( Gv 6,68 ) si realizza in ciascuno la creatura nuova ( 2 Cor 5,17 ) e si porta a compimento il disegno del Padre di ricapitolare in Cristo tutte le cose. ( Ef 1,10 )

In tal modo l'educazione cristiana si fonda su una vera antropologia cristiana, che significa l'apertura dell'uomo verso Dio in quanto Creatore e Padre, verso gli altri in quanto suoi fratelli, verso il mondo in quanto affidategli per fargli esprimere le sue potenzialità e non per esercitare sopra di esso un dominio dispotico che distrugge la natura.

265 Nessun maestro educa senza sapere perché educa e in quale direzione.

In ogni progetto educativo è racchiuso un progetto di uomo: un progetto che ha valore a seconda che costruisca o distrugga l'educando.

Si tratta del valore educativo.

Quando parliamo di un'educazione cristiana, parliamo di un maestro che educa in direzione di un progetto di uomo in cui vive Gesù Cristo.

Vi sono molti aspetti nei quali si educa e dei quali è composto il progetto educativo dell'uomo; vi sono molti valori; tuttavia tali valori non sono mai isolati, ma formano sempre una costellazione ordinata, in modo esplicito o implicito.

Se tale ordine ha come fondamento e fine Cristo, allora è un'educazione che mira a ricapitolare tutto in Cristo ed è una vera educazione cristiana; diversamente, può darsi che parli di Cristo, ma non è cristiana.

- L'educatore cristiano va considerato un soggetto ecclesiale che evangelizza, che fa catechesi ed educa in modo cristiano.

Ha un'identità ben definita nella comunità ecclesiale.

Nella Chiesa si deve riconoscere il suo ruolo.

266 Nella situazione odierna ci si imbatte in una pluralità di valori che ci interpellano e che sono ambivalenti.

Da questo fatto sorge la necessità di confrontare i nuovi valori educativi con Cristo, colui che rivela il mistero dell'uomo.

Nella nuova educazione, si cerca di far crescere e maturare la persona secondo le esigenze dei nuovi valori; a ciò bisogna aggiungere l'armonizzazione con la specifica tipologia del contesto latinoamericano.

In genere, a partire dai criteri del secolarismo, si chiede di educare un uomo tecnico, un uomo in grado di dominare il suo mondo e di vivere in uno scambio di beni prodotti in base ad alcune minime norme politiche.

Questa realtà ci richiede con forza di riuscire a essere coscienti di tutti i valori che essa contiene e di riuscire a ricapitolarli in Cristo; ci richiede di proseguire la linea dell'incarnazione del Verbo nella nostra educazione cristiana, e di giungere a Cristo morto e risorto, disegno di vita per ogni uomo.

Sfide

267 Sotto un altro punto di vista, la realtà educativa dell'America Latina ci interpella a proposito dell'esclusione di molte persone dall'istruzione scolastica, persino da quella di base, a causa del grande analfabetismo che esiste in molti dei nostri paesi; ci interpella a causa della crisi della famiglia, la prima scuola, a causa del divorzio esistente tra il Vangelo e la cultura; a causa delle differenze sociali ed economiche che fanno sì che per molti l'educazione cattolica, specie ai livelli superiori, sia troppo costosa.

Anche l'educazione informale che si riceve attraverso tanti comunicatori non esattamente cristiani, ad esempio alla televisione, ci chiama in questione.

268 L'università cattolica e l'università di ispirazione cristiana rappresentano una grande sfida, poiché il loro ruolo è segnatamente quello di realizzare un progetto cristiano di uomo, e pertanto devono praticare un dialogo vivo, continuo e progressivo con l'umanesimo e con la cultura tecnica, di modo che sappia insegnare l'autentica saggezza cristiana, nella quale il modello dell'« uomo operoso », riunito con quello dell'« uomo saggio », culmini in Gesù Cristo.

Solo in questo modo l'università cattolica potrà indicare soluzioni ai complessi problemi non risolti relativi alla cultura emergente e alle nuove istanze sociali, come la dignità della persona umana, i diritti inviolabili della vita, la libertà religiosa, la famiglia come primo luogo di impegno sociale, la solidarietà ai suoi vari livelli, l'impegno proprio di una società democratica, la complessa problematica economico-sociale, il fenomeno delle sette, la rapidità del cambiamento culturale.

269 In campo scolastico un'altra sfida è quella costituita in vari paesi dallo spinoso problema dei rapporti tra educazione pubblica ed educazione cristiana.

In alcune nazioni si è giunti a una maggiore flessibilità, invece in altri paesi ancora non si comprende che l'educazione cattolica è un diritto inalienabile dei genitori cattolici e dei loro figli, e le risorse di cui essa abbisogna non affluiscono, o addirittura la si proibisce.

270 Altre sfide peculiari: l'ignoranza religiosa dei giovani, l'educazione extra-scolastica e l'educazione informale.

Un'altra sfida è adeguare l'educazione alle differenti culture, in particolare alle culture indigene e afroamericane; non solo in riferimento a ciò che non si adatta al loro modo di essere, ma anche nel senso di non emarginarle ne escluderle dal progresso, dalla uguaglianza di opportunità e dalla capacità di costruire l'unità nazionale.

Linee pastorali

271 I nostri impegni nel campo dell'educazione si riassumono, senza possibilità di dubbio, nella linea pastorale dell'inculturazione: l'educazione è la mediazione metodologica per l'evangelizzazione della cultura.

Pertanto, ci pronunciamo a favore di un'educazione cristiana a partire dalla vita e per la vita, nell'ambito individuale, familiare e comunitario e nell'ambito dell'ecosistema; che promuova la dignità della persona umana e la vera solidarietà; un'educazione che venga completata da un processo di formazione civile-sociale ispirato al Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa.

Ci impegniamo per un'educazione evangelizzatrice.

272 Sosteniamo i genitori nella scelta di un tipo di educazione per i loro figli che sia coerente con le loro convinzioni, e denunciamo qualsiasi intromissione del potere civile volta a coartare questo loro naturale diritto.

Ogni persona deve avere garantito il diritto alla formazione religiosa, e pertanto all'insegnamento della religione nelle scuole di ogni livello.

273 Incoraggiamo gli educatori cristiani che lavorano nelle istituzioni della Chiesa, le congregazioni religiose che continuano la loro opera educativa e gli insegnanti cattolici che lavorano in istituzioni non cattoliche.

Dobbiamo promuovere la formazione permanente degli educatori cattolici per quanto concerne la crescita della loro fede e la capacità di comunicarla come la vera Sapienza, specie nell'educazione cattolica.

274 È urgente una vera formazione cristiana a proposito della vita, dell'amore e della sessualità, che corregga le deviazioni presenti in determinate informazioni che vengono diffuse nelle scuole.

È urgente un'educazione alla libertà, uno dei valori fondamentali della persona.

È necessario anche che l'educazione cristiana si preoccupi di educare al lavoro, specie nell'odierna situazione culturale.

275 I carismi degli ordini e delle congregazioni religiose, posti al servizio dell'educazione cattolica nelle diverse Chiese particolari del nostro continente, ci aiutano moltissimo ad adempiere il mandato ricevuto dal Signore di andare ad ammaestrare tutte le nazioni, ( Mt 28,18-20 ) in particolare nell'evangelizzazione della cultura.

Facciamo appello ai religiosi e alle religiose che hanno abbandonato questo settore tanto importante dell'educazione cattolica perché ritornino al loro compito; ricordiamo loro che l'opzione preferenziale per i poveri comprende un'opzione preferenziale per quei mezzi che permettono alle persone di uscire dalla propria miseria, e un mezzo privilegiato tra questi è l'educazione cattolica.

L'opzione preferenziale per i poveri si esprime anche nel fatto che i religiosi educatori proseguano nella loro opera educativa presso molte aree rurali, tanto remote quanto bisognose.

276 Dobbiamo sforzarci anche affinché l'educazione cattolica scolastica a tutti i livelli sia alla portata di chiunque e non rimanga riservata ad alcuni pochi, pur tenendo presenti i problemi economici che ciò comporta.

Occorre promuovere la responsabilità della comunità parrocchiale rispetto alla scuola e alla sua gestione.

Chiediamo che sia garantita l'erogazione di risorse pubbliche per la scuola cattolica.

In particolare, riteniamo che l'università cattolica, secondo la Costituzione apostolica Ex corde Ecclesiae, sia chiamata a un'importante missione: il dialogo tra il Vangelo e le culture e la promozione umana dell'America Latina.

277 Coscienti che la cultura attuale si estende a livello planetario, formeremo a partire dall'educazione cattolica e a ogni livello una coscienza critica di fronte agli strumenti della comunicazione sociale.

È urgente fornire criteri di verità per rendere capace la famiglia nell'uso della televisione, della stampa e della radio.

278 Trasformare la scuola cattolica in una comunità che sia centro di irradiazione evangelizzatrice, per mezzo degli alunni, dei genitori e degli insegnanti.

Ci impegniamo a fortificare la comunità educativa, e al suo interno ad alimentare un processo di formazione civile-sociale, ispirato al Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa, che risponda alle reali necessità del popolo.

In tal modo si rafforzeranno le organizzazioni degli studenti, dei docenti, dei genitori degli alunni e degli ex-alunni, come metodo di educazione civile-sociale e politica che favorisca la formazione delle persone alla democrazia.

Allo stesso tempo, sollecitiamo i governi affinché continuino a indirizzare i loro sforzi verso una promozione sempre più ampia della democratizzazione dell'educazione.

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