Santo Domingo |
471 La nostra fede nel Dio di Gesù Cristo deve tradursi in opere concrete.
La sequela di Cristo significa impegnarsi a vivere secondo lo stile di Gesù.
« Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli ». ( Mt 7,21; Mt 12,50; Gv 4,34; Gv 6,38 )
472 Questa preoccupazione di coerenza tra la fede e la vita è sempre stata presente nelle comunità cristiane.
Già l'apostolo Giacomo scriveva: « Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?
Forse che quella fede può salvarlo?
Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non da loro il necessario per il corpo, che giova?
Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa ».
E conclude scrivendo: « Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta ». ( Gc 2,14-17.26 )
473 La mancanza di coerenza tra la fede che si professa e la vita quotidiana è una delle cause che genera povertà nei nostri paesi, perché la fede non ha avuto la forza necessaria per penetrare i criteri e le decisioni dei settori responsabili della direzione ideologica e dell'organizzazione della convivenza sociale ed economica dei nostri popoli.
« In popoli di radicata fede cristiana si sono imposte strutture generatrici di ingiustizia ».525
474 La preoccupazione della Chiesa per il sociale, « orientata allo sviluppo autentico dell'uomo e della società, che rispetti e promuova in ogni sua dimensione la persona umana »,526 fa parte della sua missione evangelizzatrice.527
La sua fedeltà alla vita e all'opera di Gesù la invita ad assumere il ruolo del buon samaritano: ( Lc 10,25-37 ) di fronte al caduto latinoamericano si riempie di compassione e fa di esso un prossimo, perché l'amore verso Dio si mostra nell'amore verso la persona umana.
Indice |
525 | Puebla 437 |
526 | Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis 1 |
527 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 5 |