Santo Domingo |
677 La Chiesa, in un mondo pluralistico, e costituendosi promotrice di libertà religiosa, definisce se stessa come « sacramento o segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano ».765
Essa è portatrice dell'annuncio della salvezza cristiana, della filiazione divina e della fraternità umana, che ci spinge verso una nuova e rinnovata relazione con tutti i popoli e culture amerinde e afroamericane.
Questi hanno sofferto sia per la povertà materiale che per il disconoscimento e il disprezzo delle loro culture.766
Per questo optiamo per un'evangelizzazione inculturata, solidale, partecipativa, dialogante con le diverse culture e i diversi vissuti della fede esistenti in questi popoli, dei quali siamo tutti parte.
678 Sia le religioni di origine africana che le amerinde, benché siano integrate e siano una vera matrice per l'identità dei rispettivi gruppi, non sono state, tuttavia, una mediazione cristiana ed ecclesiale sufficientemente valida.
Rispettiamo l'atteggiamento soggettivo dei cristiani che le vivono; si richiede però un cambiamento perché si viva pienamente in esse l'adorazione di Dio « in spirito e in verità ». ( Gv 4,23 )767
Si deve approfittare di tutto quanto c'è in esse di autentico atto religioso: l'uomo religioso si scopre nella sua relazione con il Trascendente, da la sua risposta e poi la istituzionalizza per mezzo di un sistema simbolico e sociale.
679 Di conseguenza, valorizzare positivamente i riti, gli usi e i costumi delle religioni amerinde e afroamericane, il loro senso della festa, i loro riti di passaggio; scoprire in esse con gioia i semi della rivelazione; sottolineare tutto il buono che c'è in esse e purificare quanto è in disaccordo con il Vangelo; cercare le possibilità liturgiche proprie, per esempio riscoprire il senso religioso della danza, incorporare preghiere, simboli sacri, atteggiamenti penitenziali, compresi certi riti di guarigione, ma con la catechesi corrispondente che impedisca di cadere in formule magiche; insegnare i contenuti della fede in modo che possano essere captati dalle culture amerinde e afroamericane, così, per esempio, assumere alcune tradizioni mitiche proprie di queste culture.
Non può esistere ne una religione senza fede ne una fede senza religione.
680 In quanto agli specifici sincretismi religiosi afroamericani, si dovrà avere una migliore conoscenza dei loro « orixas » africani, per distinguerli meglio dai santi cattolici.
Conoscere meglio anche le ragioni di coloro che praticano questi culti: una certa insicurezza per i problemi che li perseguitano e il vuoto che presenta loro la società attuale.
Per questo cercano in pratiche magiche, a causa di una religiosità debolmente evangelizzata, la sicurezza che non possiedono.
La nostra risposta sarà portare a termine un'evangelizzazione integrale, a partire dalle comunità accoglienti che offrano l'esperienza di liberazione in Cristo e l'immagine autentica del Dio Creatore e Padre.
Così essi potranno superare una dipendenza religiosa in cui primordialmente domina la paura del male e del destino.
681 Collaborare attivamente al compito di ricuperare la memoria storica delle loro culture.
Scoprire il volto umano nella storia e nell'ethos dei popoli, al fine di comprendere la valorizzazione che i loro mèmbri fanno della propria presenza nello spazio e nel tempo per poter annunciare loro la Buona Novella in Gesù Cristo e dinamizzare e appoggiare i loro sforzi di creare un mondo più giusto.
Il che implica aiutare a gestire una cultura solidale nei diversi paesi, affinché i popoli amerindi possano essere protagonisti del proprio progresso.
682 Difendere i loro diritti ancestrali, con tutti i mezzi evangelici disponibili.
Rifiutare l'utilizzazione che di questi popoli e gruppi si fa con fini politici, economici o religiosi.
Apprendere dai nostri popoli indigeni, profondamente rispettosi della natura, una nuova relazione umanità-ambiente.768
683 Favorire la formazione di Chiese locali con volto proprio, con proprie espressioni liturgiche, ministeri ordinati e ministeri affidati ai laici, propria catechesi e teologia.
Distribuire sempre meglio il personale apostolico.
Dar solida formazione specializzata agli agenti di pastorale che lavorano tra loro.
684 Assumere i lavori della pastorale della terra nei diversi paesi, riconoscendo il valore vitale e sacro che la terra possiede per i nostri popoli amerindi e propiziando il dialogo con i gruppi contadini. Elaborare la teologia dell'amerindo e dell'afroamericano.
Indice |
765 | Lumen Gentium 1 |
766 | Puebla 52 |
767 | Sacrosanctum Concilium 37; Puebla 402,404 |
768 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 37-38 |