Santo Domingo |
664 Tra l'evangelizzazione, la promozione umana e la cultura esiste una relazione intrinseca fondata sulla corrente vitale della comunicazione.
665 Nel cuore della Rivelazione divina troviamo il Mistero Trinitario della comunicazione eternamente interpersonale, la cui Parola si fa dialogo, incarnato nella storia per opera dello Spirito, inaugurandosi così un mondo nuovo di incontri, scambi, comunicazione e comunione.759
666 « L'evangelizzazione, annuncio del Regno, è comunicazione ».760
Questo esige che ci inseriamo profondamente nei processi di interrelazione umana nei quali si condividono significati, come condizione per creare cultura.
La cultura, in effetti, è il risultato della ripetuta comunicazione tra persone che costruiscono insieme il senso della propria vita, configurando così la propria identità.
667 È necessario che la Chiesa, nel suo insieme, assuma efficacemente il mondo della comunicazione come elemento costitutivo della propria missione evangelizzatrice, poiché per mezzo di essa si manifesta al tempo stesso come realtà salvifica comunicata, avvenimento comunicabile e segno comunicante, cioè come dono che si riceve, messaggio che si proclama e compito che si realizza.
668 L'urgenza di assumere, come opzione, il mondo della comunicazione risiede nel ruolo che gioca nella convivenza umana.
Il primo areopago del tempo moderno è il mondo della comunicazione che sta unificando l'umanità e trasformandola in un villaggio globale.761
La fede e la cultura sono chiamate a interagire proprio sul terreno della comunicazione, del dialogo, dello scambio.
669 C'è la necessità di sensibilizzare tutti gli evangelizzatori e persuaderli che sono comunicatori pubblici e giungeranno a essere migliori divulgatori del Vangelo se diventeranno esperti nella scienza e nell'arte della comunicazione.
670 La nuova evangelizzazione che Giovanni Paolo II ha definito come « un nuovo ardore, un nuovo metodo e una nuova espressione », è, in fondo, un appello urgente a rivedere la nostra capacità come comunicatori del Vangelo e ad attualizzare i nostri modi, linguaggi, canali e mezzi di comunicazione.
Non pare che possa esistere nuova evangelizzazione senza nuova comunicazione e nuovi comunicatori di migliore qualità.762
671 In relazione ai moderni mezzi di comunicazione, la cui influenza è innegabile, basterebbe ricordare le parole di Paolo VI: « La Chiesa si sentirà colpevole davanti a Dio, se non impiegherà questi potenti mezzi », che devono arrivare simultaneamente alle moltitudini, ma anche alla coscienza personale di ognuno, in forme culturali adeguate, e subordinandole tutte allo Spirito.763
672 È necessario continuare la riflessione teologica riguardo alla comunicazione che è costitutiva della vocazione umana e fenomeno socio-culturale; approfondirla come matrice culturale, elemento centrale della Rivelazione e compito della Chiesa, che esiste solo per comunicare la Buona Novella di Gesù Cristo.
673 Si richiedono istanze di formazione veramente efficaci ( scuole, centri, facoltà, programmi ) che coscientizzino e formino nella scienza, nell'arte e nell'esercizio di una comunicazione che, a partire dal Vangelo, stimoli la promozione umana e ispiri la cultura perché arrivi a essere cristiana.
È ora di suscitare vocazioni e formare veri professionisti della comunicazione.
674 Essendo la comunicazione una realtà che ingloba tutti i compiti evangelizzatori, si sente la necessità di elaborare politiche serie di comunicazione e informazione attraverso la pianificazione pastorale.
Le comunicazioni devono formare parte integrante di ogni piano pastorale, poiché devono dare il loro contributo a ogni apostolato, ministero o programma.764
675 La produzione fa parte di un processo globale di comunicazione pastorale.
Questo implica notevoli risorse finanziarie, conoscenza delle necessità, qualità di quanto si produce, sistemi di distribuzione, e soprattutto, rispetto delle culture alle quali sono destinati i mezzi e i loro prodotti.
676 Data l'influenza della comunicazione e dei suoi mezzi, si devono sottolineare alcuni aspetti senza i quali la nuova evangelizzazione mancherebbe di proiezione:
la libera opinione pubblica, necessaria nella Chiesa, fondata sull'informazione affidabile e rispettosa;
la formazione di agenti pastorali della comunicazione che sappiano diffondere i valori del Vangelo;
la dimensione etica della comunicazione e dell'informazione;
l'appoggio e l'accompagnamento pastorale a chi lavora nel mondo della comunicazione e dell'informatica;
l'educazione del senso critico nell'uso dei mezzi;
e la vicinanza ai giovani che sono i maggiori consumatori dei messaggi da questi forniti.
Indice |
759 | Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, Aetatis novae 6 |
760 | Puebla 1063 |
761 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 37 |
762 | Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, Aetatis novae 11 |
763 | Paolo VI,
Evangelii Nuntiandi 45; Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 63; Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 75 |
764 | Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, Aetatis novae 23-33 |