Mater et magistra |
235 Qualora si garantisca nelle attività e nelle istituzioni temporali l'apertura ai valori spirituali e ai fini soprannaturali, si rafforza in esse la efficienza rispetto ai loro fini specifici ed immediati.
Resta sempre vera la parola del Maestro divino: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta " ( Mt 6,33 ).
Quando si è "luce nel Signore", ( Ef 5,8 ) e quando si cammina come figli della luce (cf. ivi) si colgono più sicuramente le esigenze fondamentali della giustizia anche nelle zone più complesse e difficili dell'ordine temporale, in quelle cioè nelle quali non di rado gli egoismi individuali, di gruppo e di razza, insinuano e diffondono fitte nebbie.
E quando si è animati dalla carità di Cristo ci si sente uniti agli altri e si sentono come propri i bisogni, le sofferenze, le gioie altrui.
Conseguementemente l'operare di ciascuno, qualunque sia l'ambito e l'oggetto in cui si concreta, non può non risultare più disinteressato, più vigoroso, più umano, poiché la carità: "è paziente, é benigna…, non cerca il suo interesse…, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità…, tutto spera, tutto sopporta " ( 1 Cor 13,4-7 ).
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