Aeterna Dei sapientia |
Centro, dunque, e fulcro di tutta l'unità visibile della chiesa cattolica è il vescovo di Roma, quale successore di Pietro e vicario di Gesù Cristo.
Le affermazioni di san Leone non sono altro che l'eco fedelissima dei testi evangelici e della perenne tradizione cattolica, come si rileva dal passo seguente:
« In tutto il mondo il solo Pietro viene eletto per essere preposto all'evangelizzazione di tutte le genti, a tutti gli apostoli e a tutti i padri della chiesa; di modo che, quantunque in mezzo al popolo di Dio vi siano molti pastori e molti sacerdoti, tutti però sono governati propriamente da Pietro, come principalmente sono governati da Cristo.
In maniera grande e ammirabile, o dilettissimi, Dio si è degnato di far partecipe questo uomo del suo potere; e se volle che anche gli altri capi avessero qualche cosa di comune con lui, tutto ciò che concesse agli altri sempre lo concesse per mezzo suo ».33
Su questa verità, che è fondamentale per l'unità cattolica, cioè del vincolo divino, indissolubile fra il potere di Pietro e quello degli altri apostoli, san Leone crede opportuno insistere:
« Si estese certamente anche agli altri apostoli questo potere » ( cioè di sciogliere e di legare: Mt 14,19 ), « e fu trasmesso a tutti i capi della chiesa; ma non invano si raccomanda a una sola persona ciò che deve essere comunicato a tutti gli altri.
Infatti, questo potere viene affidato a Pietro singolarmente, appunto perché la figura di Pietro sta al di sopra di tutti coloro che governano la chiesa ».34
Indice |
33 | Serm. 4, de natali ipsius, 2: PL 54, 149-150 |
34 | Serm. 4, de natali ipsius, 2: PL 54, 151; Serm. 83, in natali s. Petri Apost. , 2: PL 54, 430 |