Fidei donum

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II

Venerabili Fratelli, queste condizioni di apostolato, che abbiamo tracciato a grandi linee, mostrano chiaramente che non si tratta più in Africa di uno di quei problemi ristretti e locali che si possono risolvere a proprio agio a poco a poco e indipendentemente dalla vita generale del mondo cristiano.

Se in altri tempi « la vita ecclesiastica, in quanto è visibile, si svolgeva rigogliosa di preferenza nei paesi della vecchia Europa, donde si diffondeva … a quella che poteva dirsi la periferia del mondo; oggi appare invece come uno scambio di vita e di energia fra tutti i membri del Corpo mistico di Cristo sulla terra ».10

La vita della Chiesa Cattolica in Africa non si restringe a questo continente, ma si ripercuote anche su altri popoli, ed occorre che da tutta la Chiesa, sotto l’impulso di questa Sede Apostolica, venga la risposta fraterna a tanti bisogni.

Non senza motivo dunque, in un’ora importante dell’espansione della Chiesa, Noi Ci rivolgiamo a voi, Venerabili Fratelli.

La vita della Chiesa Cattolica in Africa non si restringe a questo continente, ma si ripercuote anche su altri popoli, ed occorre che da tutta la Chiesa, sotto l’impulso di questa Sede Apostolica, venga la risposta fraterna a tanti bisogni.

Non senza motivo dunque, in un’ora importante dell’espansione della Chiesa, Noi Ci rivolgiamo a voi, Venerabili Fratelli. « E a quella guisa che nel nostro mortale organismo, quando un membro soffre, tutti gli altri risentono del suo dolore e vengono in suo aiuto, parimenti nella Chiesa i singoli membri non vivono unicamente per sé, ma porgono aiuto anche agli altri per loro mutua consolazione e per un migliore sviluppo di tutto il Corpo ».11

Ora non sono i Vescovi, in verità, « i membri più eminenti della Chiesa universale, quelli che sono collegati al capo divino di tutto il Corpo con un legame veramente singolare, onde con diritto sono chiamati " le principali parti delle membra del Signore "? ».12

Di essi più che d’ogni altro si deve dire che Cristo, Capo del Corpo mistico, « ha bisogno delle sue membra: anzitutto perché la persona di Gesù Cristo e rappresentata dal Sommo Pontefice il quale per non essere aggravato dal peso dell’ufficio pastorale, deve rendere anche altri in molte cose partecipi della sua sollecitudine ».13

Uniti con più stretto legame sia a Cristo sia al Vicario, voi avrete caro, Venerabili Fratelli, di prendere, in ispirito di viva carità, la vostra parte di questa sollecitudine di tutte le chiese , ( Cf. 2 Cor 11,28 ) che pesa sulle nostre spalle. ( Cf. 2 Cor 5,4 )

Voi, stimolati dalla carità di Cristo, sarete contenti di sentire a fondo con Noi l’imperioso dovere di propagare il Vangelo e di fondare la Chiesa nel mondo intero; sarete lieti di effondere tra il vostro clero ed il vostro popolo uno spirito di preghiera e di scambievole aiuto, esteso nelle dimensioni del Cuore di Cristo.

« Se vuoi amare Cristo, diceva sant’Agostino, effondi la carità su tutta la terra, perché i membri di Cristo sono sull’intero mondo ».16

Senza alcun dubbio, al solo Apostolo Pietro ed ai suoi successori, i Romani Pontefici, Gesù ha affidato la totalità del suo gregge: « Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore »; ( Gv 21,16-18 ) ma, se ogni Vescovo è pastore proprio soltanto della porzione del gregge affidata alle suecure, la sua qualità di legittimo successore degli Apostoli per istituzione divina lo rende solidalmente responsabile della missione apostolica della Chiesa, secondo la parola di Cristo ai suoi Apostoli: « Come il Padre ha mandato me, così io mando voi ». ( Gv 20,21 )

Questa missione, che « deve abbracciare tutte le nazioni e tutti i tempi », ( Mt 28,19-20 ) non è cessata alla morte degli Apostoli; essa dura nella persona di tutti i Vescovi in comunione con il Vicario di Gesù Cristo.

In essi, che sono per eccellenza gli inviati, i missionari del Signore, risiede nella sua pienezza « la dignità dell’Apostolato, che è la prima nella Chiesa », come attesta San Tommaso d’Aquino.20

Dal loro cuore questo fuoco apostolico, portato da Gesù sulla terra, deve comunicarsi al cuore di tutti i Nostri figli e suscitarvi un nuovo ardore per l’azione missionaria della Chiesa nel mondo.

Inoltre, questo interessamento ai bisogni universali della Chiesa manifesta veramente in modo vivo e vero la cattolicità della Chiesa.

« Lo spirito missionario e lo spirito cattolico, dicevamo tempo fa, sono una sola e stessa cosa.

Dal loro cuore questo fuoco apostolico, portato da Gesù sulla terra, deve comunicarsi al cuore di tutti i Nostri figli e suscitarvi un nuovo ardore per l’azione missionaria della Chiesa nel mondo.

Inoltre, questo interessamento ai bisogni universali della Chiesa manifesta veramente in modo vivo e vero la cattolicità della Chiesa.

« Lo spirito missionario e lo spirito cattolico, dicevamo tempo fa, sono una sola e stessa cosa. La cattolicità è una nota essenziale della vera Chiesa: a tal punto che un cristiano non è veramente affezionato e devoto alla Chiesa, se non è ugualmente attaccato e devoto alla sua universalità, desiderando che essa metta radici e fiorisca in tutti i luoghi della terra ».21

Nulla dunque è più estraneo alla Chiesa di Gesù Cristo che la divisione; nulla è più nocivo alla sua vita dell’isolamento, del ripiegarsi su di sé, e di tutte le forme di egoismo collettivo che inducono una comunità cristiana particolare, qualunque essa sia, a chiudersi in sé.

Nulla dunque è più estraneo alla Chiesa di Gesù Cristo che la divisione; nulla è più nocivo alla sua vita dell’isolamento, del ripiegarsi su di sé, e di tutte le forme di egoismo collettivo che inducono una comunità cristiana particolare, qualunque essa sia, a chiudersi in sé. « Madre di tutte le nazioni e di tutti i popoli, non meno che di tutti i singoli uomini », la Chiesa, Sancta Mater Ecclesia, « non è né può essere straniera in alcun luogo; essa vive, o almeno per la sua natura deve vivere, in tutti i popoli ».22

Al contrario, è necessario affermarlo, nulla di ciò che riguarda la Chiesa, Nostra Madre, è o può essere estraneo ad un cristiano: come la sua fede è la fede di tutta la Chiesa, la sua vita soprannaturale è la vita di tutta la Chiesa, così le gioie e le angosce della Chiesa saranno le sue gioie e le sue angosce; le prospettive universali della Chiesa saranno le prospettive normali della sua vita cristiana; spontaneamente, allora, gli appelli dei Romani Pontefici per i grandi impegni apostolici nel mondo avranno eco nel suo cuore, pienamente cattolico, come gli appelli più cari, più gravi e più urgenti.

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10 A.A.S., XXXVIII, 1946, p. 20
11 Enc. Litt. Mystici Corporis
12 Enc. Litt. Mystici Corporis
13 Enc. Litt. Mystici Corporis
16 In Ep. Ioannis ad Parthos, Tr. X, n. 8: P. L., XXXV, 2060
20 Expos. in Ep. ad Rom., cap. I, lect. I, Ed. Parmae, 1862, XIII, 4
21 Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, VIII, p. 328
22 A.A.S., XXXVIII, 1946, p. 18